La proposta di trattenere il 75% delle imposte riscosse nelle regioni del Nord appartiene a una forma di propaganda che non è idonea ad essere proposta politica. Non è stata alla base del successo elettorale della destra nelle ultime competizioni elettorali. È una proposta di una piccola parte dello schieramento politico sulla quale non c’è stata discussione e accettazione delle forze che contano di più nel Nord. Basta qui ricordare che quando il centro-destra è stato al governo ha tentato una ipotesi di federalismo fiscale che è stato un autentico fallimento, soprattutto per mancanza di idee sui concetti di autonomia fiscale, di tributi propri degli enti locali e di partecipazione al gettito dei tributi erariali. La verità è che con proposte come quella di «trattenere le imposte riscosse» nel territorio di un indefinito Nord si allude a un’ipotesi di secessione sulla quale non c’è accordo di una larga parte dello schieramento politico.
E, poi, la secessione, si realizza con la forza, non è una proposta politica che possa essere negoziata.
Giuridicamente la vaghezza della proposta risulta ancora di più. Che cosa vuol dire «trattenere», da parte di chi, come e quando? In termini immediati, a voler prendere le cose sul serio dovrebbe essere una legge finanziaria che impegni lo Stato a restituire a determinate Regioni il 75% delle imposte riscosse. Qui la proposta diventa irrealistica per ragioni politiche ed economiche per chi voglia ragionare in termini responsabili, che attengono alla congiuntura politica ed economica del Paese, sia in termini di schieramenti politici che in termini di vincoli finanziari. Volendo ipotizzare una riforma della Costituzione tocca ai proponenti specificare che cosa voglia dire «trattenere» rispetto a due concetti oggi esistenti nella Costituzione di «tributi propri» e «partecipazione al gettito dei tributi erariali».
In sede costituzionale, se si pensa a un assetto che valga solo per determinate Regioni, quelle del Nord, bisognerebbe prima di tutto pensare a Regioni a statuto speciale, a una loro finanza speciale, come oggi è previsto per alcune Regioni. Ma se si pensa che oggi in sede costituzionale si propone di riportare tutte le Regioni alla formula dello statuto ordinario, ne consegue che la proposta del «trattenere» è meno di una allusione politica sulla quale devono interloquire prima di tutto le forze politiche che si rifanno alla questione settentrionale. Passate le elezioni è tempo di uscire dalla propaganda.
da www.ilsole24ore.it