Mese: Marzo 2013

"Impressioni di marzo", di Manuela Ghizzoni

“Quante gocce di rugiada intorno a me cerco il sole ma non c’è” 15 marzo 2013: primo vagito della XVII legislatura. Tante, tante, tante facce sconosciute e normali (come normale penso sia la mia: forse non bella ma certamente normale). Ai giornalisti interessano però solo quelle di un gruppo particolare, le altre no; le meno interessanti in assoluto sono quelle dei giovani eletti del PD (quando un giornalista che tenta l’approccio alla/al giovane deputata/o che veste casual e scopre che non è del M5S ma del Pd, se ne va sdegnato); evidentemente non sono abbastanza “normali”. Ma giudicate voi: a questo link http://www.camera.it/leg17/28 potrete vedere, per ordine alfabetico, il ritratto fotografico di ogni deputato e indovinare a che gruppo appartiene… La giornata è dedicata a tre votazioni successive per la elezione del Presidente della Camera. Noi del Pd lasciamo scheda bianca. Perché? Per perdere tempo e sperperare denaro pubblico, come amplificano i nostri detrattori? No, è che per fare un pane buono occorrono ingredienti genuini e una lenta lievitazione, fattori che non possono certo essere …

"L’Italia stremata dalla crisi cerca un governo valido", di Carlo Buttaroni*

Per Confesercenti è una catastrofe. Sono migliaia le imprese del commercio e della ristorazione che stanno chiudendo in questi primi mesi del 2013 e, parallelamente, crolla il tasso di nascita di nuove attività. Analoga situazione per le imprese di costruzioni. Nel 2012 hanno chiuso 62mila imprese edili (su un totale di 895mila del comparto) e sono stati persi 81mila posti di lavoro (-4,6%). Non è andata meglio agli artigiani dell’edilizia, solitamente più reattivi. Hanno chiuso l’attività 55mila piccoli costruttori, con un saldo negativo del 2% rispetto all’anno precedente. Per Confartigianato, il trend della produzione è drammatico: -16,2% nel corso del 2012, tre volte peggio della media europea. Ad aggravare la situazione è stata anche la stretta creditizia. Secondo l’Osservatorio di Confcommercio, quasi il 40% delle imprese si è visto rifiutare la richiesta di finanziamento oppure gli è stata drasticamente ridotta la quota finanziata. Tra giugno 2011 e lo stesso mese del 2012, secondo Unioncamere, si è verificata una flessione nell’erogazione bancaria pari al 2,5%. Nella grande maggioranza dei casi (70%), il finanziamento era necessario a …

Bersani: «No a scambi indecenti con il Pdl», di Simon Collini

Il Pd respinge l’offerta di Alfano. All’ipotesi di uno scambio tra Quirinale al Pdl e appoggio al governo Bersani, risponde no: proposta indecente. Il leader Pd dice no anche ad accordi preventivi per il governo. Pronta la legge sulla riforma del finanziamento ai partiti. Niente accordi preventivi e niente scambi indecenti. Pier Luigi Bersani si prepara alla sfida decisiva, che tra consultazioni al Quirinale, auspicabile incarico e poi incontri con gli altri partiti si gioca tutta questa settimana. Certo, il successo o il fallimento dell’operazione «governo di cambiamento» si determinerà la prossima settimana, quando se tutti i piani del leader Pd si realizzeranno, le Camere saranno chiamate a votare la fiducia. Ma è soprattutto nelle prossime ore che quella partita verrà preparata. E Bersani lancia dei messaggi piuttosto espliciti agli altri protagonisti in campo. A cominciare dal segretario del Pdl Angelino Alfano, che dice il suo partito potrebbe appoggiare un’ipotesi di governo Bersani se al Quirinale andasse un esponente di area moderata indicato dal centrodestra: «Per scambi indecenti qui non c’è recapito», è la risposta …

"Senza manifattura non ci sarà crescita", di Franco Ernesto

E le fabbriche? Mentre discutiamo di presidenza del Consiglio e della Repubblica, di Beppe Grillo e di marò, rischiamo di dimenticarcele. Un gravissimo errore. Il manifatturiero è la spina dorsale del sistema economico. Non solo perché in Italia ci sono almeno sei milioni di operai, rispetto a 30 milioni di persone che lavorano e a 14 milioni che hanno un rapporto a tempo indeterminato (dati Istat). Ma soprattutto perché senza manifatturiero non può esserci terziario, non ha senso parlare di servizi, di ricerca e sviluppo, di crescita economica, di uscita dalla crisi. Senza fabbriche, insomma, non si va da nessuna parte. Non è un caso che la Germania sia da tempo la locomotiva economica d’Europa: lì il manifatturiero pesa per il 26% del Pil, e si tratta per lo più di produzioni ad elevato valore aggiunto, con un altissimo contenuto di ricerca e sviluppo, e in larga parte destinate all’esportazione. Eppure, l’economia reale è stata la grande assente dal dibattito mediatico sulle elezioni. Di fabbriche – purtroppo – si parla solo quando chiudono, quando gli …

"La crisi presenta il conto anche a Emilia e Veneto", di Francesca Barbieri

Nel pantano della crisi ci sono Regioni che sprofondano e altre che riescono a galleggiare. Altre ancora si trovano a metà del guado, bilanciando forti perdite e buone performance. E non mancano le sorprese. A braccetto con il Sud (esclusa la Puglia) e l’Umbria vanno Emilia Romagna e Veneto, lungo la linea rossa che collega i territori dove il campanello di allarme ha suonato più forte dal 2008 a oggi. Nella classifica del disagio economico – realizzata dal Centro studi Sintesi per Il Sole 24 Ore – oltre la metà delle Regioni ha perso più terreno rispetto alla media nazionale, mentre le performance meno disastrose si registrano in Trentino Alto Adige, seguito a larga distanza da Liguria e Marche. Nel mix di 10 indicatori – dal tasso disoccupazione ai fallimenti, dai consumi alle sofferenze, tutti considerati non in valore assoluto ma mettendo sotto la lente il trend dal 2008 al 2012 – ad essere più colpite sono Umbria, Calabria e Sardegna. Nella prima pesa l’aumento dei disoccupati (+5%) e delle imprese protestate (+31%). Le ore …

"Francia, vietato bocciare. L’égalité conquista le aule", di Alberto Mattioli

Dal vietato vietare di sessantottina memoria al vietato bocciare. Gli obbiettivi della gauche diventano meno ambiziosi ma più realisti. Nella scuola francese, far ripetere l’anno diventa fuorilegge. O quasi: «Nel quadro dell’acquisizione di conoscenze, competenze e metodi prevista alla fine del ciclo e non più dell’anno scolastico, far ripetere un anno dev’essere eccezionale». Così recita l’articolo primo della «legge di rifondazione» della scuola, fiore all’occhiello del programma di François Hollande, attualmente in discussione all’Assemblée nationale. Con un emendamento, i deputati socialisti sono andati anche più in là di quanto proposto dal loro governo, che si era limitato a scrivere che si deve «proseguire la riduzione progressiva» dei ripetenti. Invece adesso la bocciatura diventa l’eccezione che dovrebbe confermare la regola di una scuola migliore. Liberté, égalité, fraternité e promozione. Il benefattore della peggio gioventù è il controverso responsabile dell’Educazione nazionale, il filosofo socialista Vincent Peillon, una specie di mina vagante nelle acque governative, un ministro iperattivo che una ne fa e cento ne propone, compresa quella di legalizzare le droghe leggere (si spera non in classe). …

Scuola, ricerca shock dell'Ocse sui voti:"I prof favoriscono ragazze e ceti alti", di Salvo Intravaia

Gli insegnanti favoriscono le ragazze e gli studenti benestanti o provenienti da ambiti socio-culturali più favorevoli”. A parità di performance, in buona sostanza, studenti maschi e alunni provenienti da ambienti deprivati vengono penalizzati dai propri insegnanti al momento di assegnare le valutazioni finali e i voti nel corso dell’anno scolastico. La “denuncia” non arriva da una associazione studentesca e neppure da un gruppo di genitori intenti a difendere i propri figli, ma addirittura dall’Ocse: l’Organizzazione (internazionale) per la cooperazione e lo sviluppo economico. Il ventiseiesimo approfondimento condotto dall’Ocse sui test Pisa – in Lettura, Matematica e Scienze – del 2009 danno ragioni in più a una lamentela classica di genitori e alunni. Il focus pubblicato qualche giorno fa mette sul banco degli imputati i docenti e la loro imparzialità nell’attribuire i voti agli alunni. Da sempre, le valutazioni attribuite dai professori agli studenti rappresentano uno dei punti fermi della scuola, ma anche uno dei più controversi. Tanto che la maggior parte dei ricorsi dei genitori a fine anno riguardano appunto le valutazioni finali degli insegnanti. …