"Il chiarimento che non si può rinviare", di Luigi La Spina
La Commissione Ue è allarmata: in Italia, le banche sono incapaci di sostenere la ripresa. Monti ha lanciato un monito sul rischio di far ripiombare il Paese nella crisi. Il presidente di Confindustria descrive una situazione economica drammatica, con pericoli di violente esplosioni sociali. Ormai tutti, da Napolitano al piccolo negoziante sull’orlo del fallimento, invocano un governo e si lamentano, giustamente, per i ritardi di una classe politica che, dopo le elezioni, non riesce ancora a formare un esecutivo che provveda a misure di politica economica urgenti e indispensabili. Come oggi «La Stampa» documenta, l’ordinaria amministrazione alla quale è obbligato il governo Monti dimissionario, costringe l’Italia a un immobilismo ormai insopportabile. Sia per i limiti che prescrive all’iniziativa dell’esecutivo, sia, e forse con peggiori conseguenze, perché i responsabili degli uffici pubblici, senza attendibili previsioni sugli indirizzi del prossimo governo, preferiscono rinviare anche quei provvedimenti che, in realtà, potrebbero varare. Ecco perché è ormai evidente quanto siano false e pericolose quelle illusioni sulla possibilità che una nazione possa reggere senza un governo, fondate su strampalati confronti …