"La ricostruzione nazionale", di Claudio Sardo
L’impressionante serie di arresti, di inchieste giudiziarie, di accuse gravissime rivolte a uomini politici che hanno avuto responsabilità di governo importanti, di aziende di valore strategico per il Paese colpite da sospetti e da discredito, rende ancor più cupo lo scenario di macerie in cui si svolge questa campagna elettorale. Non era un’iperbole, e neppure uno slogan, dare il nome di «ricostruzione» all’impresa politica che ci sta di fronte. Serve davvero un’opera di ricostruzione, come fu quella del dopoguerra. E serve una partecipazione collettiva, una grande capacità di inclusione attorno a un progetto, ad una rigenerazione del senso delle istituzioni, e anche del senso del limite. La corruzione è uno dei grandi mali italiani. Forse il più grande. È una questione morale, ma ormai anche una gigantesca zavorra per la società, per l’economia, per la nostra stessa possibilità di sviluppo. La legalità è la condizione per tornare a creare lavoro, per attirare investimenti esteri, per riattivare il circuito democratico e la mobilità sociale, per restituire ai giovani quella speranza di futuro di cui sono stati …