Mese: Aprile 2013

"Quando Grillo arriverà alla Rai", di Giovanni Valentini

Con il suo ultimo attacco frontale alla Rai, Beppe Grillo ha scelto proprio il caso specifico che — al di là della grave crisi economica e sociale del Paese — rappresenta meglio di qualsiasi altro l’autismo mediatico, il velleitarismo para-rivoluzionario e l’autoreferenzialità politica del Movimento 5 Stelle in questa incerta e turbolenta transizione. Da sempre epicentro della vita pubblica nazionale, greppia o alcova di Stato che dir si voglia, l’azienda di viale Mazzini versa oggi in una situazione di degrado che riflette, come nell’illusione ottica di uno specchio deformante, l’attuale stallo della nostra politica. E avrebbe bisogno perciò di una terapia d’urto, di interventi precisi e immediati. Nel capitolo “Informazione” del programma pentastellato, richiamato in proposito dallo stesso “guru”, si prevede la “vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici”; “un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale, indipendente dai partiti”; e infine l’abrogazione della legge Gasparri che qui abbiamo definito fin dall’approvazione in Parlamento famigerata, scellerata e così via. Ma, a parte il fatto che non …

"Studi di settore: crollano i ricavi di manifatture e servizi", di Marco Mobili

Italiani tutti in pizzeria e ai mercatini del made in China. Con il manifatturiero e il commercio al -6,1%, i servizi al -7% e i professionisti al -3 per cento, i soli due settori che lo scorso anno non hanno visto crollare i ricavi sono il commercio ambulante al +1,2% e i servizi alla persona e le pizzerie con un +1,1%. È la fotografia impietosa scattata dal Fisco sulla riduzione dei ricavi 2012 di imprese, professionisti, commercianti e artigiani nell’elaborare i correttivi anti-crisi per gli studi di settore 2013 (si veda Il Sole 24Ore di ieri). A rendere ancor più drammatico il quadro della crisi c’è la pressione fiscale che, oltre ad aver raggiunto i livelli record e insostenibili del 52% nel IV trimestre 2012 (dato evidenziato ieri dall’Istat, si veda l’articolo in alto), diventa sempre più stringente e rischia di soffocare imprese, professionisti e autonomi. Come fa notare Claudio Carpentieri, responsabile delle politiche fiscali della Cna, questi contribuenti sono chiamati a fare i conti con il pagamento di imposte e tasse, come Imu, Tares …

"La tentazione presidenzialista nell’Italia dello stallo", di Marco Olivetti

È ormai evidente che, fra le possibili conseguenze dell’attuale crisi politica e dello stallo in cui si trova il tentativo di dare un governo all’Italia, la ricerca di uno sbocco di tipo presidenziale non può essere ritenuta del tutto irrazionale. La crisi del sistema dei partiti sembrerebbe infatti trasmettersi, come un virus, al sistema istituzionale. Imponendo l’abbandono del regime parlamentare e l’opzione per un’altra forma di governo, caratterizzata dall’elezione diretta del Capo dello Stato e dall’attribuzione a esso di rilevanti poteri di direzione politica, secondo le diverse varianti dello schema semipresidenziale o (meno frequentemente) presidenziale, oppure dall’elezione del Primo Ministro secondo lo schema del cosiddetto «sindaco d’Italia». In questa direzione spingono due ordini di argomenti, per alcuni aspetti contraddittori fra loro, ma di indubbio rilievo. Il primo muove dalla constatazione della crescita dei poteri presidenziali verificatasi nella nostra prassi costituzionale e culminata nell’attuale Presidenza, soprattutto nella sua fase finale (dal 2011 a oggi). Di fronte alla crescita del ruolo presidenziale determinato prima dall’emergenza economica del 2011, poi dall’esistenza di un governo tecnico di iniziativa presidenziale …

"Punire i giornalisti un’insana ossessione", di Cesare Martinetti

Vi scrivo da un giornale che non riceve finanziamenti pubblici e da una redazione con una storia che viene da lontano e che ha sempre considerato l’interesse del lettore più importante di quello dei giornalisti. È per questo che non abbiamo alcuno stato d’animo nel commentare le prime iniziative parlamentari dei grillini tra le quali, oltre all’abolizione dei rimborsi elettorali, ci sono l’abolizione dell’ordine dei giornalisti e la fine dei finanziamenti pubblici ai giornali. Consideriamo l’Ordine dei giornalisti come un insieme di regole che dà un inquadramento a questo nostro lavoro e lo rende responsabile di fronte ai nostri lettori e all’opinione pubblica in generale. Non certo come una barriera difensiva e corporativa per chi ne fa parte. Consideriamo giusto che vi siano delle norme da rispettare a garanzia di una professione che proprio il moltiplicarsi convulso di forme e di piattaforme creato in questi ultimi anni da Internet ha reso – a nostro giudizio – ancora più necessaria. Il giornalismo «cittadino» è una ricchezza che la blogosfera ha incentivato e che rende, semmai, più …

"Il paese degli umiliati", di Chiara Saraceno

Tragedie come quelle di Civitanova Marche aprono improvvisi squarci su vite umiliate, dove la fatica della vita quotidiana, la difficoltà a fare fronte a bisogni minimi, fa perdere poco a poco la speranza. E la dignità rimane l’unico bene da salvaguardare a tutti i costi, al punto da non accettare di rivolgersi alla assistenza sociale. Inutile soffermarsi sui rapporti tra causa ed effetto in un suicidio, tanto più se condiviso. Le ragioni sono probabilmente diverse e più profonde delle difficoltà economiche. Ma è inaccettabile che queste difficoltà appaiano sulla scena pubblica solo quando un evento drammatico, una scelta tragica, dà loro una più o meno effimera risonanza, salvo ricadere immediatamente ai margini dell’attenzione e soprattutto delle priorità della politica. Eppure i dati non mancano, sono pubblici e di fonte autorevole: dall’Istat alla Banca d’Italia, fino alla Commissione europea. Quest’ultima ha segnalato come l’Italia sia il Paese in cui nell’ultimo anno vi è stato il maggior peggioramento relativo in tutti gli indicatori. All’aumento della povertà e del disagio dedica una sezione anche il rapporto sul Benessere …

"Prof antisemita, interviene Profumo", di Valeria Forgnone e Gabriele Isman

Mentre al liceo Tasso di Roma Forza nuova e Lotta studentesca distribuiscono volantini con il simbolo di Terza posizione e la runa Wolfsangel nazista, arriva di prima mattina la richiesta di una relazione scritta e urgente alla preside del Caravillani, altro liceo della capitale, sul comportamento della docente che in classe aveva detto a una alunna ebrea: «Se fossi stata ad Auschwitz, saresti stata attenta». A richiederla, è stato ieri il ministro dell’Istruzione Profumo, e la malattia attuale e il prossimo pensionamento della docente di matematica potrebbero non essere sufficienti a evitarle provvedimenti da parte dell’Ufficio scolastico regionale. «La reazione ferma degli studenti e della preside — spiegherà poi in una nota congiunta con il presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Renzo Gattegna — sono infatti la concreta dimostrazione di quanto entrambi sosteniamo con forza in ogni occasione: l’antisemitismo e il negazionismo non si combattono soltanto il 27 gennaio di ogni anno, in occasione delle celebrazioni del giorno della memoria, ma tutti i giorni». Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi plaude alla richiesta di Profumo: «Siamo …

"Sbloccare i debiti PA, sì a sgravi Irap", di Giorgio Pogliotti

Le scelte del governo Monti «hanno messo a rischio il sistema produttivo», per Susanna Camusso il tema «trasversale per imprese e sindacati», è quello della «riduzione della tassazione che grava su chi produce», per «salvaguardare le aziende e rimettere in moto i consumi». La leader della Cgil rompe un vecchio tabù del sindacato di Corso d’Italia e apre alla riduzione dell’Irap. Il ragionamento è che per «ridare fiducia al Paese» bisogna alleggerire le tasse ai lavoratori impoveriti dal fiscal drag e alle imprese che producono, spostando la tassazione verso le rendite e i grandi patrimoni»; sarebbe «un segnale in direzione del cambiamento ». La Camusso concorda su un’altra richiesta del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, la restituzione dei debiti della Pa alle imprese, e propone un criterio per i rimborsi. Segretario, è stata rinviata l’approvazione del decreto sullo sblocco dei crediti delle imprese che ha ricadute anche per i lavoratori. Cosa chiedete al Governo?. Bisogna fare in fretta, il fattore tempo non è una variabile indipendente. È una misura necessaria non solo per immettere liquidità …