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"Un'incognita pesa sul 5 per mille", di Carlo Mazzini

Le organizzazioni non profit aspettano con crescente apprensione le liste sui dati del 5 per mille 2011 (numero di sottoscrittori e importi), necessari per valutare le attività realizzabili con le somme che si presume inizieranno a incassare a partire dal prossimo autunno. Quando avranno a disposizione le cifre complessive riportate negli elenchi, che si stimano di prossima diffusione, gli enti sapranno anche se il ministero dell’Economia avrà proceduto nuovamente al taglio di fatto delle somme destinate dai contribuenti, come successe lo scorso anno sui risultati del 2010, e come ammise il ministro dell’Economia Vittorio Grilli nel dicembre scorso.
Quello che è certo è che, dalle statistiche complessive relativamente al gettito Irpef, si apprende che l’imposta netta procapite per i redditi 2010 è aumentata del 2,5% rispetto a quella del 2009; pertanto le somme – a parità di numero di contribuenti – dovrebbero registrare comunque un incremento.
Frattanto, in relazione al pagamento del 5 per mille 2010, il ministero del Lavoro ha quasi completato l’erogazione delle somme e gli enti che non hanno ancora incassato l’importo si riconducono a due casistiche: o non hanno comunicato le coordinate bancarie di riferimento, oppure sono stati sottoposti ai controlli delle direzioni regionali delle Entrate in merito alla possibile mancanza dei requisiti soggettivi. Più complessa è la questione relativa alle associazioni sportive dilettantistiche; sono ancora molti i sodalizi sottoposti a controllo dei requisiti, che attendono dal Dipartimento per lo sport insediato presso la presidenza del Consiglio l’erogazione dei contributi relativi perfino al 2008 e al 2009. Gli altri ministeri interessati all’erogazione del contributo, che comunque devono servire una platea molto ridotta di enti, non hanno dato comunicazioni in merito allo stato di avanzamento delle erogazioni.
In questo contesto incerto le organizzazioni hanno iniziato a iscriversi all’edizione 2013, per la quale erano già noti i termini in forza della proroga del Dpcm 23 aprile 2010, attuata con il decreto legge n.95/12, più noto come legge sulla spending review. La norma ha confermato il rifinanziamento di 400 milioni per il 2013. Le indicazioni operative per volontariato e sportive dilettantistiche sono, poi, state riepilogate dalla circolare delle Entrate n.6 del 21 marzo (si veda «Il Sole 24 Ore» di venerdì 22). Il 7 maggio sarà la data ultima di invio telematico di iscrizione per i soggetti compresi nel primo riquadro (detto “del volontariato”, gestito dal Lavoro) e per le sportive dilettantistiche, gestite dal Coni. Per questi settori di attività c’è, inoltre, bisogno di un invio ulteriore della documentazione – dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà – da effettuarsi entro il primo luglio per raccomandata o per posta elettronica certificata (quest’ultima modalità solo per gli enti di volontariato).
La scadenza cade, invece, il 30 aprile per gli enti della ricerca scientifica e dell’università. Stesso termine per la ricerca sanitaria; in questo caso, però, le organizzazioni già incluse nelle edizioni precedenti non dovranno più iscriversi.
Gli enti che intendono partecipare al 5 per mille gestito dal ministero dei beni e delle attività culturali dovranno far riferimento al Dpcm 30 maggio 2012 e alle scadenze lì riportate, tenendo conto che le date prorogate fino a settembre dello scorso anno – a causa della pubblicazione tardiva del decreto – valevano, appunto, solo per il 2012.
A partire dall’anno scorso, inoltre, è possibile per le organizzazioni ritardatarie sanare il mancato o parziale invio del l’iscrizione telematica e di quella successiva (cartacea), grazie alla remissione in bonis disposta con decreto legge n. 16/12, che prevede che chi sia in possesso dei requisiti soggettivi per l’iscrizione al 5 per mille possa iscriversi o integrare la documentazione mancante entro il 30 settembre, versando contestualmente tramite modello F24 la sanzione di 258 euro (codice 8115).

I numeri
6
Le opzioni
Quest’anno i contribuenti possono scegliere in sei ambiti diversi.
Per le attività sociali dei Comuni e per i beni culturali non serve il codice fiscale degli enti
400 mln
La dote
La copertura finanziaria
del 5 per mille
per l’edizione 2013 (400 milioni di euro) è stata fissata nella legge sulla spending review. Un tetto in passato insufficiente

Il Sole 24 Ore 25.03.13