Sono 4mila in tutta Italia, per lo Stato non esistono. Proposta iscrizione ad Albo regionale. I parlamentari modenesi del Pd Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari hanno presentato, nei due rami del Parlamento, una proposta di legge per riconoscere e valorizzare il ruolo delle scuole di musica. Sono 4mila in tutta Italia, 750 solo tra l’Emilia-Romagna e la Toscana. Una realtà culturale importante in grado di rappresentare anche l’identità di un territorio come capita nell’Area Nord della nostra provincia dove la locale scuola di musica, risorta dopo il sisma grazie alle tante donazioni, si esibirà il 26 maggio in piazza a San Possidonio, proprio in occasione del primo anniversario del terremoto, insieme alla Simphony Orchestra della Regione Veneto.
Il 26 maggio prossimo, in occasione del primo anniversario del terribile sisma che ha sconvolto parte della provincia modenese, i giovani delle scuole di musica dell’Area Nord si esibiranno in piazza a San Possidonio insieme alla Simphony Orchestra della Regione Veneto. La Fondazione Andreoli ha ripreso la propria attività dopo il terremoto grazie alle tante donazioni arrivate da tutta Europa: “Eppure per lo Stato non esistiamo – commenta il direttore Mirco Besutti. In Italia sono 4mila le scuole di musica, organizzate in modi anche molto differenti tra loro. Il loro riconoscimento potrebbe presto essere possibile grazie alla proposta di legge dal titolo “Disciplina dell’accreditamento delle scuole di musica” presentata alla Camera dalla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni e al Senato dal senatore modenese del Pd Stefano Vaccari. “E’ una legge davvero costruita dal basso – spiega Manuela Ghizzoni – voluta con forza dalla rete di scuole di musica. Tra l’altro la sua attuazione non comporterebbe oneri per lo Stato”. Si tratta di un’ampia fetta di società civile che attende, da tempo, un riconoscimento. Secondo una recente indagine, ad esempio, tra l’Emilia-Romagna e la Toscana, sono attive 750 scuole che seguono 70mila studenti per un totale di 5.800 insegnanti. La proposta di legge si suddivide in quattro articoli. Con il primo si riconosce la necessità di valorizzare le scuole di musica avendo riguardo alle esperienze di altri Paesi dell’Unione europea, alle esigenze di sviluppo e di integrazione della società multiculturale, al raggiungimento di un pieno diritto dei disabili alle opportunità di formazione musicale, alla promozione e alla diffusione della musica e alla previsione di costituire un sistema nazionale di orchestre e di cori giovanili. L’articolo 2 prevede che lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano riconoscano la funzione formativa delle scuole di musica anche favorendone l’integrazione nei sistemi regionali e delle Province autonome. L’articolo 3 elenca i requisiti per l’accreditamento delle scuole di musica stabilendo, in particolare, che esse dispongano di personale qualificato e di adeguate strutture, che garantiscano un percorso formativo differenziato in base alle attitudini degli allievi, che propongano attività laboratoriali, che documentino costantemente l’intera attività didattica e che siano in possesso di uno statuto o di un regolamento che stabiliscano l’organizzazione interna. L’articolo 4, infine, interviene sulla copertura finanziaria stabilendo che agli eventuali oneri derivanti dall’attuazione della legge provvedano le Regioni e le Province autonome.