Mese: Marzo 2013

"Un lavoro dignitoso alle donne per combattere la violenza", di Susanna Camusso

La violenza contro le donne e le ragazze resta una delle forme più gravi di violazione strutturale dei diritti umani a livello mondiale. Qualunque sia la forma della violenza, è sempre dovuta a un comportamento violento ed inaccettabile. Una ragazza su tre oggi nel mondo si troverà ad affrontare alcune forme di violenza nella sua vita. La violenza esiste in tutte le società, in tutti i Paesi, in tutte le aree geografiche e colpisce ovunque i gruppi di donne e ragazze in tutti gli strati della società. In molti Paesi, come l’Italia, mentre le uccisioni in generale mostrano una diminuzione, le ricerche indicano che il femminicidio rappresenta un dato costante nel tempo, da lungo tempo. A nome del movimento sindacale internazionale, rappresentato in questa sede dalla Confederazione internazionale dei sindacati , dell’Internazionale dell’educazione e dell’Internazionale dei servizi pubblici, riteniamo necessario sottolineare che le azioni di prevenzione, contrasto e punizione intraprese dai governi e da importanti attori istituzionali non sono state sufficienti a frenare la violenza fino ad ora. La violenza rimane, pertanto, il principale problema …

"Il Pilota Automatico nei palazzi del potere", di Barbara Spinelli

SI È creata d’improvviso quiete, il 7 marzo all’Eurotower di Francoforte, quando Mario Draghi ha parlato dell’Italia. Il Presidente della Bce ha il carisma dello statista che non conosce intranquillità, e quasi ironizza sull’«eccitazione dei politici e dei giornalisti» di fronte ai verdetti delle urne. I giornalisti in sala stampa ridono, grati a chi li deride. Il messaggio è stato presto interpretato come un elogio della democrazia, imprevedibile di per sé: «I mercati sono stati meno impressionati dei politici e di voi giornalisti. Capiscono che viviamo in democrazia. Siamo 17 paesi, ognuno ha due turni elettorali, nazionali e regionali, il che fa 34 elezioni in 3-4 anni: penso sia questa la democrazia, a noi tutti assai cara». Ecco uno che dice pane al pane – è stato detto – e non si eccita per lo strepitoso successo di Grillo: qui da noi c’è crisi di nervi, ma non lontano, nell’Unione, tutto è come nel canto di Goethe sugli alberi che svettano verso il cielo notturno: « Su tutte le cime, è pace; in ogni chioma, …

"Il voto-bis e la solitudine del Presidente", di Luigi La Spina

Il compito per Napolitano è già difficile, molto difficile. Sotto l’incubo di una crisi economica che potrebbe di nuovo precipitare anche in una emergenza finanziaria, risolvere il rebus per dare un governo al Paese è davvero arduo. Ora il rischio, però, è ancor più grave perché tocca il fondamentale impegno che deve garantire, secondo la Costituzione, il presidente della Repubblica italiana: quello di impedire uno scontro istituzionale fra poteri dello Stato. Se non si ricorda questa sua funzione primaria, ci si può perdere, in queste giornate convulse e confuse, nel ginepraio delle polemiche, delle mosse tattiche, delle ambizioni e delle tentazioni di una politica che, dopo il voto, sembra aver perso il senso della realtà. Quella che vivono, tutti i giorni, tanti italiani alle prese con bilanci familiari prosciugati e tanti giovani alla ricerca affannosa di un lavoro che non c’è. Ecco perché Napolitano, in queste ore, sembra sostenere i momenti di maggior solitudine del settennato che sta per concludersi. Il presidente si è reso conto, infatti, che si sta coagulando, per motivi diversi ma …

"Dica sì a una parte del programma 5 Stelle" di Adriano Celentano

Caro Direttore, in questi giorni non si parla che del confronto Bersani-Grillo, e ogni giorno sembra un anno da quel lontano 24 febbraio 2013, in cui l’uragano-Grillo si è abbattuto come una furia sull’Italia elettorale. Quell’Italia che non voleva cambiare, sempre con lo stesso abito grigio, ormai sfilacciato e pieno di macchie, piccole e grandi, alcune con dei grossi buchi al centro dove nessun rammendo è possibile. E sono proprio queste le macchie peggiori, che per ‘non dimenticare’, come si dice per l’Olocausto, vengono catalogate sotto la dicitura di ‘FALSO benessere’, in nome del quale ci si è potuti accanire e stravolgere, il ‘bel sembiante’ dell’Italia che fu. Sembrano passati anni e invece siamo a poco più di due settimane dal meteoritico voto. Il pericolo più imminente dello stallo Grillo-Bersani è che tutto possa invecchiare di colpo, compresi i vari ‘trionfi’. I punti sui quali ragionare non sono poi tanti. Ed è forse questo il problema. È come se ad un tratto il Paese fosse imprigionato da due o più alternative contrarie, ed entrambe possibili. …

"Orbán l’autocrate sfida Bruxelles “golpe” bianco sulla Costituzione", di Andrea Tarquini

Il premier ungherese ha voluto modifiche che limitano i poteri dell’Alta Corte e tagliano pesantemente le libertà Ignorate le preoccupazioni dell’Europa. Per l’opposizione e per gli esperti internazionali è un addio allo Stato di diritto «Spero di no, ma forse un giorno potrebbe divenire necessario sostituire la democrazia con un altro sistema». Parole sue, dell’anno scorso. La Weltanschauung di Viktor Orbán, classe 1963, carriera iniziata nella gioventù comunista sotto il vecchio regime, poi dissidente radicale, oggi premier-autocrate ungherese, alto dirigente del Partito popolare europeo, al sodo è tutta qui. Ieri dalle parole è passato ai fatti. Sfidando l’Europa e l’intero mondo libero, come ama fare sempre più. A Budapest il Parlamento dominato dal suo partito (la Fidesz), ha approvato modifiche alla Costituzione che secondo esperti ungheresi e internazionali sono «un addio allo Stato di diritto e alla separazione dei poteri». Un golpe bianco annunciato. Invano il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, gli ha chiesto di ripensarci, e ha espresso «preoccupazione per trattati e spirito dell’Europa e primato del Diritto». Rotto solo da qualche …

"Precari da assumere, contrordine di viale Trastevere", di Antimo Di Geronimo

Assumere i docenti che hanno maturato il diritto al’immissione in ruolo perché sono stati inseriti a pettine nelle graduatorie per ordine del giudice. Ma senza licenziare quelli che sono già stati assunti per diritto di graduatoria. E recuperare il numero di immissioni in ruolo in più sottraendole da quelle che saranno autorizzate il prossimo anno. É questo il responso della direzione generale per il personale del ministero dell’istruzione, che ha risposto così all’ufficio scolastico del Piemonte con una nota emessa il 25 febbraio scorso (1656). Il provvedimento, che porta la firma del direttore generale Luciano Chiappetta, reca un’interpretazione diametralmente opposta a quella adottata dall’ufficio scolastico regionale per la Puglia in riferimento ad un caso analogo (si veda Italia Oggi del 5 marzo 2013). Va detto subito, però, che tra la direzione generale del personale del ministero e le direzioni generali degli uffici scolastici regionali non vi è alcun rapporto gerarchico. E dunque, i direttori regionali (che sono pari grado rispetto ai capi delle direzioni generali collocate presso l’amministrazione centrale) possono legittimamente discostarsi dall’orientamento assunto dalla …

"Aumentano i disoccupati tra i laureati", di Alessandra Migliozzi

Sempre piu’ laureati disoccupati, anche fra chi possiede un titolo ‘forte’, come gli ingegneri. Crollano anche le retribuzioni di chi ha fatto l’universita’. Un percorso di studi che paga, si’, ma solo nel lungo periodo. È la fotografia scattata dal XV Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati che sara’ presentato ufficialmente domani a Venezia all’Universita’ Ca’ Foscari nel corso del convegno “Investire nei giovani: se non ora quando?”. Le conclusioni saranno affidate a Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia. AlmaLaurea ha intervistato oltre 400mila laureati post-riforma di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio. La rilevazione 2012 ha coinvolto oltre 215 mila laureati post-riforma del 2011 – sia di primo che di secondo livello – indagati a 1 anno dal termine degli studi, tutti i laureati di secondo livello del 2009 (quasi 65 mila), interpellati a 3 anni dal termine degli studi. Per la prima volta l’indagine ha riguardato anche i laureati di secondo livello (oltre 40 mila) a 5 anni dal termine degli studi. DISOCCUPAZIONE GENERALIZZATA – Il Rapporto evidenzia che “nell’ultimo anno …