C’è una richiesta che accomuna tutte le forze sociali ricevute ieri dal presidente del Consiglio incaricato, Pierluigi Bersani, ed è che il governo si faccia «ad ogni costo»: perché è urgente, perché la situazione è tragica e perché – come aveva detto l’altro giorno il leader di Confindustria Giorgio Squinzi – «l’ossigeno sta per finire». E comunque, con il pomeriggio di ieri Bersani ha concluso la consultazione a tappeto di tutte le forze della società civile e del lavoro, che vuol dire il mondo delle imprese e quello sindacale, ma anche le organizzazione ambientaliste e della cultura, ma anche le organizzazioni giovanili nonché personalità di alto prestigio nell’impegno sociale, come don Luigi Ciotti. E se il mondo produttivo e del lavoro ha sollecitato un rapido varo dell’esecutivo, anche nel merito delle richieste ha saputo indicare delle priorità comuni e ricorrenti. Per esempio tutti hanno indicato l’urgenza di saldare i debiti delle amministrazioni pubbliche ma anche il taglio dei costi della politica. Su quest’ultimo punto il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha ricordato una ricerca prodotta dal suo sindacato che calcola in 135 mila le persone che vivono di politica in senso stretto, in quanto eletti a qualche carica pubblica. Dopo di che – com’era prevedibile – le organizzazioni imprenditoriali hanno segnalato priorità differenti da quelle dei sindacati. Rete Imprese Italia, la cui delegazione era guidata dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, ha illustrato un’agenda con due punti prioritari in materia politica (i costi della politica e una nuova legge elettorale) e quattro in campo economico: cancellare l’aumento dell’Iva che scatterebbe a luglio, rivedere la pressione fiscale per famiglie e imprese, riaprire i cordoni del credito e semplificare la burocrazia.
Molto schematiche le istanze dei sindacati. La Cgil ha ricordato l’urgenza di saldare i debiti delle amministrazioni pubbliche, così come quella di allentare il patto di stabilità dei comuni affinché possano ripartire cantieri e investimenti, ma ha anche proposto un taglio dell’Imu sulla prima casa fino a un tetto di mille euro.
I debiti dello Stato verso le imprese è stato segnalato anche dal numero uno della Uil, Luigi Angeletti, il quale ha chiesto anche di intervenire sulla tassazione del lavoro. Così come ha fatto Bonanni, aggiungendo l’emergenza dell’evasione fiscale.
Le associazioni ambientaliste hanno chiesto un cambio di passo sulla green economy consegnando un documento in 10 punti. Mentre le associazioni giovanili non potevano non segnalare il dramma che si chiama disoccupazione, sottoccupazione e precarietà. Bersani ha dimostrato di aver capito l’antifona e ha concluso: «Lo so, serve un governo. E un governo che faccia miracoli».
La Stampa 26.03.13