Un documento d’intenti, fatto di impegni in buona parte generici. Ma che segna una svolta nei rapporti fra le parti sociali in aperta critica con la riforma del Lavoro.Ieri mattina nella sede della Luiss Businnes school, Confindustria e Cgil-Cisl-Uil hanno sottoscritto il documento «Una formazione per la crescita economica e l’occupazione giovanile». A meno di due settimane dalle elezioni le parti sociali chiedono al nuovo governo un impegno forte nel rapporto fra scuola e imprese. «È un fortissimo segnale di svolta culturale spiega Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria con delega all’education sindacati e imprese dimostrano che equità e merito possono andare di pari passo superando l’ostacolo delle possibilità economiche delle famiglie e delle reti relazionali con cui si va ancora avanti in questa Italia asfittica». Confindustria, Cgil, Cisl e Uil chiedono che «scuola,università e formazione professionale siano al centro del dibattito pubblico, invece sono tenute in scarsa considerazione nel corso di questa campagna elettorale».
Nelle otto pagine del documento per cui le parti si sono divisi divisi i compiti,si affrontano tutti i nodi del problema. Confindustria e sindacati partono dall’assunto che «ci sono state troppe riforme nella scuola» e che ora «servono risorse» per promuovere le pratiche più positive, come gli Istituti tecnici superiori (Its) e le Scuole di alta specializzazione tecnologica post-secondaria, i fondi interprofessionali, i poli tecnico-professionali. Al centro di questa visione c’è l’idea che le competenze sono un fattore di competizione e inclusione eche l’accesso alla formazione è fondamentale per la lotta alle diseguaglianze. Sui tirocini il punto di caduta trovato per rilanciarli è quello di allargarne l’uso (come chiesto da Confindustria) in cambio di regole certe e precise sull’utilizzo dei giovani nelle imprese. Sul tema del praticantato, strumento centrale e sostanzialmente fallito della riforma del lavoro Fornero, sindacati e imprese puntano sull’aspetto formativo e a «progetti di collaborazione per accrescerne il numero».Centrale in tutto il documento è il rapporto con il territorio. La firma da parte del documento è stata fatta dagli stessi «autori»: oltre a Lo Bello, l’altro vicepresidente di ConIndustria Alessandro Laterza e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Serena Sorrentino, Francesco Lauria e Guglielmo Loy.
L’Unità 14.02.13