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"Ferie da pagare ai precari, ministero e sindacati ai ferri corti", di Carlo Forte

É scontro aperto tra i sindacati e l’amministrazione scolastica sulla questione della monetizzazione delle ferie dei precari. Il ministero dell’istruzione ha emanato infatti una circolare, che reca i modelli di contratto per le supplenze. E nei modelli c’è una clausola che dà attuazione alla riduzione del numero delle ferie non godute monetizzabili già da quest’anno.

I sindacati, invece, sono concordi nel ritenere che le nuove disposizioni si applicheranno solo dal 1° settembre prossimo. Per gettare acqua sul fuoco la direzione del bilancio di viale Trastevere ha anche interpellato l’ufficio legislativo. Ma l’ufficio ha risposto picche. Nel senso che secondo gli esperti di diritto del ministero le nuove disposizioni si applicano fin da ora. E dunque la direzione generale avrebbe già preparato una circolare che ricalca tale parere. Circolare la cui bozza è stata letta ai rappresentanti sindacali, in un recente incontro a viale Trastevere, dal direttore Ugo Maria Filisetti in persona. E che è stata bocciata all’unisono da tutti i sindacati: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda-Unams. Che hanno anche minacciato azioni legali se l’amministrazione dovesse irrigidirsi su tale posizione di chiusura. D’altra parte gli elementi per un azione su larga scala ci sarebbero tutti. La questione è nata l’anno scorso, dopo che il governo ha emanato il decreto legge 95/2012. Nel provvedimento, infatti, c’è una disposizione che impone ai dipendenti pubblici di fruire delle ferie nei periodi a tal fine indicati nelle normative che regolano i settori di appartenenza. E in caso di mancata fruizione preclude la possibilità di percepire qualsivoglia indennità sostitutiva. La norma non tiene conto del fatto che la Suprema corte ha chiarito a più riprese che, se la mancata fruizione è dovuta a cause indipendenti dalla volontà del lavoratore l’indennità va attribuita in ogni caso. E lo stesso legislatore, nella relazione illustrativa del provvedimento aveva evidenziato la necessità di intervenire con una norma speciale per escludere i precari della scuola dall’applicazione della preclusione. Ciò per evitare di esporre l’amministrazione a giudizi con sicura soccombenza. Anche e soprattutto in considerazione del fatto che le supplenze temporanee non consentono la fruizione delle ferie (che il contratto prescrive nei mesi estivi) perché i periodi di lavoro non sono sufficientemente lunghi. E quindi, la materia è stata fatta oggetto di un ulteriore provvedimento, con il quale i precari della scuola sono stati parzialmente esonerati dalla preclusione (art. 1, commi 54 e seguenti della legge 228/2012). Anche se il mantenimento del diritto alla monetizzazione assume rilievo «limitatamente alla differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie».E in più la stressa norma prevede l’obbligo di fruizione anche nelle vacanze di Natale, Pasqua e durante i ponti. Tradotto in denaro, la novità dovrebbe avere come effetto l’alleggerimento delle tasche dei precari nell’ordine del 60% della somma precedentemente spettante. Che per un lavoratore ad orario pieno poteva raggiungere anche i 1500 euro. Resta il fatto, però, che la stessa disposizione della legge 228/2012 che introduce queste novità prevede che la disapplicazione della normativa contrattuale avverrà a far data dal 1° settembre 2013. Fino ad allora, dunque, dovrebbe continuare a trovare applicazione la disciplina più favorevole che consente ai supplenti di fruire pienamente del diritto all’indennità sostitutiva. Senza obbligo di fruizione delle ferie durante l’anno.

da ItaliaOggi 26.03.13