Mese: Gennaio 2013

"Tanto rumore per quasi nulla", di Curzio Maltese

Gli amici tienteli stretti, ma i nemici ancora più stretti, consigliava il Padrino. Berlusconi e Santoro erano destinati a incontrarsi di nuovo. Sono due uomini di televisione, quindi il loro conflitto era fondato sulle leggi dello spettacolo e non su presunti valori. Sono entrambi narcisi sfrenati, di conseguenza sfrenatamente vittimisti. In fondo si stimano, hanno lavorato insieme, durante uno dei tanti drammatici, ma in genere vantaggiosi periodi di esilio dalla Rai di «Michele chi?». Potrebbero tornare a farlo, se fosse conveniente, per esempio dopo una vittoria del Pd alle elezioni. Per Santoro l’epopea del Cavaliere è stata una manna di share dal cielo, compreso ieri sera. Berlusconi ha lucrato un’intera avventura politica sui vizi di una sinistra parolaia e gonfia di sé, ma alla fine disponibile al compromesso, che Michele Santoro ha sempre incarnato, fin dalla gioventù nell’unione dei marxistileninisti, alla militanza nel Pci, alla carriera di tribuno televisivo. In questi casi la domanda è chi sta fregando l’altro, una volta stabilito che tutti e due sono geniali nel fregare i seguaci. La risposta è …

"La ricostruzione terminerà nel 2019", di Natascia Ronchetti

La ricostruzione post-terremoto in Emilia sarà più veloce rispetto all’esperienza di altri territori, in Italia e all’estero, colpiti da un sisma, ma non potrà comunque considerarsi definitivamente conclusa fino al 2019. Questa l’ipotesi formulata da uno studio Ervet Prometeia commissionato da Regione e Unioncamere Emilia-Romagna, in base alla quale ci vorranno circa sette anni per archiviare la drammatica esperienza di un terremoto che ha provocato oltre 11,5 miliardi di danni, dei quali quasi tre alle sole imprese dell’industria, del commercio e dei servizi, altri 2,3 all’agricoltura e al sistema agroindustriale. La squadra di Errani ha però un obiettivo chiaro: trasformare questi anni di cantiere in un’occasione unica di innovazione del tessuto produttivo e trasformare il cratere in una grande fucina di innovazione. Si muove in questa direzione il bando annunciato ieri dalla Regione da 40 milioni di euro all’interno del quale sono previsti nella “zona rossa” fino a 200mila euro di contributo a fondo perduto per ogni pratica (il 45% dell’investimento complessivo) per innovazione e adeguamento tecnologico, nuove ricollocazioni produttive, efficienza ambientale. E sullo stesso …

Bersani a Monti: «Non aiutare Pdl e Lega», di Maria Zegarelli

C’è una «lepre da smacchiare», visto che la pratica «giaguaro» è ormai stata archiviata. Pier Luigi Bersani attinge alle sue note metafore per dire dagli studi di SkyTg24 che il Pd corre avanti e gli altri sono costretti a stargli dietro, ma quando si tratta di parlare a Mario Monti va dritto al punto: «Deve dirci contro chi combatte. Deve dirci da che parte sta. Va bene tutto quello che sta facendo ma se poi, alla fine, queste mosse servono per togliere le castagne dal fuoco a Berlusconi e alla Lega, allora qualcuno dovrà risponderne». Evidente il riferimento alla candidatura a cui sta pensando il Professore di Gabriele Albertini al Senato e alla Regione in quella Lombardia così importante per assicurarsi la maggioranza a Palazzo Madama. Il leader del centrosinistra ribadisce quanto poche ore prima il suo vice al Nazareno, Enrico Letta ha detto sul futuro: dopo le elezioni il Pd guarderà ai centromontisti perché «quello che penso lo dico da tre anni: alleanza dei progressisti e poi dialogo con tutte le forze riformiste, europeiste, …

"Boccata d’ossigeno per oltre 1.000 istituti: arrivano 54 milioni di euro", da La Tecnica della Scuola

Serviranno per coprire le spese per supplenze e personale. Scelte le scuole che vantavano maggiori crediti: per quelle più in difficoltà i rimborsi saranno anche di 200mila euro. Ma altri 8.000 istituti rimarranno a bocca asciutta. Boccata d’ossigeno per poco più di mille istituti scolastici. Attraverso un comunicato, il Miur ha fatto sapere che 1.076 scuole, su un totale di oltre 9mila, riceveranno complessivamente, 54,4 milioni di euro. Lo stanziamento, che potrà oscillare da un minino di 800 euro ad un massimo di 200mila euro, andrà a coprire le spese per le supplenze e per il personale (progetti e attività approvate attraverso il Pof e gli organi collegiali). Ma quali saranno gli istituti prescelti? Nel comunicato c’è scritto, genericamente, che le risorse alle “scuole con le maggiori difficoltà finanziarie. Attraverso un’attenta verifica dei debiti di tutte le scuole italiane, il Miur ha individuato gli istituti che, dopo aver anticipato con risorse proprie i pagamenti delle supplenze e di altre spese per il personale, si trovano a dover gestire le maggiori difficoltà di bilancio. Le scuole …

"Welfare e diritti. L'Italia che vorrei", di Carla Cantone

Dopo il berlusconismo e il montismo arrivano le elezioni per il Parlamento e la parola passa agli elettori, che dovranno scègliere fra le forze politiche che si candidano a governare il nostro Paese. Nei quattro anni passati ci è capitato di tutto ed ora assistiamo a tanta ipocrisia e tanta faccia tosta in chi ha governato in questo periodo il nostro Paese. Il governo Berlusconi ha fortemente sottovalutato la crisi economica, negandone la sua reale esistenza, ed ha nel contempo messo in atto un drammatico smantellamento del welfare, principalmente attraverso la riduzione della spesa sociale, l’introduzione di ticket sulle prestazioni di carattere sanitario e la riduzione dei redditi da pensione. D’altronde per riassumere l’impostazione del governo Berlusconi, basta richiamare alla memoria il Libro Bianco dell’ex Ministro Sacconi, chiaramente volto in modo monodirezionale al concetto di dovere del cittadino nei confronti della società, la quale non deve più essere accudita e seguita da un welfare paternalistico, ma deve invece guardare con serenità alla privatizzazione. Il governo Monti ha invece attuato una politica di rigore a tutti …

"Patrimoniale: quella tassa che divide la politica italiana", di Massimo Riva

«Il miracolo che l’imposta patrimoniale è chiamata a compiere in Italia è davvero grande: niente meno che mutare a fondo la psicologia del contribuente». Queste parole scritte dal campione liberale Luigi Einaudi nel 1946 restano tuttora una prima e indispensabile chiave di lettura per cercare di spiegarsi il furore politico e la strumentalità demagogica che agitano oggi la campagna elettorale attorno al tema di un prelievo sulla ricchezza accumulata. Da economista acuto lo studioso, che sarebbe diventato governatore di Bankitalia e poi capo dello Stato, soggiungeva che con questa riforma fiscale si doveva porre fine della lunga era di incrementi continui delle imposte ordinarie sul reddito. C’era, insomma, nel disegno einaudiano una duplice razionalità. La più evidente di stampo economico: prelevando più dai patrimoni che dai redditi, lo Stato avrebbe creato le condizioni migliori per un aumento della domanda ovvero di quei consumi che restano la fonte principale di stimolo alla crescita di investimenti e occupazione. Non meno importante, però, era anche la matrice etica della sua proposta che sottintendeva la necessità di riaggiustare nel …

"L'economia lumaca", di Giorgio Ruffolo e Stefano Sylos Labini

C’è un’attesa spasmodica per la crescita dell’economia ma ancora non è chiaro in quali modi essere suscitata. La politica non riesce a dare l’impulso capace di determinare l’inversione del ciclo per far ripartire una nuova fase di sviluppo. Occorre mettere in moto un meccanismo virtuoso in grado di autoalimentarsi. Per questo sono essenziali aspettative ottimistiche che possano rompere il clima di sfiducia che paralizza l’economia. Ma, per affermarsi, tali aspettative hanno bisogno di azioni concrete ed efficaci. Finora le maggiori banche centrali hanno praticato una politica di espansione monetaria. Ma la maggiore offerta di moneta non è stata accompagnata da un aumento equivalente della velocità di circolazione. Dalla fine del 2008 la velocità di circolazione, cioè la frequenza media con cui un’unità di moneta è spesa in beni e servizi, è letteralmente crollata su valori più bassi di quelli che si ebbero dopo la Grande Crisi del 1929. Di conseguenza, la maggiore quantità di moneta immessa nell’economia non ha prodotto finora un significativo recupero dei consumi delle famiglie e degli investimenti delle imprese. La moneta …