Per la prima volta insieme dentro la ferita di Sant’Anna di Stazzema. Per la prima volta i presidenti di Italia e Germania, Giorgio Napolitano e Joachim Gauck salgono uno accanto all’altro al Monumento ossario che ricorda i 560 morti della strage, avvenuta il 12 agosto 1944 nel piccolo paese dell’entroterra versiliese. “La conciliazione non può essere oblio” ha detto il presidente tedesco -I crimini compiuti qui non possono essere dimenticati”. E il presidente Napolitano ha aggiunto poco dopo: “Sto per concludere il mio mandato di presidente e questo è probabilmente l’ultimo atto pubblico che compio e sono felice che sia qui”. E poi: “Porterò come memoria preziosa di questo settennnato l’esempio che lei mi dà di nobiltà d’animo e d’amicizia”.
E’ un viaggio dentro una delle pagine più buie della storia del Novecento, ma anche un viaggio dentro una nuova pagina dell’Europa e della democrazia. Si abbracciano i due presidenti e quell’abbraccio commuove la gente che assiste sotto la pioggia: ci sono anche i superstiti dell’eccidio e i familiari delle vittime. “Pace e fraternità” sono le prime parole di Napolitano a Stazzema. “Davanti a questo simbolo, memoria perenne delle atrocità della guerra e della barbarie nazista e fascista, nel rendere omaggio alle vittime inermi, ci incontriamo fratelli tra fratelli, cittadini dell’Europa Unita, alfieri dei principi di pace, democrazia, libertà e giustizia” è quello che si legge (in doppia lingua, italiano e tedesco) sulla targa alla memoria, scoperta dai due presidenti.
“Siamo certi che la nostra presenza qui sia una condanna per quello che accaduto” ha detto Napolitano. “Caro Enrico Pieri è vero, sarebbe inaudito se lasciassimo dissolvere questo patrimonio di fratellanza e unità che abbiamo costruito insieme nell’Europa” dice il presidente Napolitano. “Sto per concludere il mio mandato e forse questo è l’ultimo atto pubblico che io compio” ha aggiunto Napolitano.
Dopo aver deposto una corona di fiori, il presidente della Repubblica italiana Napolitano e il presidente della Germania Gauck hanno salutato i superstiti e i patenti delle vittime. Un stretta di mano e un abbraccio sentito anche a Enrico Pieri, il sopravvissuto della strage che era un bambino, proprio Pieri si è molto adoperato per lo storico incontro. Poi, i due presidenti si sono trasferiti al museo.
Il sindaco del piccolo paese toscano dell’entroterra versiliese, Michele Silicani è stato il primo a prendere la parola: “Oggi Stazzema è il centro del mondo, qui è l’incontro in nome della fratellanza”. Quindi è toccato a Pieri che è anche presidente associazione vittime di Stazzema e che in quell’agosto 1944 aveva dieci anni e perse il resto della sua famiglia: “Ho sempre creduto nell’Europa, la vorrei più umana” ha detto tra le lacrime. Commosso anche il presidente tedesco: “Non è semplice per un tedesco essere qui a Stazzema. Sono grato a Napolitano essere qui. So che lei ha combattuto contro il nazismo e il fascismo. È per me era importante essere qui. Ringrazio per la fratellanza tra i due nostri paesi”.
La visita è stata decisa dopo che due superstiti della strage, Enrico Pieri e Mario Marsili, avevano inviato a Gauck una lettera già consegnata a Napolitano in cui invitavano i due presidenti nei luoghi del Parco della Pace.
Napolitano e Gauck anche nel museo, ristrutturato nel 2007″, ha aggiunto Silicani secondo il quale la visita dei due Capi di Stato “corona un percorso che abbiamo intrapreso in questi anni per promuovere i valori di pace e la memoria storica degli avvenimenti, con riguardo ai giovani che a migliaia salgono ogni anni per rendere omaggio ai Martiri di Sant’Anna”.
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