Con il 38% alla Camera e il 42% al Senato il PD porta in Parlamento il più nutrito gruppo di donne in Parlamento. “Le donne – ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani all’incontro di presentazione di tutte le nuove elette – sono il motore del cambiamento, un cambiamento che è responsabilità, principio da cui non si prescinde”, e che rappresentano il punto di partenza per “rispondere alla profondità del sommovimento delle democrazie europee, che vanno gestite senza il deperimento della democrazia rappresentativa e l’avvitamento alle ricette di austerità”.
“Abbiamo creato dei meccanismi irreversibili di rappresentanza che non saranno più eludibili -ha aggiunto Bersani – e abbiamo fatto girare la ruota in Parlamento, abbiamo più new entries e più donne di Grillo”. Ascoltare la domanda di cambiamento, la disperazione, le proteste – “che pure portano segnali di dinamismo e non solo negatività” – attraverso le capacità e le competenze delle donne, “da sempre più capaci nel capire quali siano i possibili punti di incontro per il necessario avanzamento di sistema che il Paese chiede. Il protagonismo femminile è il traino dell’intero avanzamento dei diritti, civili e sociali: partiamo da una piattaforma che abbia il tema femminile al centro, da cui derivano tutti gli altri, e su cui – al di là del famoso scouting di cui ci accusano – è possibile trovare un’accoglienza trasversale”.
Bersani ha quindi esortato tutti a “impegnarsi sul femminicidio”, delitto odioso che “contiene il messaggio che una donna non può fare quello che sceglie lei”. A questi numeri che “non sono solo numeri, ma contenuti, pensiero, competenze, proposte espresse in Parlamento, si è arrivati attraverso il lavoro svolto da noi tutte e dalle nostre parlamentari, ad esempio sulla doppia preferenza di genere nei Comuni” ricorda la portavoce della Conferenza delle Donne Roberta Agostini “e attraverso le primarie parlamentari, che hanno visto l’affermazione netta delle candidate. Un risultato che va valorizzato come risorsa e iniziativa, attraverso gli 8 punti presentati in Direzione nazionale, che prevedono l’attuazione immediata della legge contro il femminicidio e di politiche di contrasto alla violenza, così come il sostegno all’occupazione femminile, in particolare al Mezzogiorno, nelle misure per la crescita”.
Ragionare sulla presenza femminile nelle Commissioni parlamentari, e non rimanere confinate a tematiche di genere è stato l’invito rivolto da Federica Mogherini, in Commissione Difesa alla Camera nella precedente legislatura, che ricorda come sia possibile ratificare subito, in tempi da primo giorno di scuola, la Convenzione di Istanbul.
Lo sguardo femminile trasversale su ogni tema, ma anche la “proposta di modi e tempi nostri nella politica, per una conciliazione che fa bene anche all’uomo” nelle parole di Josefa Idem, e in quelle di tutte l’esigenza di essere elemento dinamico nella soluzione dei problemi reali. Rosy Bindi si è richiamata alle parole di Michela Marzano, che invitava a risparmiarle, le parole, e a non considerarsi migliori in quanto donne. “Rappresentiamo la parte del mondo che è stata più estranea alla politica, e pesa su di noi la sfida più grande, dell’avvicinamento della gente alle istituzioni”.
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