Mese: Febbraio 2013

"Bersani-Vendola: non si tocca l’alleanza", di Maria Zegarelli

I rispettivi staff non sono allarmati. Contatti tra le diplomazie per ricucire lo strappo tra Bersani e Vendola? «Ma di cosa state parlando? Bersani e Vendola non hanno bisogno di ambasciatori, alzano il telefono e si parlano», risponde uno dei collaboratori del governatore pugliese. Idem dal Nazareno: «Bersani ieri da Berlino ha detto quello che ripete da mesi». Vale a dire: alleanza con Sel e Psi e patto con i centristi per le riforme. Altrimenti detto: «Puntare al 51% ma ragionare come se avessimo il 49». Nessun inciucio, come invece continua a dire Silvio Berlusconi, nessuna intesa siglata con il premier,assicurano tutti, compreso Pier Ferdinando Casini. E allora? L’asse Bersani-Vendola «è solido, piuttosto è il Professore che cerca di insinuarsi per creare zizzania», dicono da Sel. Eppure per Bersani la partita non è semplice. Sa bene che se non otterrà i voti necessari per governare anche al Senato, sarà inevitabile guardare al centro. Ipotesi che lo allontana dalla sinistra della sua coalizione e che a sua volta allontana i possibili consensi da Sel che deve …

Harlem Désir Il segretario del Ps francese: «Unire gli europeisti. La vittoria del Pd favorirà la svolta», di Umberto De Giovannangeli

«La costruzione di una Europa sociale, solidale, capace di coniugare rigore e crescita, è oggi il grande spartiacque tra progressisti e conservatori nei singoli Stati e a livello sovranazionale. Occorre chiudere definitivamente la stagione fallimentare dell’iper rigorismo della destra. Ed è attorno a questa svolta, di idee, di cultura, di progetto, che occorre ridefinire le alleanze». A sostenerlo è Harlem Désir,53 anni, segretario generale del Ps francese. Il leader dei socialisti francesi sarà tra i protagonisti del meeting «A common progressive European vision. Renaissance for Europe: peace, prosperity and progress», che si terrà sabato prossimo a Torino. Un nuovo europeismo è il terreno di incontro tra culture politiche diverse ma che hanno, come punto d’incontro, la consapevolezza, rimarca Dèsir, «che occorre definire nuove priorità nell’agenda comune, puntando con forza sulla crescita. Una crescita fondata su investimenti in settori strategici, quali la green economy, l’istruzione, le grandi infrastrutture. È il riformismo del Terzo millennio, quello che ha portato alla presidenza della Francia Francois Hollande e, mi auguro, Pier Luigi Bersani alla guida del prossimo governo italiano». …

Un nuovo Patto per la Salute: le proposte del PD per la Sanità

Tagliamo l’acquisto di cacciabombardieri F35 e di armamenti e utilizziamo quelle risorse, insieme ai fondi strutturali europei, per un piano straordinario di investimenti che consenta a Regioni, Province e Comuni di mettere in sicurezza scuole e ospedali. E’ questo lo spirito che ha animato l’incontro con gli operatori della Sanità all’Ospedale Forlanini di Roma. Il Segretario del PD Pier Luigi Bersani ha incontrato medici e infermieri del Lazio, una delle Regioni più malmesse in ambito sanitario, ponendo al centro la discussione sui diritti fondamentali: sanità, scuola, lavoro. “Discutiamo di come uscire dalla crisi più profonda di questo Paese, non se ne può più del politichese, arrivo qui e mi chiedono quanti sono i metri che mi separano da Monti. Usciamo dal politicismo e dal cabaret cui assistiamo in questi giorni. Certo, c’è anche il problema del fisco, adesso è partita la corsa alle restituzioni, allora propongo a Berlusconi che restituisca di tasca propria e della Lega, l’equivalente di tre Imu: le rate non pagate del “condono tombale” 2003-2004, la decurtazione dei trasferimenti dell’Unione europea per …

"Tutti i motivi di chi rinuncia", di Chiara Saraceno

È possibile che tra le cause della drastica diminuzione delle iscrizioni all’università ci sia anche, come dichiarato dal ministro Profumo, lo sgonfiamento della bolla delle re-iscrizioni, ovvero di coloro che, già iscritti alla vecchia laurea quadriennale negli anni scorsi sono passati alla triennale. Possiamo anche mettere in conto un certo calo demografico nella coorte dell’età interessata. Forse, visto l’aumento delle tasse universitarie per gli studenti fuori corso, c’è stata anche una riduzione degli iscritti tra coloro che facevano una iscrizione di prova, ma poi non davano nessun esame. Sgonfiamento della bolla e calo demografico, tuttavia, sono solo una parte del fenomeno. I modi e le caratteristiche di questa drastica diminuzione delle iscrizioni in un periodo di domanda di lavoro debole e alta disoccupazione giovanile costituiscono un segnale di problemi strutturali della nostra università e del loro intreccio con i meccanismi di trasmissione fra le generazioni di una disuguaglianza tra le più forti nelle democrazie sviluppate. Sono, infatti, soprattutto i diplomati degli istituti tecnici che hanno rallentato le iscrizioni alle lauree triennali, non perché attratti da …

"Matricole: il calo degli studenti universitari specchio dell’Italia in crisi", di Marco Revelli

Difficilmente un Paese impoverito può permettersi un buon sistema universitario. E difficilmente un Paese con un cattivo sistema educativo può sollevarsi dalla crisi. Sta in questa tenaglia il segno — uno dei tanti, purtroppo — della preoccupante situazione italiana, messo in rilievo dal recente documento del Consiglio universitario nazionale. Potremmo anche aggiungere che difficilmente un Paese poco acculturato può produrre una buona politica: un elettorato consapevole (lo vediamo in questi giorni quanto pesi il livello di istruzione sulle intenzioni di voto). Una classe dirigente all’altezza dei propri compiti. Un’amministrazione competente ed efficiente. E il cerchio si chiuderebbe. Le 58mila matricole in meno nel 2011 rispetto al 2003 — il dato che ha scioccato perché equivalente alla popolazione di un intero grande ateneo — è in realtà solo la punta di un iceberg di proporzioni ben più ampie. Occorre aggiungere i 1.195 corsi di laurea eliminati negli ultimi sei anni, solo in parte cancellati per una sacrosanta razionalizzazione e sempre più costretti all’estinzione per assenza di fondi e di docenti. Il taglio feroce dei fondi alla …

"Quel monito sui ritardi del Csm", di Vladimiro Zagrebelsky

Breve, secco, durissimo è il richiamo che il Presidente della Repubblica ha inviato al Consiglio Superiore della Magistratura. Il Presidente nota, ancora una volta, che molti uffici giudiziari rimangono molto a lungo privi dei loro magistrati dirigenti: presidenti di corte d’appello, procuratori generali, presidenti di tribunale e procuratori della Repubblica, presidenti di sezione delle corti e dei tribunali. Responsabile del ritardo è il Csm, nella cui competenza costituzionale ricade l’assegnazione dei magistrati alle diverse funzioni. Il Presidente sottolinea che il ritardo del Csm contrasta con il dovere costituzionale di assicurare il buon andamento della amministrazione della giustizia ed è tale da avere pesanti ricadute sul prestigio della istituzione. Per restaurare la prima e per ricostituire il secondo c’è da augurarsi una pronta, autocritica e concreta risposta da parte del Csm. Il rispetto che si è guadagnato il vice-presidente Vietti gli consente di agire per indurre il Consiglio ad operare in sintonia con i suoi doveri costituzionali e con il richiamo del Presidente. Da tempo i ritardi del Csm sono noti e criticamente vissuti entro e …

"Lo spirito elastico della Costituzione", di Nadia Urbinati

I diritti civili della persona, sacrosanti, non sono ancora diritti alle unioni fra le persone. La svolta della Chiesa di Roma sul riconoscimento dell’eguaglianza dei diritti civili degli omosessuali è indubbiamente un evento importante. Come ricordava Vito Mancuso su questo quotidiano, mai era successo che un prelato ammettesse che i diritti civili sono eguali per tutti in materia di convivenza. Lo ha fatto monsignor Vincenzo Paglia, il nuovo Presidente per il Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il pronunciamento è importante perché centrato sull’eguale rispetto delle persone e la condanna della discriminazione che la criminalizzazione dell’omosessualità genera, come verifichiamo quotidianamente anche nel nostro Paese. Una battaglia di civiltà, sulla quale papa Benedetto XVI si è varie volte pronunciato mettendo in luce le sofferenze che ancora troppi governi infliggono a chi sceglie di vivere una relazione non eterosessuale. Ma il riconoscimento che chi vive una “amicizia” omosessuale debba godere degli stessi diritti civili degli altri individui non significa riconoscimento della coppia omosessuale. Diritti sacrosanti della persona come tale e non dirittidi veder legalizzata la convivenza con una …