attualità, cultura, pari opportunità | diritti

"Femminicidio, non è tempo di rinvii serve subito un piano del Governo", di

Una settimana fa, dopo l’omicidio di cinque donne, il governo annunciò che si sarebbe mobilitato per affrontare l’emergenza. Rispondendo all’appello di convocazione degli Stati Generali di «Feriteamorte», il progetto di Serena Dandini e Maura Misiti, prima il ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem, poi il suo collega dell’Interno Angelino Alfano dichiararono che nella prima riunione l’Esecutivo avrebbe messo a punto un piano di interventi. Trovando anche le risorse economiche necessarie a finanziare i centri antiviolenza. Non è accaduto.
Ormai da un anno il Corriere della Sera sollecita la creazione di un coordinamento nazionale che possa ascoltare chi già si occupa ogni giorno di questi problemi. Bisogna rendersi conto che la piaga del femminicidio riguarda tutti, uomini e donne. Bisogna comprendere che soltanto una vera attività di prevenzione può diminuire il numero delle aggressioni e dei delitti. Ecco perché si deve agire in fretta, ma soprattutto perché questi temi non possono diventare oggetto di propaganda politica. Poter contare su una banca dati e su piccoli gruppi di magistrati che all’interno delle procure siano dedicati esclusivamente a questo tipo di reati, può servire ad applicare le leggi che già ci sono. Modificare l’articolo 612 bis che punisce gli atti persecutori prevedendo che si possa procedere d’ufficio e non a querela di parte come previsto attualmente, può aiutare quelle donne che non hanno il coraggio o la possibilità di uscire allo scoperto.
Anche il Parlamento deve fare la sua parte ratificando la Convenzione di Istanbul che fornisce all’esecutivo un ulteriore strumento di intervento. Lo abbiamo detto più volte: non servono stanziamenti eccezionali o misure straordinarie. Basta avere la volontà di agire e la consapevolezza che soltanto una vera attività integrata tra le varie autorità consente di raggiungere gli obiettivi. Non è più tempo di rinvii. Il ministro Idem ha convocato per la prossima settimana le associazioni che si occupano di questi temi. Sarebbe bene che in quell’occasione ci fosse già il piano da poter discutere. Per dimostrare che il governo vuole davvero intervenire e non limitarsi ai proclami.

Il Corriere della Sera 13.05.13