«Non si può aspettare ancora: serve un decreto che autorizzi i Comuni a rivedere il patto di Stabilità». I sindaci dell’Anci vogliono risolvere il problema dei debiti della pubblica amministrazione (ammontano a più di 80 miliardi), una piaga che ha messo in ginocchio le imprese. La proposta: pagare almeno 8-9 miliardi di crediti per circa 20 mila appalti già assegnati. La certificazione dei crediti non ha funzionato, sostengono i sindaci: bisogna cambiare il patto. Pronti a tutto. Anche a infrangere il patto di Stabilità interno pur di salvare milioni di piccole e medie imprese. Pagandole finalmente. Sì, perché i sindaci dell’Anci, guidati da Graziano Delrio, hanno in mente una mobilitazione senza precedenti per risolvere il problema dei mancati pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese che ormai ammontano a più di 80 miliardi.
Una piaga che sta mettendo in ginocchio il tessuto produttivo del Paese e rispetto alla quale l’Anci ha una sola ricetta: «Pagare almeno 8-9 miliardi di crediti riferiti a circa 20 mila appalti già assegnati — dice Delrio — per rimettere in moto l’economia». Con quali effetti sul debito pubblico del Paese? «Nessuno — assicura il sindaco di Reggio Emilia —: si tratta di un aggravio dello 0,3% che non ci fa sforare il rapporto debito/Pil che ci è imposto. Quello che dovrà cambiare però, e spetta solo a noi farlo, è il patto di Stabilità interno che oggi impedisce ai Comuni di pagare».
Eppure il governo Monti aveva trovato una strada per ottenere lo stesso risultato: la certificazione dei crediti. Una normativa che il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, aveva fortemente voluto, conscio della sua necessità. Quel meccanismo però si è inceppato, e solo a gennaio scorso è stato possibile utilizzarlo: l’imprenditore può farsi certificare il credito e poi andare in banca e farselo anticipare. «I ritardi della messa in opera di questo meccanismo hanno un nome e cognome: è la Consip che ha fornito solo adesso le modalità per la certificazione. Risultato: solo tre milioni di crediti certificati su 80 miliardi. Per non parlare delle banche che fanno molte difficoltà a anticipare il pagamento se il debito non è tracciabile». Quindi? «Non si può più aspettare: serve un decreto che autorizzi i Comuni a rivedere il patto di Stabilità 2013. Monti ha bene in mente il problema e in sede europea può fare quello che gli altri governanti hanno già fatto: ottenere che i vincoli si allentino sulle spese per investimenti».
Delrio appare più che deciso a sbloccare la situazione: «Non c’è alternativa: venite a vedere quel che avviene sul territorio. Le imprese chiudono al ritmo di mille al giorno. Faremo tutto il necessario per sbloccare almeno 8-9 miliardi di pagamenti». E cioè? «All’ufficio di presidenza dell’Anci, che si riunirà giovedì prossimo, proporrò una formula di pagamento per cui il sindaco, certificando l’emergenza sociale, potrà emettere un’ordinanza per pagare le imprese». Una bella responsabilità erariale per un «primo cittadino». «Io sono pronto a farlo» dichiara il presidente dell’Anci. Al suo fianco è scesa già l’Ance, l’associazione dei costruttori che ogni giorno denuncia una crisi del settore senza precedenti. «Ma vogliamo coinvolgere tutti: proporremo una mobilitazione anche ai sindacati: l’emergenza delle imprese è quella del lavoro. È ora di fare fronte comune».
Il Corriere della Sera 10.03.13