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"Grillo, il movimento e le donne", di Giovanni Belfiori

Ieri sera una mia amica mi ha inviato questo sms: “ dammi un buon motivo per non votare grillo ”. Ho deciso che risponderle con un sms non sarebbe stato sufficiente. L’ho chiamata.
Più che altro, le dico, dovresti chiedermi quali buoni motivi ci sono per votare Grillo e ti risponderei che non ce ne sono. Intendo veri buoni motivi. Hai letto il programma del M5S?
No, non l’ho letto, ha risposto lei.
Male, le ribatto, perché avresti scoperto che non è neanche all’altezza del programma di partito che si candida a governare una circoscrizione.
Risposta: ma tanto nessun partito rispetta i programmi, questo si sa.
Quindi voterai Grillo a scatola chiusa, le dico, senza sapere esattamente quali sono le linee politiche del movimento. E poi, mi spieghi come faranno Grillo e Casaleggio a trovare una sintesi con un elettorato che va dall’estrema destra all’estrema sinistra?
Tu sei vecchio! Destra e sinistra non esistono più!
E fascismo e comunismo? Razzismo e tolleranza? Dittatura e democrazia? Oppressione e libertà? Queste cosucce esistono o no?
Vedi? Tu la metti in politichese, Grillo vuole invece spazzar via tutto il vecchiume della politica.
La conversazione è stata lunga, alla fine il tarlo del dubbio è entrato nella sua testa: forse Grillo non è proprio quel che dice di essere. Motivo della riflessione? Il Movimento 5 Stelle, Grillo e le donne.

Le liste del M5S sono piene di donne e dalle ‘parlamentarie’ grilline è venuto fuori un bel 55% di candidate . Eppure mai come in questo movimento si registrano posizioni, dichiarazioni e comportamenti contro le donne .

Se nel PD si dimissionasse un’amministratrice perché incinta , e quindi con comprensibile meno tempo da dedicare alla cosa pubblica, verrebbe giù il cielo, giustamente.
Il Movimento 5 Stelle, invece, manda a casa l’assessore di Mira, Roberta Agnoletto, avvocato, donna e incinta e tutto sembra normale, accettabile. Nessuno si indigna e i militanti del M5S ancora una volta giustificano, scrivendo, senza pudore, che “ la sostituzione dovrebbe essere interpretata non come una bocciatura ma come un dovere nei confronti del M5S, se ritenuta inadeguata, e dall’altra un sollievo per la propria salute e la gravidanza ”.

E un altro, tale Rossano: “ In un epoca in cui anche il Papa si dimette perché non è più in grado di operare al meglio per la sua comunità non vedo per quale motivo un assessore che ha voluto avere un figlio, non possa avere la chiara consapevolezza di avere delle priorità diverse da quelle politiche ”.
Capito? Sei incinta? Raus, a casa! A far figli e calzetta. La politica non è per te. E Grillo? Tace. Rumorosamente tace.

Quando un’altra donna, Federica Salsi, accetta l’invito di Floris e partecipa a Ballarò senza il permesso del Capo, il Capo stesso non solo la scomunica e la caccia dal movimento, ma lo fa adoperando una metafora sessuale in perfetta linea col peggior machismo da bar : “ Il punto G – scrive Grillo sul suo blog– quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show “.

Per gli adoratori del dio Grillo la via è finalmente aperta, si può dare libero sfogo ai peggiori istinti: la Salsi? ‘puttana’, ‘donnaccia’, ‘donnetta’, una che non ha le palle e neanche il punto G (scritto da una certa Paola). Anche l’ironia, becera, rimane sul sessuale: ‘ io gli farei fare una bella intervista su playboy ‘, scrive un altro.

Nelle Marche la capolista al Senato del M5S , in un’iniziativa organizzata a Osimo da “Se non ora quando”, a proposito della legge 194 si esprime così : “ La legge 194 può considerarsi una sconfitta e non una vittoria per tutte le donne ”.
Reazioni dai vertici grilleschi? Nessuna. Cosa dobbiamo attenderci, dunque, se il M5S avesse la (s)ventura di determinare le sorti del Paese? La cancellazione di diritti acquisiti dopo decenni di battaglia per la parità uomo-donna e per la liberazione da stereotipi e condizioni oppressive?

La perla, la vera perla è arrivata alcuni mesi fa, lo scorso 25 giugno. Una perla nascosta, perché tutto ciò che è imbarazzante per Grillo e per il M5S viene messo in second’ordine rispetto ai proclami del guru della piazza.
In una intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot, Grillo a una domanda sui diritti delle donne in Iran , rivela il suo pensiero sulla condizione femminile: “ Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo “. Non ho trovato traccia di smentita o di rettifica a questa affermazione. Chissà, forse Grillo pensa davvero che la condizione della donna in Iran rappresenti un modello positivo e magari da esportare anche qui da noi?