Il festival delle promesse, di Pierluigi Battista
È efficace l’ultima «proposta choc» di Berlusconi, culmine di una campagna elettorale che due mesi fa appariva irrimediabilmente perduta? Dipende da qual è il punto di partenza. Si vuole partire dai sondaggi che negli ultimi mesi del 2012 davano il Pdl a poco più del 10 per cento? Allora la strategia di parziale recupero dei consensi perduti conosce con il pacchetto delle misure palesemente irrealizzabili — e con la promessa fantasiosa di restituzione cash dell’Imu versata l’anno scorso sulla prima casa—il coronamento di una campagna tambureggiante. Ma se si parte dal 38 per cento che il Pdl conquistò non un secolo fa, bensì nel 2008, allora Berlusconi può proporre le cose più fantasmagoriche, vagheggiare «restituzioni » più volte promesse e tuttavia mai mantenute per il loro evidente irrealismo, ma il successo è oramai solo un ricordo del passato: il centrodestra si è sgretolato e il suo leader può puntare solo su una sconfitta di misura. Che certo, confrontata col precedente stato comatoso, appare quasi come una miracolosa mezza vittoria. Ora però gli avversari di Berlusconi …