Mese: Aprile 2013

"Semplicismo, malattia italiana", di Mario Deaglio

Il trascinarsi della crisi politica e l’aggravarsi della crisi economica sembrano andare di pari passo con la banalizzazione delle posizioni sull’economia: un numero sempre maggiore di persone pensa infatti che la crisi si possa risolvere con facilità. La convinzione che tutto sia facile è una grave malattia che si potrebbe definire «semplicismo». I semplicisti – in questa categoria bisogna purtroppo includere anche buona parte della classe politica – pensano che per invertire la congiuntura negativa, far ripartire la crescita, risanare le finanze pubbliche sia sufficiente qualche piccolo provvedimento da scegliere a piacere tra i seguenti (tutti lodevoli di per sé): ridurre le imposte, colpire gli evasori fiscali, pagare i debiti delle amministrazioni pubbliche verso le imprese, ridurre i costi della politica. Il semplicista ritiene che, se si adottasse la misura, o una delle misure, da lui preferita, il meccanismo economico italiano si rimetterebbe in moto, come per incanto, e l’economia rifiorirebbe. Le ricette miracolose dei semplicisti vengono spesso espresse in messaggi di «twitter» da 140 caratteri; così che tutti gli italiani dotati di computer le …

"Non solo risorse, contro la crisi più autonomia alla scuola", di Antonio Cocozza*

È necessario dar vita ad una nuova cultura orientata ai principi dell’autonomia responsabile e dell’accountability, dove la comunità scolastica nel suo insieme risponde in modo trasparente dei risultati conseguiti. Da uno studio Eurostat, su dati 2011, emerge che l’Italia investe solo l’1,1% in cultura, classificandosi ultima tra tutti i Paesi dell’Ue a 27, mentre la Germania è all’1,8%, la Francia al 2,5% e il Regno Unito al 2,1%. Inoltre, a seguito dei tagli praticati negli ultimi anni, la spesa per l’istruzione è giunta all’8,5%, penultima posizione nell’Ue, prima solo della Grecia ferma al 7,9%.A partire da questi dati, nel nuovo contesto politico istituzionale che si sta formando in questi giorni, che dovrebbe essere guidato dal contributo dei saggi scelti dal Presidente Giorgio Napolitano, è necessario adottare una strategia, il più possibile condivisa dall’insieme degli attori coinvolti, finalizzata a perseguire un obiettivo strategico e prioritario per il Paese: il rilancio della cultura, come volano per lo sviluppo e del sistema educativo, come bene comune da salvaguardare al di sopra delle parti, in una prospettiva di piena …

"Pensioni in calo, assunzioni a rischio", di Pippo Frisone

Non ci voleva il mago Otelma per prevedere gli effetti della riforma Fornero sul personale della scuola. A tempo oramai scaduto, il Miur ha comunicato alle OO.SS. i dati in suo possesso e rilevati al 20 marzo, distinti per regioni, province e per ordini di scuola. E non solo. Non tutti sanno però che esistono ben 15 modi di andare in pensione o di cessare il proprio rapporto di lavoro con lo Stato. Si cessa dal servizio per i motivi più disparati. Dalle dimissioni volontarie all’età, dall’inidoneità fisica all’inabilità, dall’insufficiente rendimento al superamento dei limiti per malattia, dal licenziamento con preavviso a quello senza preavviso, dalla decadenza dell’impiego alla destituzione di diritto e via discorrendo. Ma sono le dimissioni volontarie, il raggiungimento dell’anzianità massima di servizio o dell’età e le pensioni anticipate a costituire oltre l’80% del totale delle cessazioni. Quel che più colpisce nei dati del Miur è il netto calo dei pensionamenti rispetto al 2011/12 che precipitano al di sotto del 50%. Il totale nazionale riferito al personale docente ammonta appena a 10.009 …

"Le aule, da bivacco a spettacolo così le Camere diventano una trincea", di Filippo Ceccarelli

Sorde o meno che siano, e grigie, come Mussolini designò quella della Camera nel 1922, da un quarto di secolo le aule del Parlamento corrono spesso il rischio, per non dire l’abitudine, di venire occupate. Da chiunque, in verità, senza troppe distinzioni di schieramento, almeno nella Seconda Repubblica. Prima, le culture e le appartenenze politiche garantivano una cornice di comportamenti più sobri e una certa prudenza, anche disciplinare, sconsigliavano misure così vistose ed estreme. Bastava l’ostruzionismo, d’altra parte, e anche i regolamenti di Camera e Senato erano diversi. Sta di fatto che mai i parlamentari comunisti, cioè la maggior forza d’opposizione, avrebbero ritenuto efficace occupare, per giunta da soli, l’emiciclo. Per cui la pratica barricadera arriva nelle assemblee sulla spinta delle lotte post-Sessantotto, e non deve essere un caso che a introdurla a Montecitorio, nella seconda metà degli anni 70, furono i radicali, e quindi con un’impostazione prettamente non-violenta. E anche in questo, come in tante altre attività, furono buoni profeti. E tuttavia la prima occupazione d’aula di cui si trova traccia nelle banche dati …

"Basta piccolo cabotaggio", Pier Luigi Bersani

Caro direttore, nell`articolo domenicale di Eugenio Scalfari, insieme con tante considerazioni che mi trovano d`accordo, c`è un passaggio che mi offre l`occasione di una precisazione. Scalfari scrive: «Non condivido la tenacia con cui Bersani ripropone la sua candidatura». L`osservazione è inserita, al solito, in un contesto amichevole e rispettoso di cui ringrazio Scalfari. Devo registrare tuttavia che una valutazione simile si fa sentire anche in contesti ben meno amichevoli. Nelle critiche aggressive e talvolta oltraggiose di questi giorni, nelle inesauribili e stupefacenti dietrologie, e perfino nelle analisi psicologiche di chi si è avventurosamente inoltrato nei miei stati d`animo, non è mai mancata la denuncia verso una sorta di puntiglio bersaniano. Ecco dunque l`occasione per precisare. La proposta che ho avanzato assieme al mio partito (governo di cambiamento, convenzione per le riforme) non è proprietà di Bersani. Ripeto quello che ho sempre detto: io ci sono, se sono utile. Non intendo certo essere di intralcio. Esistono altre proposte che, in un Paese in tumulto, non contraddicano l`esigenza di cambiamento e che prescindano dalla mia persona? Nessuna …

"La tragica solitudine dei muratore Romeo", di Bruno Ugolini

“Il sindacato può allargare il campo di gioco alla dimensione territoriale, intervenendo sulla condizione sociale delle persone”. Sono parole di Riccardo Terzi, oggi dirigente del sindacato dei pensionati Cgil. Parla a un convegno dedicato, appunto, alla crisi del sindacato e cita Bruno Trentin e la sua intuizione circa la «persona» da cui partire per recuperare un ruolo innovativo. Ecco quelle parole, quell’incitamento può essere ripreso pensando alla tragedia di Civitanova Marche. Certo il muratore sessantaduenne Romeo Dionisi con 35 anni di contributi avrebbe potuto essere aiutato da una modifica delle norme varate dal «governissimo» di Monti. Come ha osservato Pierre Carniti si poteva reintrodurre il pensionamento volontario, previsto dalla riforma Amato e Dini. Così Romeo avrebbe potuto godere della sua pensione, maturata con 35 anni di contributi, senza aspettare, da disoccupato, i 67 anni, senza doversi indebitare all’infinito. Era una regola di «flessibilità» insistentemente richiesta dai sindacati e da deputati del Pd come Cesare Damiano. E però la tragedia di Civitanova mette in luce un altro aspetto: la solitudine di tanti che, come Romeo, non …

"Ancora giochi a somma zero", di Mario Piemontese

Per il personale docente il MIUR ha previsto di attivare in organico di diritto per il prossimo anno scolastico lo stesso numero di posti in organico di diritto attivati nell’anno scolastico in corso. La stessa cosa si è verificata anche lo scorso anno. Apparentemente può sembrare che non ci saranno tagli, ma non è così. Vediamo perché. In seguito quando parleremo di Nord intenderemo parlare delle regioni: Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Umbria, Veneto. Mentre quando parleremo di Sud intenderemo parlare delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Migrazione di posti Lo scorso anno le cose sono andate così. Rimanendo invariato il numero totale di docenti in organico di diritto (600.839), si sono verificate nell’a.s. 2012/2013, rispetto all’a.s. 2011/2012, le seguenti migrazioni di posti da Sud verso Nord. Il Sud ha perso 1.338 posti. 342 posti dall’infanzia sono passati: all’infanzia del Nord (175) e alla primaria del Nord (167). 160 posti dalla primaria sono passati alla primaria del Nord. 15 posti della secondaria di I grado sono passati …