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Marò, Pistelli: "L'8 settembre del governo tecnico"

L’8 settembre del governo tecnico”, così Lapo Pistelli, deputato democratico e responsabile Esteri del Pd, intervenuto in Aula a Montecitorio, ha commentato l’annuncio delle dimissioni del ministro degli Esteri Giulio Terzi, dato in Aula alla Camera durante l’informativa sulla vicenda dei marò.
Il ministro degli Esteri, poco prima, aveva affermato di fronte ai deputati, in dissenso col governo: “Mi dimetto perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità’ del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie.

“Pensavamo di aver visto tutto in quest’Aula m ci sbagliavamo. Chiudiamo questa pagina senza rimpianti”, ha detto Pistelli.

Per il deputato democratico i due marò sono caduti nelle maglie di “regole maldestre frutto del precedente governo” la cui modifica dovrà essere “un imperativo” per il prossimo governo.

Dovranno essere cambiate e rese più chiare le regole per la presenza di militari italiani a bordo delle navi mercantili per difenderle dagli attacchi dei pirati lungo le rotte dell’Oceano Indiano, “per evitare che gli altri 160 militari italiani che proteggono quelle navi possano incappare in una storia come quella capitata ai nostri due maro'”.

“A decidere sul rientro della nave in porto – ha aggiunto Pistelli – non fu il governo. Il problema è nato anche a causa di una catena di comando confusa e sbagliata. A decidere deve essere un’autorità politica e non un imprenditore privato. Per il prossimo governo si tratterà di cambiare le regole. Anche l’India porta delle responsabilità”.

Rivolto a Ignazio La Russa, ministro della Difesa all’epoca dei fatti, Pistelli ha affermato, con una battuta: “Mi permetto un consiglio: meno film americani e meno Chuck Norris”.

In ogni caso, il responsabile Esteri del Pd ha tenuto a ringraziare pubblicamente il sottosegretario Staffan de Mistura, “per la pazienza e per la tenacia, sottolineando poi che se “la catena di comando a bordo della Enrica Lexie fosse stata corretta non saremmo qui”.

“E’ difficile cancellare il senso comune che non si tratta di una pagina felice”, ha rimarcato Pistelli, secondo il quale “sarebbe stato coerente aprire il procedimento giudiziario in Italia, richiedere gli elementi probatori, per dare all’India il messaggio che non volevamo sottrarci a un giudizio. E invece abbiamo dato l’impressione che volevamo fare melina”.
“Anche il ricorso a procedure di arbitrato – ha avvertito il deputato – può divenire un nuovo labirinto e potrebbe richiedere anni”.

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