Giorno: 11 Marzo 2013

"Per gli statali un taglio a doppio effetto", di Gianni Trovati

Approvato il «codice di comportamento», che impedisce di ricevere regali troppo pregiati e di usare dotazioni di lavoro per fini privati, i dipendenti pubblici aspettano un provvedimento decisamente più pesante. Il bilancio dello Stato l’aveva messo in conto fin dal luglio del 2011, quando la prima manovra estiva dell’anno dello spread aveva “ipotizzato” un nuovo blocco di rinnovi contrattuali e stipendi individuali negli uffici pubblici anche per il 2013-14, da attivare per decreto dopo il primo congelamento triennale del 2010-2012. Ora però, archiviate le cautele elettorali, il regolamento preparato da Economia e Funzione pubblica è in arrivo, e a fare i calcoli sono i diretti interessati: una platea da quasi quattro milioni di persone, che ai dipendenti della Pubblica amministrazione unisce quelli delle società in house e degli enti strumentali (si veda anche l’articolo a fianco). Per avere un quadro completo, i calcoli dovranno considerare anche i riflessi previdenziali, particolarmente pesanti per chi andrà in pensione nei prossimi anni. La cifra pagata da ogni dipendente pubblico sull’altare della crisi, come mostrano i conti in tasca …

Delrio: «Ordinanze per pagare le imprese», di Massimo Franchi

Sbloccare 8-9 miliardi di pagamenti pubblici dovuti alle imprese tramite ordinanze dei sindaci o delibere di giunta per motivi di sicurezza sociale. Per evitare la bancarotta e la chiusura di migliaia di aziende e perdere di conseguenza centinaia di migliaia di posti di lavoro, i sindaci sono pronti a prendersi la responsabilità di derogare al Patto di stabilità interno. A lanciare la proposta è il presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. Che, forte dell’appoggio di imprese e sindacati, giovedì nell’Ufficio di presidenza dell’associazione dei Comuni proporrà a tutti i colleghi di fare lo stesso. «Come sindaci ogni giorno siamo davanti ad una tragedia, le aziende che chiudono, i lavoratori che vengono a chiederci aiuto. E la cosa grave è che noi Comuni potremmo benissimo pagare gran parte delle imprese, ma è il Patto di stabilità che ci blocca». Il quadro dei conti è presto fatto: dei 79 miliardi di debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, 12-13 miliardi sono dei Comuni. «Si tratta di 20-25mila opere pubbliche, appalti con lavori già cantierizzati …

"Ascolta, clicca e guarda ecco la nuova formula per insegnare ai ragazzi", di Maria Novella De Luca

La sfida è catturare la loro attenzione, le loro menti che hanno spie sempre accese e tablet, pc e cellulari sincronizzati giorno e notte. Studenti 2.0 che imparano facendo mille cose insieme, in una rivoluzione multitasking dove il libro di testo non basta più, perché il sapere arriva da mille fonti e la generazione web le mescola tutte. Così la scuola prova a diventare interattiva: la parola più il video, più l’audio, cercando un ponte con quella tribù digitale che sta riscrivendo, sembra, i meccanismi dell’apprendere e del conoscere. Nasce il libro che entra nella Rete, e la Rete che rimanda al libro, e addirittura You-Tube può servire ad approfondire temi considerati “intoccabili”, la Divina Commedia o la poesia del Trecento, ambiti fino a ieri impermeabili a ogni contaminazione. Del resto l’80 per cento dei ragazzi lo confessa apertamente: studiamo connessi a Internet, la musica di sottofondo e il cellulare che vibra, la concentrazione si frammenta sì, ma si moltiplica anche. In tutto il mondo si stanno diffondendo “piattaforme” di studio multimediali, una sorta di …

"Alla ricerca della base perduta", di Ilvo Diamanti

Non è una scossa isolata e occasionale. Le recenti elezioni segnano, invece, una svolta violenta. Che modifica profondamente i confini fra politica, società e territorio. Segno del cambiamento è, soprattutto, il voto al M5S. Il quale ha canalizzato gli effetti di due crisi, enfatizzate, a loro volta, dalla crisi economica. LA PRIMA — a cui abbiamo già dedicato attenzione — colpisce il legame con il territorio. È resa evidente dallo “sradicamento” dei partiti principali nello loro zone “tradizionali”. Il Pd: in alcune province storicamente di sinistra. Nelle Marche e in Toscana, soprattutto. La Lega: nel Nordest, nella pedemontana lombarda e piemontese. Nelle province “forza-leghiste”, un tempo “bianche”. Democristiane. Infine, il PdL, che ha perduto, in misura superiore alla media, nelle Isole. Sicilia e Sardegna. Dove è forte, fin dalle origini. Una geografia politica di lunga durata è mutata bruscamente e in modo profondo. Almeno quanto la struttura sociale ed economica del voto. È qui la seconda “crisi”, esplosa alle recenti elezioni, dopo una lunga incubazione. Centrosinistra e centrodestra hanno perduto la loro base sociale di …