Sono state poste, dall’agenzia DIRE e da Redattore Sociale, ai principali schieramenti una trentina di domande: fondi per il sociale, immigrazione, famiglia e povertà, giovani, carcere e sicurezza, non profit. Ecco come ha risposto Bersani.
Cosa faranno i partiti, nella prossima legislatura, per contrastare le forme più diffuse e crescenti di disagio sociale? Le agenzie Redattore Sociale e Dire lo hanno chiesto ai principali schieramenti in lizza e ad alcuni dei maggiori partiti uscenti: Pd, Pdl, Scelta civica, Rivoluzione civile, Sel, Lega nord, Udc. Non sono riusciti ad avere un referente per il Movimento 5 stelle.
Sono state concentrate una trentina di domande in sei grandi aree: le risorse dirette per il sociale (i fondi nazionali) e l’integrazione con la sanità; immigrazione e Rom; famiglia e povertà; giovani e lavoro; carcere e sicurezza; volontariato e terzo settore (non profit).
Sono state chieste posizioni non personali, ma a nome degli schieramenti. Hanno risposto: Pierluigi Bersani per il Pd; Mario Marazziti per Scelta Civica; Gabriella Stramaccioni e Flavio Lotti per Rivoluzione civile; Giulio Marcon per Sel. Non hanno risposto: il Pdl, l’Udc e la Lega.
Su alcuni temi il consenso è abbastanza generalizzato, come sulla necessità di potenziare il fondo per la non autosufficienza e sulla volontà di non toccare la legge 180 sulla salute mentale.
La famiglia è naturalmente al centro dei pensieri di tutti, ma le risposte su come aiutarla sono diverse. Piace invece a tutti una qualche forma di concessione del reddito minimo garantito per gli indigenti.
Ricette articolate sull’occupazione giovanile e sul servizio civile, mentre sul carcere i partiti della sinistra sono d’accordo sull’abolizione delle “norme criminogene” che favoriscono il sovraffollamento. Gli stessi partiti promettono infine di rilanciare la cooperazione internazionale e di stabilizzare il 5 per mille.
(tratto da Redattore Sociale)
Pubblicato il 21 Febbraio 2013