Mese: Maggio 2013

"Gabanelli sfida Grillo sui soldi “Spieghi chi guadagna sul blog” E in rete i militanti si dividono", di Tommaso Ciriaco

L’avevano coccolata. Esaltata. Fino a candidarla, clamorosamente, alla Presidenza della Repubblica. Poi domenica sera è arrivata la puntata di Report. E la passione del Movimento Cinque Stelle per Milena Gabanelli è evaporata. Svanita in un attimo sotto i colpi di un servizio in cui la giornalista reclama chiarezza sui proventi del blog di Grillo e sulla Casaleggio associati. Il leader dei cinquestelle, che della giornalista è amico, si prende un’intera giornata per rispondere. E a sera replica: «Gabanelli ieri ha fatto un servizio, ma non è vero. Non è vero nulla». Eppure il web non perdona e si divide. Spaccato tra chi insulta la cronista e chi dubita del Fondatore e del Guru. «Che fine fanno i proventi del blog di Grillo? Quanto guadagna la Casaleggio e associati dalla pubblicità sul sito?». Sono i due quesiti semplici, quasi elementari, avanzati da Gabanelli. Capaci però di agitare per l’intera giornata il movimento. Alla Camera i deputati cliccano in Rete, hanno voglia di rivedere la puntata di Report. Molti preferiscono non commentare, qualcuno sottovoce confessa di aver …

"Come passarsi il testimone in fabbrica", di Roberto Mania

Ci sono grandi gruppi, come Bayer, Techint, A2a, Campari, interessati alla staffetta generazionale. Da giugno scatteranno nel milanese i primi contratti. È a Milano, Monza e Brianza, che sta iniziando la sperimentazione del lavoro diviso tra giovani e anziani. In attesa che il governo vari il piano per l’occupazione giovanile DENTRO il piano potrebbe esserci una nuova regolamentazione del contratto tra generazioni, e il test lombardo sarà decisivo per capire se varrà la pena seguire la Francia di François Hollande che ha deciso di scommettere sul contrat de génération mettendo in campo un miliardo di euro da qui al 2016 con l’obiettivo di creare 500 mila accordi. Anche in Germania ci sono i contratti generazionali ma vengono stipulati nelle aziende e non seguendo una specifica legislazione. Più che il modello francese, dunque, è la Lombardia che farà da apripista per rilanciare il contratto generazionale dopo il nulla di fatto di diversi progetti presentati nel passato a cominciare da quello del pacchetto Treu del 1997. La crisi, però, sembra stia dando un nuovo impulso allo scambio …

Fassina «Giuste le domande della piazza Fiom Ma il Pd si gioca tutto al governo», di Andrea Carugati

La piazza della Fiom? Sbagliato dire che il Pd non c’era. C’erano tanti esponenti del nostro partito, da Cofferati a Orfini», spiega Stefano Fassina, viceministro dell’Economia. «In passato, quando eravamo all’opposizione, la nostra presenza in quelle piazze era più significativa, io stesso ci ero andato. Ma oggi le risposte alle domande di quel popolo, che restano fondative per noi, dobbiamo provare a darle dal governo. È questo il banco di prova su cui il nostro popolo e i nostri elettori ci misureranno». Il tema di quella piazza era il lavoro. Il premier Letta dice che la priorità è il lavoro. Su questo fronte che risposte pensa che potrà questo governo? «Con il Consiglio dei ministri di venerdì abbiamo mosso i primi passi. Un miliardo per la cassa integrazione in deroga, circa 100 milioni per i contratti di solidarietà che riguarderanno decine di migliaia di persone, il rinnovo dei contratti precari in scadenza nella Pubblica amministrazione che riguardano altre decine di migliaia di persone». E adesso cosa farete? Quali saranno le priorità di qui a fine …

“Noi, più forti del sisma” nella fabbrica di Finale ricostruita dagli operai, di Jenner Meletti

C’è ancora una casetta di legno, nel cortile dietro la Cigaimpianti. «L’abbiamo tenuta perché ci serve come ricovero degli attrezzi per la mega grigliata che faremo prima delle ferie, con tutti gli operai. E soprattutto per ricordare i giorni pesanti che abbiamo passato». Giorni nei quali la fabbrica era rotta e le tante casette di legno erano gli uffici e anche l’abitazione per gli operai e i tecnici che avevano perso la loro casa di mattoni. Claudio Sabatini, il titolare di questa azienda di outsourcing (fornisce ad altre imprese servizi di montaggio e manutenzione) ricorda una data precisa, nel difficile cammino della rinascita. «Mercoledì 23 maggio 2012, tre giorni dopo la prima scossa. Su cento operai, quindici non si erano presentati in azienda. Li ho chiamati uno per uno, per un incontro. Sembrava una riunione degli alcolisti anonimi. Uno alla volta, operai e tecnici hanno raccontato i loro problemi. “Mi chiamo Marco, lavoro qui da tre anni. Il mio appartamento è pieno di crepe”. “Io sono Alessio, devo sistemare mio padre, la sua casa è …

"Dalla parte delle famiglie povere", di Chiara Saraceno

Alimentazione, consumi energetici (acqua, luce, gas, benzina e gasolio), telefono e abitazione (affitto, mutuo), sono gli ambiti di spesa che incidono maggiormente sui bilanci delle famiglie a basso reddito. Sono anche i settori che – soprattutto gli alimentari e i beni energetici – hanno conosciuto il maggiore aumento dei prezzi in questi anni e che, quindi, hanno colpito in modo sproporzionato proprio le famiglie a più basso reddito. In altri termini, queste famiglie non solo sono state più vulnerabili delle altre alla perdita di reddito dovuta alla perdita o riduzione dell’occupazione. Hanno anche sperimentato in misura maggiore una diminuzione sensibile del potere d’acquisto del reddito su cui potevano contare e proprio rispetto ai beni più necessari: una alimentazione adeguata, potersi riscaldare, cucinare, illuminare l’abitazione, pagare l’affitto, mantenere quei rapporti minimi con l’esterno che non contribuiscono solo alla qualità della vita, ma sono indispensabili anche per mantenere o trovare un lavoro. Se tra il 2005 e il 2012 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è salito del 17,5%, se si considera il pacchetto di consumi specifici …

"Quando soffia il vento del populismo", di Bernardo Valli

Il modello tradizionale dell’estrema destra, neo fascista o neo nazista, appartiene ormai al passato o sopravvive a stento. In esso rientravano l’Msi prima del congresso di Fiuggi; l’Msi- Fiamma tricolore di Pino Rauti; l’Npsd e la Dvu tedeschi; il National Front e il Bnp britannici; o l’Nvu olandese. I movimenti con la vecchia impronta sono ridotti a gruppuscoli. Il modello post industriale (come l’ha chiamato Piero Ignazi) ha conosciuto invece un’espansione significativa. Favorita anche dalla crisi economica e finanziaria, intervenuta nel frattempo. Il fenomeno populista, nelle sue dimensioni attuali, è un prodotto della svolta avvenuta attorno al 2000, quando l’inizio del secolo segna per noi europei, se non proprio la fine, il profondo mutamento di un mondo e comincia, appunto, quello dell’incertezza. Si è appena concluso il comunismo ed è appena iniziata la globalizzazione. Per molti paesi del vecchio continente si sta per aprire l’era dell’euro, della moneta unica, vista come una rinuncia della nazione; i referendum sulla Costituzione europea rivelano profonde perplessità (Olanda e Francia reagiscono con un “no”); esplode il terrorismo islamico con …

"Lavoro, si avvia il dopo-Fornero", di Massimo Franchi

Riforma del lavoro e rappresentanza. Un primo confronto fra le parti sociali, da una parte, e una firma già annunciata che invece tarda ad arrivare, dall’altra, con la cancellazione dell’incontro tecnico previsto per oggi. La settimana che si apre è densa di appuntamenti. Mercoledì è la giornata clou: mentre in mattinata Confindustria inizia la due giorni della sua assemblea nazionale, nel pomeriggio (alle 16) il ministro Enrico Giovannini incontra per la prima volta in modo ufficiale (informalmente ha già visto buona parte degli astanti) le parti sociali per un «monitoraggio sulla riforma Fornero del mercato del lavoro”, ma soprattutto per affrontare il tema degli interventi già annunciati dal governo in fatto di occupazione giovanile. Al tavolo Cgil, Cisl, Uil e Ugl assieme a Confindustria, Abi, Ania, Rete Imprese Italia, Confcommercio e Confcooperative. Giovannini punta a sfruttare l’uscita dalla procedura europea sul deficit per avere risorse a disposizione. Se nei primi giorni dopo la nascita del governo si era parlato della possibilità di far entrare alcune prime misure già nel decreto su cig in deroga e …