OccupyPd arriva alla Bolognina “Niente scissione, resettiamo il partito”, di Michele Smargiassi
La Bolognina 2.0 non sarà una mozione congressuale, è una mozione degli affetti. È il Piave dello sgomento organizzato dei militanti dopo l’atroce Caporetto del voto per il Quirinale. Ma è pur sempre una reazione. «Qui c’è più futuro che passato», si rincuorava Giorgio Prodi, figlio di Romano, assistendo in disparte all’assemblea autoconvocata nella sezione di partito che porta un nome che risuona ancora, nella storia della sinistra italiana, e che non riesce a tornare ad essere solo un’espressione geografica, tant’è che pure Matteo Renzi, nel tour delle primarie, pur di parlare alla Bolognina prenotò il locale cinema dei salesiani. In platea, centocinquanta ragazzi seduti per terra, sulle scale, che twittavano #resetPd, che parlavano leggendo dal tablet, che fotografavano con gli smartphone, ma erano lì a presidiare un luogo fisico della politica ancora non dato per perso «Sono la cosa più vicina al Pd che immaginava mio padre nel ‘96». Sul palco, tre giovani assessori della giunta Merola, Matteo Lepore, Luca Rizzo Nervo, Andrea Colombo, e un consigliere comunale che fu braccio destro di Cofferati, …