Mese: Marzo 2013

Un’altra follia europea che minaccia tutti i risparmiatori", di Ronny Mazzocchi

La vicenda che sta coinvolgendo Cipro e che ha gettato nel panico le Borse di tutto il continente è solamente l’ennesimo tassello di una gestione della crisi da parte delle istituzioni europee che sarebbe riduttivo definire disastrosa. Dopo Grecia, Portogallo e Irlanda, è la piccola isola del Mediterraneo la nuova stazione di questa Via Crucis europea che appare senza fine. La crisi cipriota presenta molte analogie con quelle già viste a Madrid e Dublino: un indebitamento pubblico ben al di sotto della media europea (il 48,6% nel 2008), ma un settore bancario ipertrofico che – attirando capitali dall’estero grazie all’applicazione di tassazioni di favore – era arrivato a valere oltre cinque volte il Pil nazionale. Trovare un impiego produttivo per una mole così spropositata di denaro era diventata una missione praticamente impossibile, e gli istituti di credito ciprioti avevano quindi dirottato larga parte di questa ricchezza verso l’acquisti di titoli e obbligazioni di paesi esteri – in particolare verso la Grecia – rimanendo però pesantemente invischiati nel tracollo di Atene. Da lì è incominciato il …

"Alle medie test d’ingresso per meritarsi il liceo", di Corrado Zunino

I test d’ingresso, che in alcuni casi preludono a un vero e proprio numero chiuso, entrano nelle scuole medie. Alcuni licei, linguistici, istituti tecnici, convitti hanno fissato diverse prove tra gennaio e febbraio (scorsi). Sono scritti di matematica e italiano, inglese e tedesco, di logica e di musica destinati a chi sta frequentando la terza media e con largo anticipo ha già scelto la scuola dove approdare. I RISULTATI di questi test serviranno a presidi e rettori delle superiori per fare selezione basandosi sui meriti, le conoscenze e le attitudini. Il test “in età dell’obbligo” è un inedito pericoloso per la scuola pubblica italiana. L’ultimo annuncio è arrivato dall’Istituto tecnico (e liceo delle scienze applicate) Fermi di Mantova. La preside Cristina Bonaglia, verificata la forte crescita delle iscrizioni on line, ha annunciato: «Siamo oltre i trenta alunni per ognuna delle nostre sei prime, troppi. Faremo come all’università: prova d’ammissione e numero chiuso. Useremo il criterio della meritocrazia, come ha già deciso il consiglio d’istituto. Invito i genitori a non allarmarsi». Con una circolare, la dirigente …

"La cittadina e la strega", di Massimo Gramellini

Gentile cittadina Gessica Rostellato, ho letto su Facebook il racconto in prima persona del suo atto di eroismo. Era una notte buia e tempestosa, e lei stava lasciando l’antro di Montecitorio in compagnia di alcuni valorosi concittadini a Cinquestelle, quand’ecco profilarsi sull’uscio un’ombra terrificante: Rosy Bindi. La fattucchiera democratica, che a causa di un incantesimo del mago Porcellum è condannata a non staccarsi mai dalla sua poltrona. La strega Casta ha sorriso, falsamente benevola: «Ma presentiamoci, così cominciamo a conoscerci!». Poi vi ha teso una mano, mentre con l’altra armeggiava nella borsa per estrarne il fluido che vi avrebbe trasformato in seguaci di Mastella. Qualche ingenuo concittadino ha ricambiato il saluto: di lui si sono perse le tracce. Pare lo abbiano visto in una stalla del Pd inneggiare alla santità di D’Alema e al raddoppio del numero dei parlamentari. Ma lei, Gessica, no. Lei ha tirato dritto e se n’è andata, perché – lo ha scritto orgogliosamente – «ti pare che io ti do la mano e ti dico pure piacere? No, guarda, forse non …

"La democrazia dell’anatema", di Nadia Urbinati

Molti cittadini hanno espresso il loro disappunto per l’anatema lanciato da Beppe Grillo contro i “traditori” che in Senato non se la sono sentita di considerare Schifani e Grasso equivalenti. Quei cittadini hanno messo il dito nella piaga di un movimento che crede che la democrazia implichi unanimità (salvo poi praticare la regola di maggioranza quando deve espellere i traditori!). E hanno messo in luce una verità fondamentale: non ci può essere Parlamento senza libertà. Non solo libertà di parola e di associazione dei cittadini che devono poter fare campagna elettorale e tenere libere elezioni, ma anche libertà di decisione di chi siede in Parlamento. Come sanno bene i partiti, nemmeno la loro più ferrea disciplina può togliere al singolo rappresentante la libertà di decidere e votare secondo il proprio giudizio. E le espulsioni dal partito non si traducono in decadenza del mandato parlamentare. La nostra libertà come cittadini dipende da questa intraducibilità, e cioè dalla libertà dei nostri rappresentanti. Nel libero mandato sta la forza della democrazia elettorale. Senza il quale i deputati sarebbero …

Democrazia, moralità e trasparenza della vita pubblica. Misure per la riduzione dei costi della politica e della burocrazia

I costi eccessivi di politica e burocrazia sono da tempo denunciati, sia nella dimensione del fenomeno che nei suoi dati numerici. La riduzione di tali costi ha un significato non solo economico di riduzione della spesa pubblica, ma anche sociale e morale, di abbattimento di ingiustificati privilegi e di ripristino di una vera parità tra governanti e governati. Occorre intervenire in parte con legge costituzionale e in parte con legge ordinaria (o decreto legge). A) LA NOSTRA PROPOSTA SUL FINANZIAMENTO E LA DEMOCRAZIA DEI PARTITI E DEI MOVIMENTI POLITICI La politica è un bene comune che non può essere lasciato solo nelle mani dei miliardari o dei padroni dei mezzi di comunicazione di massa. Per questa ragione in Europa esistono forme di finanziamento pubblico attraverso le quali i cittadini, anche meno abbienti, possono partecipare alla vita politica del Paese. L’attuale sistema di finanziamento della vita politica nazionale è però caratterizzato da incongruenze e opacità tali da giustificare le critiche che l’opinione pubblica rivolge in modo sempre più acuto e crescente. Dunque è opportuno intervenire, tenendo …

Il ragazzo ama il latino (ed è subito polemica), di Stefano Bartezzaghi

“Il latino non serve”. Ad affermarlo non è stato Papa Francesco, giovedì scorso, quando ha deciso di pronunciare in italiano la sua prima omelia (Ratzinger l’aveva tenuta in latino, e aveva detto messa voltato verso l’altare). La recisa opinione è stata invece espressa lo scorso sabato, in una lettera che il lettore Giuseppe Chiassarini ha inviato a Repubblica. Il figlio non aveva avuto le ore di latino previste per quel giorno, e se ne era dispiaciuto perché il «latino è cultura». Il padre si è dichiarato preda di «una grande tristezza e anche di una certa rabbia. La classe politica che per decenni ha lasciato che tanti nostri figli impegnassero molte energie per imparare una lingua morta e, peggio, che ha inculcato in loro l’idea che questa lingua morta fosse importante, è una classe politica a sua volta morta». Certamente la pensa diversamente Giovanna Chini, la giornalista dell’Ansa che unica fra i colleghi ha capito subito cosa stesse succedendo quando Benedetto XVI annunciava, in latino, le proprie dimissioni. Chirri è diventata una specie di star …

Stop al conflitto di interessi. Restituiamo moralità alla politica

La legge sul conflitto di interessi è al primo punto della nostra azione di governo. Le nuove regole sul conflitto di interessi riguarderanno non solo le cariche di governo, come è oggi, ma anche quelle di Regioni, enti locali e autorità indipendenti. Vogliamo abrogare la legge attuale e riscriverla rafforzando i controlli per l’accertamento del conflitto di interessi e introducendo sanzioni più severe per chi la viola. La nostra proposta La politica deve reggersi su un rapporto di fiducia tra cittadini e responsabili politici e occorre cancellare tutte le situazioni nelle quali questo rapporto di fiducia potrebbe venire meno. Si pone perciò il problema di prevenire il conflitto o gli intrecci tra gli interessi privati di queste personalità e gli interessi pubblici che essi devono perseguire. Il centrodestra nel 2004 ha approvato una legge sul conflitto di interessi (la cosiddetta legge Frattini) che, per espressa ripetuta dichiarazione dell’ autorità Antitrust (delegata alla sua applicazione) è del tutto inefficace. Quella legge va sostituita con misure più efficaci che si pongono nel solco del dibattito avutosi nella …