Giorno: 28 Marzo 2013

"Il M5S e quell'altezzosa voglia di non partecipare", di Giuseppe Grasso

Gli esponenti del M5S cominciano a farsi conoscere (o meglio riconoscere). Ieri, nel colloquio avuto con Bersani, ripreso in diretta streaming, un loro drappello ha espresso il suo no categorico a ogni tipo di appoggio. La cittadina Roberta Lombardi forse non sa che il Pd può essersi anche giocato la propria «credibilità» sulla ribalta della politica; ma il neonato Movimento di cui lei è portavoce – e su cui un terzo degli elettori italiani ha scommesso – dovrà tagliare il suo nastro, a un certo punto, se non vuole che la fiducia che gli è stata accordata possa sfuggirgli come sabbia tra le dita. Non sapere non è una colpa. Diventa però difficile anche solo interloquire con chi è inconsapevole e crede di sapere mentre è vittima della più completa ignoranza. Sono stati i Cinque Stelle a voler andare in onda, e sembrava un nobile desiderio di trasparenza civica. In soli 31 minuti, invece, lo spettacolo si è fatto imbarazzante. Si è capito che non era un desiderio elevato. Era un bisogno, e di quelli …

"L’onorevole Lombardi e la cuoca di Lenin", di Angelo Baglioni e Tito Boeri

Il decreto per sanare i debiti della pubblica amministrazione con le imprese ha suscitato lo sdegno della capogruppo alla Camera del M5S. Chi vorrebbe essere esempio di rinnovamento non si è documentato e mostra presunzione nell’affrontare un problema dalla cui soluzione dipendono migliaia di posti di lavoro. LE BANCHE E I DEBITI DELLA PA Il termine “porcata” era stato sin qui riservato al nostro sistema elettorale. Da ieri è stato inopinatamente esteso al tardivo tentativo operato dal nostro Governo di saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. La capogruppo alla Camera del M5S, Roberta Lombardi, ha urlato dal sito di Beppe Grillo e in un video la sua indignata opposizione alla “porcata di fine legislatura” e alla formazione della commissione parlamentare speciale per l’esame del provvedimento: 1) “I cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle Pmi italiane”. 2) “Con questo decreto legge […] …

"Crollano ancora consumi e fatturato. La recessione italiana è senza fine", di Valentina Conte

Il 2013 è diventato dall´anno della ripresa a quello delle stime da rivedere in fretta. E tutte al ribasso. A gennaio secondo le rilevazioni Istat le vendite al dettaglio sono calate del 3 per cento. Palazzo Chigi la chiama «notevole debolezza». Le agenzie di rating la usano per minacciare declassamenti. Il Paese la subisce come una guerra. Ma il punto è che la recessione non molla. Anzi rialza la testa anche in questo 2013, l´anno della luce in fondo al tunnel, diventato l´anno delle stime da rivedere in fretta. E tutte al ribasso. Il governo Monti l´ha scritto in una relazione che ha inviato qualche giorno fa al Parlamento, in previsione del nuovo Def, il Documento di economia e finanza da presentare entro il 10 aprile. «L´attuale fase è ancora contrassegnata da una notevole debolezza». Tradotto, il Pil scenderà ancora: -1,3% (dopo il -2,4% del 2012) anziché -0,2% che l´esecutivo prevedeva appena sei mesi fa. Sintomo di un quadro deteriorato, lo stesso sul tavolo di Moody´s, che potrebbe costare all´Italia l´ingresso nei Paesi spazzatura, quelli …

"Lo scrivano di Melville e quel no dei grillini", di Valeria Viganò

C’è chi dice no. No, io non ci sto. No, io non ci sto.E’ presto detto, è presto fatto Basta dire no. Il valore del no è un valore assoluto. Il no è contro per principio. Può anche fregarsene dei contesti, è un’idea di per sé. Questo devono aver pensato gli uomini e le donne a stelle paladini della protesta contro un assoluto malaffare sul quale il compromesso non si può giustamente aprire. Nessun compromesso. Bartleby lo scrivano, eccelsa creatura di Melville, rispondeva a ogni richiesta con un «preferirei di no» certamente più aggraziato ma altrettanto definitivo. Come Gianni Celati sostiene nella stupenda prefazione al racconto di Melville, vi è un fondo di indifferenza in una simile risposta, una non appartenenza, un isolamento. Di un uomo che mette in atto il rifiuto costante e ripetuto come unica azione e manifestazione di libero arbitrio. Ma se Bartleby, invece di uno scrivano a cui, come sottoposto, non resta che ubbidire o, come fa lui, decidere se eseguire il compito oppure no, fosse stato un capoufficio, o meglio …

"L’asse tra Grillo e il Cavaliere a dispetto dell’Italia" di Pietro Spataro

La commedia degli insulti e i giochi di potere si incrociano. Un inedito asse tra Grillo e Berlusconi sembra sbarrare al tentativo di Bersani: il vaffanculo del comico si unisce ai veti del Cavaliere e insieme rischiano di mandare all’aria l’impegno per un governo di cambiamento. Se nelle prossime ore, prima che Bersani salga al Quirinale, non dovesse aprirsi uno spiraglio l’Italia precipiterebbe in una fase turbolenta e pericolosa. Non solo perché il tempo non gioca a favore e le trattative per un nuovo esecutivo ci renderebbero fragili e indifesi in una situazione finanziaria già terremotata. Ma anche perché, è inutile girarci attorno, un’altra soluzione tecnica sarebbe la soluzione peggiore quando servono scelte politiche chiare e il coraggio di osare. Una «soluzione greca» ci getterebbe dentro un vortice pericoloso. L’esempio di Atene, con il dramma di una crisi economica incontrollabile e di una condizione sociale insostenibile, solo a citarlo fa venire i brividi. Ora starà alla saggezza e all’equilibrio di Napolitano trovare, nelle condizioni date, la via d’uscita migliore. Non è semplice, perché la ferita …

"Libri digitali, aspra polemica editori-Profumo", da Tuttoscuola

L’Aie, Associazione italiana editori, alza ulteriormente il tiro contro il decreto ministeriale che dispone di adottare dall’anno scolastico 2014-2015 solo libri nella versione digitale o mista. Una nota dell’associazione definisce il provvedimento “dannoso e inapplicabile” perché non tiene conto della “insufficienza infrastrutturale delle scuole (banda larga, WiFi, dotazioni tecnologiche…), rappresentata, con dati e confronti molto eloquenti, poche settimane fa dall’indagine dell’Ocse” e ignora le “pesanti ripercussioni sui bilanci delle famiglie, sulle quali si vogliono far ricadere i costi di acquisto delle attrezzature tecnologiche (pc, portatili, tablet…), quelli della loro manutenzione e quelli di connessione, che nelle altre esperienze europee e degli altri paesi a ovest e a est dell’Europa sono solitamente affrontate con consistenti finanziamenti pubblici”. Ben diverso il punto di vista del titolare di viale Trastevere, riflesso nel decreto, secondo cui nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale la sforbiciata ai tetti di spesa arriverebbe al 30% e i risparmi ottenuti potrebbero essere utilizzati dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili). …

"Le anime perse dell'università. L’università italiana alla ricerca di maestri", Pier Luigi Celli

Mentre il mondo cerca strade nuove e le culture meno occidentali si affermano, noi ci balocchiamo difensivamente intorno ai temi del valore degli h-index, facciamo guerre di posizione sul numero e la qualità delle pubblicazioni in riviste più o meno reputate, pensiamo di risolvere i problemi della valutazione approntando qualche chilo di questionari la cui compilazione demenziale demanda il compito a quelli stessi che dovrebbero essere valutati. Ci sono istituzioni che leggono in ritardo i mutamenti nelle società tentando forme di adattamento incrementale, e altre che pensano di affrontarli irrigidendo burocraticamente gli stimoli all’innovazione, inquadrandoli strumentalmente, lavorando solo sulle componenti interne tradizionali in ottica di aggiornamento. Fino a estenuarne la valenza salvifica in assenza di coraggio e passione. L’università sembra dispiegare nelle ricorrenti riforme una volontà minimizzatrice che esalta l’apparente razionalizzazione degli strumenti gestionali, finalizzati alla conservazione del potere accademico interno nel momento in cui tutto si flessibilizza, crescono le autonomie, vanno in crisi le barricate che facevano della politica l’ultimo rifugio della conservazione. Mentre il mondo cerca strade nuove e le culture meno occidentali …