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Bersani: «La ricchezza scappa, la povertà resta»

Dal palco del teatro Regio di Torino parla Bersani. Che parte dal suicidio di un operaio a Trapani con la Costituzione in mano per dire che bisogna cambiare. E che con il voto dobbiamo archiviare Berlusconi. “Siamo un partito, rivendico Prodi, Ciampi, D’Alema”.
LA DESTRA ESISTE MA NOI LA BATTIAMO
«La Destra esiste ma noi la battiamo», conclude. «Fatemi dire due parole da segretario del Partito democratico, perché come sapete gli voglio bene, è il primo partito in Italia ed è giovane giovane». «Sta così bene, molto bene, tra le famiglie delle forze progressiste europee».

SERVE SCOSSA SU MORALITÀ E CIVISMO
«Serve subito una scossa su moralità e civismo, moralità e rapporto tra politica e cittadini», dice il segretario.

MONTI? PERSONALISMO È PER FORZA DEMAGOGICO
Bersani torna a criticare i ‘personalismi’ in politica, compreso quello di Monti. «In Italia non abbiamo percepito il totale disassamento rispetto alle democrazie del mondo». Ma il personalismo «è rigido, occasionale per forza demagogico. Ormai tutti fanno demagogia», insiste, «qualcuno si è stupito di vedere un nuovo Monti. È il meccanismo. Quando non hai il collettivo e un meccanismo democratico, c’è la persona». «Io ho fatto le primarie e non ho messo il mio nome sul simbolo, loro che si sono scelti da soli hanno messo il loro nome sul simbolo», ricorda alla platea europea.

IN UE MONTI SIEDERÀ CON BERLUSCONI?
Solo il Pd ha una collocazione certa in Europa ed è accettato, mentre dove si collocheranno gli altri candidati alle elezioni in Italia? Lo chiede Bersani alla conferenza dei progressisti europei. «Noi siamo gli unici a poter collegare un sistema politico italiano a un sistema politico europeo. Noi non siamo soli, si è visto oggi, e sappiamo precisamente dove sederci in Europa e sappiamo di essere accettati laddove andiamo a sederci», premette. «Dicano gli altri qui in Italia dove intendono sedersi e dove pensano di essere accettati. Berlusconi dove vuole sedersi ed è accettato dove vuole sedersi?», domanda. «E Monti si siede vicino a Berlusconi e Orban? Per tacere di Grillo e Ingroia. Dove si siedono?». A parte il Pd, «tutti gli altri sono figli di un sistema politico organizzato sulle persone che è sconosciuto in Europa, tutto qua. È qua il segreto. Dopo Bersani c’è il Pd, non c’è problema. Dopo Berlusconi cosa c’è lì? Dopo Monti cosa c’è ? Dopo Grillo e Ingroia cosa c’è?».

LA RICCHEZZA SCAPPA, POVERTA’ RESTA
«Lotta contro i paradisi fiscali perché la ricchezza scappa, la povertà resta», afferma Bersani raccogliendo applausi e indicando questa battaglia come uno dei “passi da fare contro la crisi”.

UE, NON PARLINO SOLO GLI EUROSCETTICI
«Il nostro sogno sono gli Stati Uniti d’Europa, una vera unione politica e democratica», esclama da Torino. Osservando che «i sostenitori di un’Europa federale e politica non devono tacere ma alzarsi e combattere. Non è possibile che sul tema Europa solo gli euroscettici facciano sentire la loro voce».

IL RIGORE NON BASTA
Pier Luigi Bersani chiarisce che l’austerità non basta per rimettere i conti pubblici in ordine. «Non è in discussione la disciplina di bilancio, che deve essere ritenuta essenziale per l’Unione monetaria, e noi in Italia siamo impegnati al raggiungimento del pareggio di bilancio strutturale nel 2013 e alla riduzione del debito», dice ai progressisti europei. «Ma per questo obbiettivo nè il rigore nè le stesse riforme interne sono sufficienti – commenta – c’è bisogno di una politica economica comune, ci vuole un governo economico dell’euro che tenga in equilibrio crescita, solidarietà e democrazia».

SU BILANCIO UE VITTORIA DI PIRRO
Bersani critica l’accordo sul bilancio Ue raggiunto ieri. «Quella discussione sul bilancio europeo non ha mostrato la consapevolezza» dei problemi che ci sono e «l’esito del vertice ci dice una cosa chiara che il problema regressione e ripiegamento europeo è ancora in corso». «L’Italia vince davvero e vince di più se vince l’Europa», sottolinea, «se alla fine di una riunione del genere festeggia Cameron vuol dire che tutte le altre sono vittorie di Pirro».

IL PPE CACCI BERLUSCONI DAL PARTITO
Il Ppe rifletta sulla presenza di Silvio Berlusconi nel gruppo parlamentare in Europa. A chiederlo, dal palco del summit dei Progressisti europei, è il segretario del Pd. «La presenza di gente come Orban e Berlusconi sposta il Ppe su un profilo alquanto conservatore. Dicessero chiaramente se ritengono che Berlusconi debba ancora fare parte del loro partito, perchè sin qui non lo abbiamo ancora capito…».

BERSANI: ARCHIVIAMO IL CAVALIERE
«So cosa volete, devo battere Berlusconi un po’ per me e un po’ per voi. Ma smacchieremo il giaguaro». Così il leader del Pd Pier Luigi Bersani a Torino. «Queste elezioni – aggiunge – non sono una semplice sfida, possono segnare un nuovo corso italiano e mettere in archivio Berlusconi e i guasti che ha prodotto in Italia sul piano economico e sociale ma anche sul piano del degrado etico». «Il berlusconismo – osserva – è stata la punta più spettacolare di una regressione populista che ha finito per minare la radice, la spinta propulsiva del progetto europeo, ci ha buttato via la materia prima dell’Europa, che è la solidarietà e il progetto comune, e senza di questa l’Europa si è trovata balbettante e impotente di fronte alla crisi finanziria».

BERSANI: ORA B. VUOL DARE 4 MLN DI POSTI DI LAVORO
“Berlusconi ha buttato via la solidarietà dell’Europa. Ora – ironizza – vuol darci 4 milioni di posti di lavoro. Ma qui si vuol riscrivere la storia”. Il segretario Pd ricorda che il Cavaliere non era da un’altra parte del mondo.

BERSANI: MARONI CONIA LA MONETA “MARONE”
E su Maroni: «Ho letto che Maroni non esclude di battere una nuova moneta in Lombardia. Io e Martin Schulz ne abbiamo abbiamo discussione e suggeriremmo di chiamare questa moneta ‘marone’. Un marone, due maroni…».

D’ALEMA: BERLUSCONI DANNO PER TUTTA EUROPA
«Noi non abbiamo timore di nessuno, gli italiani dovrebbero avere una certa preoccupazione del fatto che un Paese alla fine non sia governabile». Lo ha detto Massimo D’Alema a Torino, a proposito dell’ascesa nei sondaggi del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Quanto ad un eventuale successo di Grillo, per D’Alema «avrebbe conseguenze molto gravi, sul lavoro, sui risparmi, sulla vita dei cittadini». «Noi siamo persone abituate da una vita a stare all’opposizione. Di che cosa ci dobbiamo spaventare?». E se vincesse Berlusconi sarebbe «un danno per tutta l’Europa, non solo per gli italiani».

L’esponente Pd e presidente della fondazione Italianieuropei partecipa all’iniziativa ‘Renaissance for Europe’ con Pier Luigi Bersani e Martin Schultz. «I nostri destini sono strettamente connessi fra di loro». «Occorre liberare l’Europa – aggiunge – dalla morsa e dalla prigionia in cui il progetto europeo è stato stretto da due destre: una avara e conservatrice a Bruxelles e quelle nazionaliste populiste e becere nei paesi europei, dove qui in Italia noi abbiamo un esemplare davvero singolare».

Quanto al vertice di Bruxelles di ieri, ha avuto un «esito deludente», commenta a margine della due giorni dei progressisti europei a Torino: «L’ Europa avrebbe bisogno di altro: di slancio di investimenti, di innovazione, di ricerca». «Siamo realisti, sappiamo anche capire la necessità dei compromessi, ma questo compromesso mi pare deludente». A chi gli chiede se la delusione riguarda anche il peso avuto da Monti, D’Alema risponde: «Il peso che può avere Monti è relativo. Sono la Merkel e Cameron che hanno dato un segno conservatore e regressivo a questo compromesso. Non è un segno di slancio verso la ripresa economica e il lavoro».

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