Giorno: 10 Aprile 2013

"Sulla scuola tra Pd-Pdl non ci sono convergenze", di Pasquale Almirante

Si parla di governissimo, di una alleanza tra Pd e Pdl per formare il nuovo esecutivo su base programmatica, che potrebbe essere forse valida (ne dubitiamo) nei confronti di altri settori, ma per la scuola appare impraticabile. Sulla base dei programmi presentati in campagna elettorale infatti fra i due partiti non c’è un solo punto in comune. Se la politica vuole essere cosa seria e se alle parole devono seguire i fatti e se la demagogia non può praticarsi in “Utòpia” allora il “Governissimo” insieme col Pd, auspicato dal Pdl, non può soffiare nessuna conseguenza positiva sulla scuola. Ciò significa che tutti i suoi problemi o vengono ancora ulteriormente dilazionati oppure si continua a rattoppare alla meno peggio, accontentando ora l’uno ora l’altro schieramento politico, ma non certamente si potrà centrare l’obiettivo verso un futuro sereno per l’istruzione italiana, quello che in effetti merita da tempo. Mentre per il Partito democratico uno dei punti qualificanti è l’aumento del Pil (benché non si capisca dove trovi i fondi necessari) da impegnare per la scuola, rivolgendo tutti …

"Una sola strada da seguire", di Piero Ignazi

Se il presidente Napolitano, saggiamente, non avesse fatto scendere la tensione nominando i due comitati di esperti, una sorta di micro-bicamerale, non ci sarebbe stato l’incontro di ieri tra Bersani e Berlusconi. Grazie alla pausa di riflessione “presidenziale” è maturato un clima meno gladiatorio. Inoltre, all’interno di ciascun partito si è sviluppato un dibattito più articolato. Igrillini hanno incominciato a discutere apertamente e nel merito – e a sbuffare sempre più sonoramente contro gli ukase genovesi; nel Pd, come da tradizione, si è aperto il vaso di Pandora, con un Matteo Renzi ritornato pimpante come ai tempi delle primarie; e persino nel Pdl si sono alternati grida di guerra a ragionamenti articolati e dialogici. I più ricettivi del nuovo spirito dei tempi sono stati Pd e Pdl mentre il M5S sembra seguire – per ora – una traiettoria solitaria, al limite del solipsismo, sempre più radicale, di contestazione globale. I leader dei due partiti “tradizionali”, incontratisi giustamente e finalmente in una sede istituzionale e non di fronte ad una crostata, non possono però pretendere di …

Povera una famiglia su sei, serve subito un piano straordinario

Sulla povertà non si scherza. In Italia una famiglia su sei è povera e la soglia di povertà è di circa 8.500 euro. E’ quanto emerge dall’indagine della BCE sui bilanci delle famiglie nell’aerea dell’euro. La soglia di povertà nazionale è al 16,5% contro il 13% dell’area euro. Mentre se si considera la soglia di povertà unica ( che tiene conto dei diversi livelli di prezzi e tratta tutte le nazioni come unico paese), la percentuale dell’Italia sale al 20% e per l’area euro al 14,6%. Allarmanti anche i dati che ci arrivano dall’Istat. Crolla il potere d’acquisto, crolla anche il reddito ma soprattutto naufraga la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici, pari all’8,2% nel 2012: è il livello annuo più basso da quando è disponibile il dato, cioè dal 1990. “La fotografia scattata dall’Istat è impressionante – ha commentato il deputato del Pd Francesco Boccia – e racconta il paese reale che non è quello oggi rappresentato da chi scimmiotta la prima repubblica e annuncia folkloristiche occupazioni delle istituzioni democratiche”. Duri i commenti dei …