"I caimani", di Ezio Mauro
Un presunto uomo di Stato, che ha avuto l’onore di guidare per tre volte il governo di un Paese democratico, ieri ha organizzato una gazzarra davanti al Tribunale di Milano schierando i deputati e i senatori Pdl contro la magistratura che lo indaga per reati comuni e portandoli addirittura a rumoreggiare di fronte all’aula del processo Ruby. La scena finale resterà nelle memorie peggiori del Paese, con i parlamentari in fila contro lo Stato come dei caimani in versione Lacoste, che purtroppo trasformano in piazza l’Inno di Mameli in una marcia antirepubblicana ed eversiva. L’ordalia finale di un leader soffocato dalla sventura costruita con le sue stesse mani – nella dismisura degli abusi e della corruzione, all’ombra dell’impunità – ha travolto infine i sedicenti moderati della destra, cancellandoli in un’omologazione estremista che annulla ogni autonomia di destino per il Pdl, costretto all’identificazione fanatica col destino padronale, nella vita come nella morte politica. La verità è che non c’è più politica, in questo salto nel cerchio di fuoco che tutto consuma, compresi (per fortuna) i piani …