Quando la Storia si fa con le Battute, di Pierluigi Battista
Avesse declamato la massima più frequentata dai nostalgici, «i treni arrivavano in orario», la perorazione pro-mussoliniana (e pre-rituale rettifica) di Berlusconi avrebbe raggiunto la perfezione della battuta al bar di sera. Mussolini aveva fatto «cose buone»? Sicuro, mica c’era la delinquenza di oggi, e «si dormiva con le porte aperte». Questa non l’ha detta Berlusconi? No, questa (ancora) no. Ma più o meno, ieri, l’ex premier era nello spirito adatto per dirla. Tutti a scervellarsi sull’enigmatico perché. Ma questa cosa di Berlusconi che, nel Giorno della Memoria, nel corso di una cerimonia che avrebbe dovuto essere solenne, si è messo a disquisire sulle cose «buone» che Mussolini avrebbe fatto, che significato ha? Possibile che Berlusconi non capisca che in una giornata molto particolare non solo in Italia ma in tutto il mondo, nel ricordo imperituro dell’Olocausto, non è che ci si può concedere ai microfoni dei cronisti come se si dovesse sciorinare l’ennesima battuta sull’Imu da abolire sulla prima casa? Ipotesi dietrologica: è stato forse un messaggio subliminale a ciò che resta di un elettorato …