"Bersani: il governissimo no", di Marco Bucciantini
Striscia e bussa, Pierluigi. «Eh…», risponde lui, cercando con gli occhi la voce che si era fatta sentire, netta, in una pausa del discorso del leader del partito democratico. C’è poca luce nella sala del Mitreo, il centro policulturale del Corviale dove il Pd è venuto a parlare di soluzioni, in un posto pieno di problemi. «Striscia e bussa»: è una dichiarazione d’intenti del Tressette, gioco di carte e di popolo. Una mossa d’attacco: si bussa, le nocche sul tavolo, quando si hanno carte buone e si vuole “la migliore” dal compagno. Si striscia, spianando con la mano, quando le carte permettono un gioco lungo. Si striscia e si bussa, insieme, quando si vuole comandare. Ma servono le carte buone, in ogni partita. Cos’ha in mano Bersani? Il mandato elettorale: «Siamo la coalizione di maggioranza». La voglia di cambiare: «Si può fare. Questo centro è nato dopo una mia legge per aprire centri di aggregazione in zone “difficili”. Ero ministro dell’Industria e pensavo alle periferie: vengo da una storia e so che senza equità sociale …