Mese: Febbraio 2013

Bersani: batterò Berlusconi «Monti? Vittoria di Pirro», di Simone Collini

Alza le braccia al cielo, con i pugni chiusi, che è un po’ un incitamento a combattere in queste due ultime settimane di campagna elettorale e un po’ già un gesto di vittoria. Solo che questa volta, di fronte alle migliaia di persone che riempiono il Teatro Regio di Torino, Pier Luigi Bersani non lo fa dopo aver finito di parlare, come è successo in tante altre occasioni. Lo fa invece prima di aprire bocca. Ma non è poi così strano. Fino a questo momento, all’iniziativa titolata «Renaissance for Europe», sono andati al microfono leader di partito, capi di Stato e di governo progressisti provenienti da tutta Europa. E tutti si sono schierati col Pd, auspicato la vittoria del centrosinistra, lanciato la volata a Bersani per la corsa a Palazzo Chigi. Era scontato? Forse no, se per mesi c’è stato, in Italia, chi sosteneva che all’estero si tifava per un Monti-bis. Il videomessaggio inviato da François Hollande, gli interventi di Martin Schulz, Gerhard Schröder, Harlem Désir, Hannes Swoboda e tutti gli altri descrivono un quadro …

«Violenza sulle donne, serve l’impegno di chi vuol governare», di Rachele Gonnelli

Il 14 febbraio l’evento mondiale contro il femminicidio. L’appello delle sostenitrici da Roma: «Investimenti e più informazione». Un miliardo di donne e di uomini balleranno per strada, nelle piazze di tutto il mondo il prossimo 14 febbraio contro il femminicidio. È l’evento globale One billion rising lanciato dalla scrittrice Eve Ensler, autrice di «I monologhi della vagina», gli stessi che furono letti dal palco di piazza del Popolo nella grande manifestazione «Se non ora quando» che segnò la fine culturale del berlusconismo. In Italia le donne continuano a morire per mano dei loro mariti, fidanzati o ex, a un ritmo vertiginoso di una ogni due giorni, ma il tema del femminicidio non ha neanche sfiorato la campagna elettorale. Perciò le donne, singole e in associazione, che sostengono la festa-protesta di One billion rising si sono ritrovate ieri alla Casa internazionale delle Donne a Roma per chiedere che questo vuoto, questo silenzio, venga colmato e la battaglia contro il femminicidio sia assunto come una priorità della politica. «Siamo qui per chiedervi un patto di sangue», ha …

"Berlusconi: insegnanti tutti di sinistra, bonus per cambiare scuola", da La Tecnica della Scuola

Ci risiamo. Puntuale come un orologio svizzero arriva la consueta requisitoria contro la scuola pubblica e contro i docenti, comunisti, da parte del coordinatore nazionale del Pdl, ministro dell’economia in pectore (se vince) e già presidente del consiglio per 8 anni negli ultimi dieci, Silvio Berlusconi. Infatti aprendo la campagna elettorale nel Lazio il leader del Pdl ha detto: ”A scuola ci sono gli insegnanti di sinistra, dunque le famiglie devono avere un bonus per mandare i propri figli nelle scuole private cattoliche”. La vecchia, perché varie volte ripetuta, tiritera secondo cui i docenti italiani siano “inculcatori” di idee nefaste e comuniste nella mente dei giovani si riaffaccia prepotente e così, per giustificare le proposte, presenti nel programma elettorale del Pdl, di consentire alle scuole di chiamarsi i docenti e di implementare il “modello Lombardia” in tutta la Nazione, si torna a sparare con la consueta disinvoltura contro i docenti e nel mucchio. Ma aveva pure detto, nelle precedenti campagne elettorali, che i docenti erano dei poteri forti in mano alla sinistra, mentre tutti i …

"Università. Crollano le borse di dottorato, gli assegnisti fuggono lontano dagli atenei", di Alessandra Migliozzi

Ricerca, crollano le borse di dottorato nelle universita’. Mentre aumentano, in parallelo, i posti senza copertura economica, soprattutto dopo che il governo Berlusconi ha tolto il limite del 50% del totale per i dottorati senza borsa. E che fine fanno gli assegnisti, i precari della ricerca che si formano nelle nostre universita’? Il 93% continua la propria carriera all’esterno perche’ nell’accademia per i giovani cervelli non c’e’ posto. È quanto rivela una indagine Adi, l’Associazione dei dottorandi, presentata oggi a Roma. IL CROLLO DELLE BORSE – I sussidi segnano un -24,33% negli ultimi 5 anni passando dalle 5.045 del 2008/2009 alle 3.804 del 2012/2013. La media di borse per ateneo scende da 245,4 a 185,7. Sono i dati resi noti oggi dall’Adi che riguardano un campione di 21 universita’ statali e rivelano un calo molto brusco fra il 2009 e il 2010 con quasi mille borse in meno. Mentre negli ultimi due anni accademici c’e’ stato un leggero incremento. Il bilancio del quinquennio resta pero’ negativo. Guardando ai dati relativi alle singole universita’, la variazione …

"Cancellati 480 posti al giorno uno su cinque è under 35", di Enrico Marro

Quattrocentottanta occupati in meno al giorno. Tanto ci è costata la recessione più grave del Dopoguerra. I conti li ha fatti l’ufficio studi della Confartigianato in uno studio sul mercato del lavoro dal 2007 a oggi di prossima pubblicazione. Gli occupati erano 23 milioni e 541 mila ad aprile 2008. Allora, giustamente, si diceva che una delle priorità dell’Italia era di aumentare il numero di persone che lavorano. L’aggiornamento degli obiettivi di Lisbona (Europa 2020) prevede infatti per l’Italia un target del 67-69% di occupati nella fascia d’età 20-64 anni da raggiungere entro il 2020. Eravamo al 63% nel 2008, cioè a meno quattro dall’obiettivo. Purtroppo la crisi mondiale ha cambiato il corso delle cose e la priorità è diventata un’altra: evitare la falcidia di posti di lavoro. Che purtroppo c’è stata. A dicembre 2012 gli occupati sono stati calcolati dall’Istat in 22 milioni e 723 mila: 818 mila in meno rispetto a quattro anni e mezzo prima, 480 posti persi al giorno, appunto. E il tasso di occupazione (20-64 anni) è sceso al 61%: …

"Cambiare l’Italia, sfida europea", di Claudio Sardo

La dichiarazione di Torino, con il sostegno a Pier Luigi Bersani di tutti i leader progressisti europei, costituisce uno degli eventi più importanti di questa confusa campagna elettorale. E proietta il suo significato oltre il voto del 24-25 febbraio se, come speriamo, il segretario del Pd vincerà le elezioni e avrà il compito di guidare il governo italiano. Innanzitutto non è vero che l’Europa vuole Monti. Le cancellerie europee – come del resto ogni cittadino italiano dotato di buon senso – sanno perfettamente che la vera sfida da noi è tra la sgangherata e pericolosa destra di Berlusconi e la ricostruzione nazionale proposta da Bersani. Persino i leader conservatori, a partire da Angela Merkel, hanno voluto rendere pubblica la loro completa sfiducia verso il Cavaliere e l’accozzaglia Pdl-Lega, incoraggiando Monti ad entrare in gioco e contendere l’elettorato moderato, pur nella consapevolezza che oggi non è in grado di competere per il primato. L’Italia è parte dell’Europa. L’Italia può risollevarsi dalle macerie della seconda Repubblica solo se collegata all’Europa migliore. E l’Europa non riuscirà a riavere …

"Il buono il brutto il bello e il cattivo", di Eugenio Scalfari

Mentre cominciavo a scrivere queste note mi sono arrivate due notizie: la prima è una dichiarazione effettuata da un gruppo di candidati nelle liste civiche di Monti che fa capo a Lorenzo Dellai, ex presidente della Provincia autonoma di Trento, che suggerisce agli elettori di votare Ambrosoli alla presidenza della Regione Lombardia anziché il candidato montiano Albertini; uno stesso suggerimento era già stato dato da Ilaria Borletti Buitoni, capolista montiano in Lombardia per la Camera dei deputati. La seconda notizia è che Monti ha da parte sua espresso un parere contrario rilanciando la candidatura di Albertini alla Regione, anche se non ha alcuna possibilità di riuscita e giova soltanto alla eventuale vittoria di Maroni. Non è un bell’esempio di coerenza con gli interessi generali della democrazia e del paese. Ma veniamo ora ad un quadro più generale della situazione. Mancano 14 giorni al voto e la gente si è stufata della politica e di questa campagna elettorale. Lo leggo su molti giornali, ma è proprio così? A me non pare. Gli ascolti dei dibattiti televisivi …