"Costituzione, le bugie del cavaliere", di Alessandro Pace
Nella sue frequenti interviste televisive l’ex premier Berlusconi non manca mai di illustrare i difetti – a suo dire – della Costituzione italiana per attribuire ad essi il nulla di fatto dei suoi anni di governo. Per ragioni di spazio mi limiterò qui di seguito ad evidenziare solo tre affermazioni che lo stesso Berlusconi sa bene non rispondenti al vero. Il premier non conta nulla. Affermazione del tutto falsa. Nell’atto di costituzione del 22 dicembre 2008 nel giudizio di costituzionalità concernente il cosiddetto lodo Alfano, firmato da Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, sta scritto che «…la funzione del presidente del Consiglio, proprio per il riconoscimento espresso ed esclusivo dei poteri di direzione, indirizzo, promozione e coordinazione, dimostra che questa fondamentale figura politica si trova in una posizione differenziata rispetto agli altri componenti del governo». Dopo di che vi è, nell’atto, una minuta esposizione – che si estende da pagina 32 a pagina 35 – dei poteri che la legge numero 400 del 1988 attribuisce al presidente del Consiglio, e che si conclude significativamente …