Giorno: 8 Marzo 2013

Per un'Italia onesta. Misure per la lotta alla corruzione e il falso in bilancio

La corruzione è uguale alla disoccupazione: è la gamba zoppa della nostra economia. Nella classifica dei Paesi più corrotti l’Italia è al 72° posto su 178. Al pari della Bosnia, peggio del Ghana. A causa della corruzione le aziende investono sempre meno in Italia e le imprese nazionali subiscono un danno di crescita fra il 25 e il 40%. Significa meno lavoro e meno ricchezza. Il Partito Democratico combatte la corruzione in Italia con un disegno di legge che prevede pene e sanzioni più severe su: falso in bilancio, concussione, corruzione, ricettazione, traffico di influenze illecite. DISEGNO DI LEGGE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI CONCUSSIONE, CORRUZIONE, TRAFFICO DI INFLUENZE ILLECITE, AUTORICLAGGIO e FALSO IN BILANCIO, scambio elettorale; PENE ALTERNATIVE ALLA DETENZIONE; MISURE PER LA DEFLAZIONE DEL PROCESSO PENALE La lotta alla corruzione è diventata una priorità nelle agende politiche internazionali, anche per effetto della profonda crisi che coinvolge le più avanzate economie mondiali: il diffondersi delle prassi corruttive, minando la fiducia dei mercati e delle imprese, determina, tra i suoi molteplici effetti, una perdita di competitività …

"Il Giano bifronte del Regolamento valutazione", di Annamaria Bellesia

Per il ministro Profumo il Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione, inserito all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri dell’8 marzo per l’approvazione definitiva, è un grande lavoro che va chiuso prima della fine del mandato, un atto dovuto. In ballo ci sono il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, l’innalzamento dei livelli di apprendimento, lo sviluppo delle competenze degli studenti. Tra gli effetti attesi, c’è lo sviluppo di una autonomia responsabile, grazie alla rendicontazione sociale e alla comparabilità dei risultati. Niente premialità, almeno per ora. A sentire il sottosegretario Elena Ugolini, alla cui tenacia va attribuito l’approdo finale del provvedimento in CdM, è dal 2001 che si discute di valutazione: il testo attuale è frutto di una mediazione e trae spunto dal lavoro di Governi diversi. L’esistenza di un SNV, a detta del Governo, è condizione necessaria per l’accesso ai fondi strutturali europei della programmazione 2014-2020. L’altra faccia del Regolamento è il clima di forte tensione che si è venuto a creare per la fretta di licenziare un provvedimento di tale importanza fuori …

"Più donne in Parlamento e nei cda grazie alle leggi e alla loro tenacia. Una ragione per una festa diversa, oggi, nell’Italia delle diseguaglianze", di Vera Schiavazzi

Nel giorno della Festa della Donna, c’è un genere di banca dati che vale più di qualunque altro. È quello che contiene le coordinate di signore pronte a prendere il potere, o almeno a provarci, entrando come un fiume in piena in migliaia di consigli di amministrazione piccoli e grandi, così come hanno appena invaso il Parlamento e potrebbero fare in ogni futura elezione. La Banca d’Italia, che nel 2012 aveva scelto di dedicare il capitolo “a tema” della relazione del Governatore proprio a questo argomento, ha lavorato per un anno, in collaborazione con la Consob, per “contare” le donne già entrate nei consigli di amministrazione, registrando un leggero aumento dal 10 all’11 per cento, quasi certamente collegato all’impulso ad adeguarsi alla legge del 2011 sulle “quote rosa” nelle società quotate e in quelle controllate da azionisti pubblici. A Milano, in poco più di un anno e mezzo di lavoro della giunta guidata da Giuliano Pisapia, le donne nei sono salite dal 27 al 45 per cento. E due settimane fa il numero delle parlamentari …

"Beppe, permette una domanda?", di Curzio Maltese

A Berlusconi abbiamo fatto per anni tante domande, senza successo. A Grillo oggi se ne può rivolgere una sola. Questa: ma perché non consulta la sua base sull’eventuale alleanza col centrosinistra? Beppe Grillo ha detto alla stampa tedesca che vuole far decidere la permanenza o l’uscita dall’euro dell’Italia attraverso un referendum on-line. Sarebbe una scelta storica, con conseguenze colossali e forse catastrofiche per la vita del Paese e l’economia europea, mondiale. Ma, spiega Grillo, queste sono le regole della nuova democrazia nell’era di Internet, dove non ci sono leader, uno vale uno e su tutte le decisioni, anche le più gravi, bisogna consultare direttamente la base attraverso il voto on-line. Benissimo. E allora perché non chiedere alla base degli elettori M5S, con un referendum, se vogliono o non vogliono allearsi per pochi mesi con il Pd allo scopo di approvare in Parlamento qualche urgente riforma, peraltro contenuta nei loro programmi? Grillo, Casaleggio e tutti i cantori della democrazia on-line ammetteranno che si tratta di una scelta molto meno importante rispetto all’abbandono della moneta europea. Si …