Contrordine. Nessun dossier va lasciato in sospeso. Vista l’incertezza politica determinata dalle elezioni, con il boom del Movimento5Stelle di Beppe Grillo che ha fatto saltare gli equilibri pre elettorali, basati sulla vittoria del centrosinistra, a viale Trastevere il ministro Francesco Profumo ha dato disposizioni per chiudere tutte le partite ancora aperte.
E così oggi il consiglio dei ministri, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, darà il via libera al decreto sul «sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione». Si tratta del sì finale, che porta a regime la sperimentazione già in corso nelle scuole, e su cui invece Pier Luigi Bersani aveva chiesto di soprassedere, perché su un tema così importante la decisione non fosse assunta da un governo tecnico e per giunta a fine mandato. Nel giro di una decina di giorni, il ministro dovrebbe ufficializzare anche il pacchetto di nomine per la presidenza e i cda di Indire e Invalsi, gli istituti che, insieme al corpo degli ispettori, hanno un ruolo strumentale rispetto alla valutazione. Verso la chiusura è dato anche il decreto sui Tfa speciali, i tirocini abilitativi riservati ai docenti precari, che ha ricevuto, al pari della valutazione, il via libera delle commissioni parlamentari.
Il provvedimento sul sistema di valutazione accantona definitivamente l’ipotesi di brunettiana memoria di utilizzare le rilevazioni sui rendimenti degli studenti per dare premi ai docenti più bravi. Essenzialmente il regolamento consentirà di valutare l’efficacia dell’azione didattica, i punti deboli e le azioni possibili di miglioramento. Il decreto parte dall’autovalutazione delle istituzioni scolastiche del servizio offerto, in base a dati resi disponibili dal sistema informativo del ministero, alle rilevazioni sugli apprendimenti e alle elaborazioni sul valore aggiunto restituite dall’Invalsi. Alla valutazione interna si accompagnerà una valutazione esterna da parte dello stesso Invalsi che individuerà le scuole da «sottoporre a verifica», in base a controlli di un ispettore e due esperti. L’obiettivo è definire con le scuole azioni di miglioramento, con il supporto dell’Indire ed eventualmente anche di università, enti di ricerca, associazioni professionali e culturali. Ogni scuola dovrà fare la rendicontazione sociale del lavoro svolto e dei risultati raggiunti. I piani di miglioramento, correlati dagli obiettivi centrati, vanno sempre comunicati al direttore scolastico regionale, che «ne tiene conto ai fini della individuazione degli obiettivi da assegnare al dirigente scolastico in sede di conferimento del successivo incarico e della valutazione» per la retribuzione di risultato. Che dunque non potrà più essere distribuita a pioggia, come invece accaduto finora.
da ItaliaOggi 05.03.13