Giorno: 20 Marzo 2013

Riflessioni a margine de “La scuola diversa”, di Manuela Ghizzoni

Domenica pomeriggio a Buk, il festival della piccola e media editoria che si svolge a Modena (http://www.bukmodena.it/wordpress/category/buk-2013/ ), avrò l’onore di presentare l’ultima fatica letteraria di Daniela Tazzioli, una bravissima narratrice, nonché amica e persona che stimo. Non so scrivere recensioni, pertanto quanto seguirà sono solo alcune riflessioni sparse suscitate dalla lettura de “La scuola diversa”, di Infinito edizioni, che spero possiate condividere (e vi inducano a comprare il libro di Infinito edizioni, anche perché per un fraintendimento diffuso a mezzo stampa dell’invito alla presentazione, risulto essere coautrice del volume e Daniela mi ha assicurato che condividerà con me i lauti guadagni dei diritti d’autore…). Daniela è modenese fino all’osso (o nel profondo dell’anima, se preferite), ma è anche cittadina svizzera. Da alcuni anni vive a Basilea e nei confronti della Confederazione Elvetica ha maturato un odio e amore che a mio avviso non risolverà più: aspira a tornare a “casa” ma credo che non possa più vivere lontano dalle certezze e dalle rassicuranti regole (comportamentali e etiche) della società calvinista, non fosse altro per …

«Debiti Pa, Tesoro pronto al decreto», di Fabrizio Forquet

«Abbiamo lavorato da un anno per sbloccare i debiti della pubblica amministrazione con i fornitori e abbiamo costruito, con la disciplina di bilancio, la possibilità di avere il via libera della Commissione. Ora quel via libera c’è e io non vedo ragioni per non procedere con un provvedimento d’urgenza». Vittorio Grilli, a meno di sorprese, lascerà a breve la scrivania che fu di Quintino Sella, ma nella sua stanza al primo piano del ministero dell’Economia non c’è ancora traccia di scatoloni. Farete un decreto? «Da parte mia non vedo ostacoli. Il ministero dell’Economia è pronto. Certo, ci sono ancora molti aspetti tecnici da definire. E la decisione sullo strumento da adottare non tocca a me. Ma se è vero che siamo davanti a un’emergenza, e io credo che sia vero, è giusto partire prima possibile. Ci stiamo lavorando con la massima urgenza, poi toccherà al presidente Monti decidere quando spingere il bottone». Il governo è in ordinaria amministrazione, ma in piena emergenza economica il concetto di amministrazione ordinaria, definito in modo vago dalla dottrina costituzionale, …

"Governo, Bersani prepara la squadra", di Simone Collini

Bersani salirà al Colle domani pomeriggio e al Capo dello Stato ribadirà la linea approvata all’unanimità all’ultima Direzione del Pd: il centrosinistra ha la maggioranza assoluta alla Camera e quella relativa al Senato, dunque ha la «responsabilità» di avanzare una proposta di governo per il Paese. Il leader democratico, che ha sparigliato con la mossa vincente di Grasso e Boldrini alla presidenza delle Camere e ieri ha replicato con un’altra mossa a sorpresa proponendo come capigruppo Zanda e Speranza (provocando anche malumore in una parte dei deputati), non si produrrà in altri colpi di scena. Al Nazareno smentiscono infatti la voce iniziata a circolare nel pomeriggio, e cioè che Bersani potrebbe anche proporre al Presidente della Repubblica un nome alternativo al suo capace di intercettare il voto dei parlamentari Cinquestelle. A Napolitano, domani, il leader del Pd dirà che è pronto a dar vita a un esecutivo che pur «senza accordi preventivi» punti ad ottenere in Parlamento, su un programma qualificato, un sostegno che vada al di là dei voti del solo centrosinistra. Al quartier …

"Passione ma pochi fondi ecco perché non viviamo in un Paese per scienziati", di Elena Dusi

«Da grande voglio fare lo scienziato». In Italia a dirlo sono il 38,8% dei ragazzi e il 32,8% delle ragazze all’età di 15 anni. Un dato alto, superiore alla media dei paesi dell’Ocse. Dimostra che non è la passione a mancare fra i giovani del nostro paese. E sarebbe difficile altrimenti spiegare il piazzamento dell’Italia fra le potenze della scienza mondiale: ottavo in assoluto, nonostante un finanziamento molto al di sotto della media delle nazioni avanzate. Il nostro paese dedica alla scienza l’1,26% del Pil contro l’1,91% dell’Europa a 27, il 2,9% degli Stati Uniti e il 3,36% del Giappone. Eppure, secondo i dati della società di analisi “Science Watch”, non abbiamo nulla da invidiare al resto del mondo quanto a produzione di articoli scientifici. Le pubblicazioni italiane accettate da riviste internazionali sono 50mila ogni anno (spazio, medicina clinica e fisica le discipline di punta) e per il suo impatto la scienza del nostro paese si piazza appunto all’ottavo posto nel mondo. Perché tanto entusiasmo fra i giovani non trova sbocchi e va ad alimentare …

"Inglese e test, istruzione (sempre meno) per tutti", di Luciana Cimino

Test d’ingresso sempre più selettivi nelle università italiane. L’Università di Venezia Ca’ Foscari per la prima volta chiede agli studenti che intendano iscriversi alle sue lauree triennali almeno il livello B1 in Inglese. La selezione è basata sul Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue, Qcer, e va, ovviamente, certificata. Una certificazione che la scuola italiana però non offre. Di solito la posseggono coloro le cui famiglie hanno un reddito tale da consentire i viaggi di studio estivi in Gran Bretagna. La Ca’ Foscari ha pensato a una proroga per chi ne è sprovvisto: si può conseguire la certificazione entro 12 mesi, gratuitamente, al centro linguistico di ateneo ma chi non dovesse farcela sarà bloccato. «Il problema è studenti più selezionati» dice il rettore Carlo Carrano. Sovrastato dalle polemiche, il rettore trova man forte nel presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, «è impensabile ipotizzare una formazione di alto livello per i nostri giovani senza la conoscenza dell’inglese – dice il governatore leghista – e non si venga a dire che la lingua …

"Il nostro sud è a sud della Grecia", di Antonio Sciotto

Non che non lo sapessimo, che il nostro Mezzogiorno stesse messo piuttosto male: ma insomma, sentire le cifre snocciolate ieri dal Censis è stato comunque un bel pugno sullo stomaco. E la crisi ha allargato, continua costantemente ad ampliare, il divario con il Nord e il Centro Italia. Tanto che ormai i redditi del Sud risultano più bassi (di 497 euro) rispetto a quelli della già inguaiatissima Grecia. Tra il 2007 e il 2012, rileva l’istituto guidato da Giuseppe De Rita, nel Sud il Pil si è ridotto del 10% in termini reali a fronte di una flessione del 5,7% registrata nel Centro-Nord. Quindi un taglio della crescita quasi doppio. I dati sono contenuti nel rapporto «La crisi sociale del Mezzogiorno», presentato ieri a Roma dal presidente De Rita e da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis. Nel 2007 il Pil italiano era pari a 1.680 miliardi di euro, mentre cinque anni dopo si era ridotto a 1.567 miliardi. Nella crisi abbiamo perso quindi ben 113 miliardi di euro, molto più dell’intero Pil dell’Ungheria, un …