Bersani: batterò Berlusconi «Monti? Vittoria di Pirro», di Simone Collini
Alza le braccia al cielo, con i pugni chiusi, che è un po’ un incitamento a combattere in queste due ultime settimane di campagna elettorale e un po’ già un gesto di vittoria. Solo che questa volta, di fronte alle migliaia di persone che riempiono il Teatro Regio di Torino, Pier Luigi Bersani non lo fa dopo aver finito di parlare, come è successo in tante altre occasioni. Lo fa invece prima di aprire bocca. Ma non è poi così strano. Fino a questo momento, all’iniziativa titolata «Renaissance for Europe», sono andati al microfono leader di partito, capi di Stato e di governo progressisti provenienti da tutta Europa. E tutti si sono schierati col Pd, auspicato la vittoria del centrosinistra, lanciato la volata a Bersani per la corsa a Palazzo Chigi. Era scontato? Forse no, se per mesi c’è stato, in Italia, chi sosteneva che all’estero si tifava per un Monti-bis. Il videomessaggio inviato da François Hollande, gli interventi di Martin Schulz, Gerhard Schröder, Harlem Désir, Hannes Swoboda e tutti gli altri descrivono un quadro …