"Quanto è difficile valutare i docenti", di Pier Aldo Rovatti
Come è noto, stanno insediandosi le commissioni nazionali che dovranno stabilire liste di idonei nei vari raggruppamenti scientifici dell’università. Da queste liste gli atenei dovranno poi pescare i futuri insegnanti. Bisogna considerare che l’imbuto è strettissimo (conformemente alle misere risorse disponibili) e che a questa prima tornata si è presentato un vero esercito di aspiranti, ciascuno dei quali dovrà essere valutato. È evidente che le commissioni svolgeranno con molta difficoltà il loro compito, con il rischio di esplodere di fronte a un lavoro immane. La macchina, comunque, è stata avviata. Bisogna, però, anche ricordare che il tutto è stato preceduto da una sottile e generale misurazione bibliometrica: da tempo, infatti, un’Agenzia nazionale ha avuto l’incarico di classificare i “prodotti” di questa imponente massa di candidati servendosi di indici numerici che hanno permesso di stabilire una linea “mediana”, in- somma una soglia da superare per poter essere considerati idonei. Alle spalle del lavoro delle commissioni sta insomma un processo di valutazione, supposto oggettivo, che non ha mancato di suscitare un mare di perplessità e di critiche, …