Giovani e università, la sfiducia peggiore, di Giuseppe Provenzano
È l’Italia che si impoverisce, e nella crisi si perde per via pezzi interi di futuro. È la spirale di arretramento economico e sociale, che arriva a intaccare il suo giacimento più prezioso, quelle risorse di capitale umano che non ha saputo valorizzare. È ciò che non solo interrompe ma rischia di minare ogni prospettiva di sviluppo del nostro Paese. È di tutto questo che ci parla il dato – forse il più pregnante, tra quelli che “raccontano” la crisi – del crollo delle immatricolazioni all’Università. Non è il primo anno che viene denunciata questa inversione di tendenza nel processo di scolarizzazione superiore in Italia, che la inchioda agli ultimi posti per numero di laureati tra i paesi OCSE. E proprio i numeri del decennio tracciano la sua parabola declinante, il precipitato di occasioni sprecate. Sprecato è il forte investimento che dalla metà degli anni Novanta aprì l’accesso all’istruzione avanzata a una massa di giovani, specialmente donne e meridionali, con la promessa di buona occupazione, di un cammino di sviluppo europeo, verso una società della …