Le organizzazioni di docenti, ricercatori, personale e studenti chiedono d’incontrare Carrozza: la situazione è gravissima, serve una gestione democratica, più diritto allo studio, un rafforzamento del valore legale delle lauree, uno straordinario reclutamento dei prof, la valorizzazione del dottorato e del ruolo svolto dai tecnico-amministrativi. Poi rivedere il ruolo dell’Anvur e finanziamenti in linea Ue. L’impegno appare improbo. Ma già invertire la tendenza sarebbe importante.
Si allunga la lista delle associazioni e delle rappresentanze che operano nel campo dell’istruzione e che attraverso le loro esternazioni tentano di incidere sulla politica del nuovo ministro Maria Grazia Carrozza. Stavolta a dire la loro, chiedendo anche un incontro urgente con il responsabile del Miur, sono le organizzazioni rappresentative di docenti, ricercatori, tecnico-amministrativi, dottorandi, precari e studenti universitari: attraverso un documento unitario (firmato da ADI, ADU, ANDU, CIPUR, CISL-Università, CNRU, CNU, COBAS-Pubblico Impiego, CoNPAss, CSA-CISAL Università, FLC-CGIL, LINK, RETE29Aprile, SNALS-Docenti, SUN, UDU, UGL-INTESA FP, UIL RUA, USB-Pubblico Impiego), le rappresentanze accademiche chiedono a Carrozza “di poterla incontrare al più presto”: l’obiettivo è illustrargli “un gruppo di richieste per i ‘Primi 100 giorni’, la cui accettazione e attuazione dipendono direttamente dallo stesso Ministro”.
Nella missiva, le associazioni ricordano alla Carrozza che negli ultimi tempi l’università italiana “è stata ridotta in una situazione gravissima”. Nel documento unitario, le organizzazioni universitarie hanno, tra l’altro, “fortemente auspicato che il nuovo Parlamento e il nuovo Governo, a differenza dei precedenti, non ascoltino soltanto coloro che hanno interesse allo smantellamento dell’Università statale. La forte domanda di cambiamento che emerge anche dall’Università, certamente porterà il nuovo Governo e il nuovo Parlamento a considerare seriamente l’alta formazione e la ricerca come prime emergenze del Paese e, quindi, ci si aspettano immediati atti legislativi e ministeriali che – come richiesto dalla stragrande maggioranza del mondo universitario – rendano democratica la gestione degli Atenei, assicurino il diritto allo studio e rafforzino il valore reale e legale delle lauree, prevedano uno straordinario reclutamento nel ruolo della docenza da rendere unico, valorizzino il dottorato di ricerca, riconoscano maggiormente il ruolo svolto dai Tecnico-amministrativi, rivedano radicalmente il ruolo e la composizione dell’ANVUR, prevedano un finanziamento che sia non inferiore alla media europea”.
Molte delle richieste appaiono condivisibili. E anche già chiare al Ministro, visto che proviene da un contesto accademico. Resta da capire quante delle istanze saranno recepite. E, soprattutto, se vi saranno la volontà (bipartisan, vista la composizione del Governo) e i finanziamenti (elemento imprescindibile ma tutt’altro che sicuro) per condurli in porto.
La Tecnica della Scuola 07.05.13