Il ricordo contro le mafie "non uccidiamoli ancora", di Osvaldo Sabato
Quando sul palco si alternano le voci di chi legge uno per uno i nomi delle vittime della mafia, il silenzio è irreale nella grande piazza vicina allo stadio di Campo di Marte. Viene interrotto solo dagli applausi della gente. Sullo sfondo la marea dei centocinquantamila, che ieri a Firenze hanno sfilato in corteo nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di chi ha perso la vita sotto i colpi della mafia, camorra e ‘ndrangheta, organizzata da Libera e Avviso Pubblico. Tanti gli striscioni, le bandiere (ci sono anche quelle dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil) e i palloncini colorati. In testa al lungo serpentone i familiari delle 900 vittime. I Gonfaloni dei comuni e della Province fanno da contorno, come la lunga bandiera della pace che idealmente abbraccia chi ha dovuto sopportare il dolore per un parente o un figlio ucciso dalla criminalità di stampo mafioso. Sul palco ad uno ad uno sono ricordati i nomi dei magistrati, giornalisti, uomini delle forze dell’ordine e bambini morti per mafia. Dietro di loro una …