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"Ogni surplus vada all'emergenza lavoro", di Laura Mattucci

Nei prossimi mesi destinare qualunque sopravvenienza finanziaria all’emergenza lavoro e al sostegno delle persone e delle famiglie in grave difficoltà economica». Anche per i saggi la crisi e il lavoro sono un priorità, e la relazione sulle materie economiche presentata ieri al presidente Giorgio Napolitano ruota intorno a questi nodi. Tra le prime proposte, quella di «rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semestre dell’anno 2013 (circa un miliardo), e affrontare la grave questione dei cosiddetti esodati». C’è anche quella di rivedere il patto di stabilità interno, e di completare il pagamento dell’intero ammontare dei debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese e far sì che l’obbligatorio termine di 30 giorni per i pagamenti, in vigore da inizio anno, sia rispettato. Priorità è anche «rilanciare il ruolo dell’Italia negli scambi internazionali», punto che parla diffusamente anche di Expo 2015. Lavoro da creare, da tutelare, da favorire, soprattutto quello giovanile e femminile, «potenziando, tra l’altro, il telelavoro, e gli strumenti per migliorare la concilizione dei tempi di lavoro e di cura familiare e realizzare l’alternanza scuola- lavoro, anche per gli universitari». Si parla molto di come «creare e sostenere il lavoro», insomma, nella relazione del gruppo di lavoro in materia economico- sociale ed europea, composta da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi: 83 pagine che Napolitano ha intenzione di lasciare in eredità al presidente prossimo venturo. Ecco alcuni punti contenuti nella relazione. Conti pubblici. Mantenere l’impegno all’equilibrio di bilancio è reso più difficile dal fatto che l’indebolimento della capacità dell’economia italiana di generare reddito dura ormai da almeno 15 anni. Infatti, è il reddito nazionale che garantisce, anche agli occhi dei creditori, il rimborso potenziale del debito pubblico. Ciò nonostante, quell’impegno va mantenuto. Lo Stato dovrà collocare nei restanti mesi di quest’anno oltre 200 miliardi di titoli sul mercato. Il favore dei potenziali acquirenti dipenderà anzitutto dai comportamenti correnti di gestione del bilancio pubblico. Riforma Fornero «da rivedere sul tempo determinato. Vi è il rischio che le imprese siano estremamente prudenti nel procedere ad assunzioni a tempo indeterminato: sarebbe utile riconsiderare le attuali regole restrittive nei confronti del lavoro a termine ». Reddito minimo di inserimento. Si tratta di misure «onerose e quindi difficilmente realizzabili, a meno di una decisa redistribuzione delle risorse disponibili », ma si suggerisce «un approfondimento della questione nell’ambito di un possibile ridisegno delle politiche sociali ». Tra le altre proposte anche il riconoscimento di un credito d’imposta ai lavoratori a bassa retribuzione (tra cui molti giovani), che si trasformi in sussidio monetario se eccede l’imposta dovuta. Fisco. La pressione fiscale è troppo alta, va presentato al Parlamento il disegno di legge delega fiscale, garantire la redistribuzione, e tagliare il carico fiscale sui redditi da lavoro. Vengono inoltre suggerite «diverse misure per migliorare il rapporto tra fisco e cittadino e per rafforzare la lotta all’evasione». Necessario modificare alcune delle procedure Equitalia: l’amministrazione deve adottare comportamenti proporzionati al singolo contribuente, non vessatori. Spending review. Va rafforzata l’opera di riduzione e riorientamento della spesa pubblica delle amministrazioni. Lobby. Da disciplinare con albo per trasparenza. I gruppi di interesse particolare svolgono una legittima ma non sempre trasparente attività di pressione sulle decisioni politiche. Il gruppo di lavoro propone «una disciplina che riprenda i modelli del Parlamento europeo e quello degli Stati Uniti». Isee. È da rivedere, perché oggi è iniquo, distorsivo, inefficiente, a parire dalla proposta già discussa dalla Conferenza Stato-Regioni. Liberalizzazioni. Nel settore Re auto è necessario modificare «il meccanismo del rimborso diretto e vanno diffuse le clausole contrattuali che associano l’uso della scatola nera a congrui sconti sui premi pagati dai consumatori. Va poi favorita la mobilità degli assicurati». Nel mercato elettrico vanno effettuati «interventi finalizzati allo sviluppo del mercato libero retaib. Sul versante della generazione di energia, invece, l’Italia dovrebbe diventare un esportatore netto dei servizi di flessibilità. I saggi sollecitano l’immediata attuazione degli «indirizzi contenuti nella Strategia Energetica Nazionale, che insiste sulla necessità di creare abbondanza di offerta di gas. Nel settore farmaceutico, ci sono proposte per favorire l’ingresso dei farmaci generici, mentre in ambito postale «andrebbe ridefinito l’ambito del servizio riservato a Poste italiane e migliorate le condizioni alle quali gli altri operatori possono accedere alla rete dell’operatore dominante». Servizi pubblici locali. La presenza dei privati va «bilanciata da forti poteri di regolazione delle autorità pubbliche, dall’indirizzo generale e dal controllo politico degli enti locali, dalla proprietà pubblica delle infrastrutture fisiche. Per l’acqua va garantito lo status di bene comune e assicurato ai consumatori a basso reddito l’accesso a condizioni di favore per le percentuali necessarie, mentre vanno incrementati i prezzi per altri usi

L’Unità 13.04.13