Mese: Gennaio 2013

Elezioni: l'appello delle Associazioni, ripartire da cultura. Da Italia Nostra a Federculture, sostenitori Settis e Canfora

Cinque priorita’ e dieci obiettivi per guardare al futuro ”ripartendo dalla cultura”. Mentre il Fai lancia le primarie, arriva da un cartello di grandi associazioni culturali e ambientali il nuovo manifesto da far sottoscrivere a partiti e candidati per portare al centro dell’azione di Governo e Parlamento, nella nuova legislatura, un settore da sempre bistrattato. Da Italia Nostra a Legambiente, da Federculture e Comitato Bellezza, da Associazione Bianchi Bandinelli a Mab (Musei Archivi biblioteche) Aib (Associazione italiana biblioteche) e Anai (Associazione nazionale archivistica italiana), grandi e piccole associazioni si coalizzano per la riscossa della cultura. E l’appello ha gia’ raccolto adesioni di peso, da Salvatore Settis a Tullio De Mauro, da Luciano Canfora a Giuliano Montaldo e Tomaso Montanari. Mentre tra i candidati ha sottoscritto l’appello Manuela Ghizzoni (Pd), attuale presidente della commissione cultura della Camera. Ripartire dalla cultura, scrivono nel loro appello le associazioni (per aderire www.ripartiredallacultura.it ) ”significa creare le condizioni per una reale sussidiarieta’ fra Stato e autonomie locali, fra settore pubblico e terzo settore, fra investimento pubblico e intervento privato. Guardare …

"Perché il Nord si fida ancora di questi due?", di Giovanni Cocconi

Il Pd vince le elezioni ma la Lega conquista la Lombardia e la parte più ricca del paese. Uno scenario insidioso. Può accadere davvero? E dove può portare? Premessa: questo non è l’ennesimo articolo sulla questione settentrionale. Si parte semplicemente da una domanda: se in Lombardia dovesse vincere Roberto Maroni (in leggero vantaggio nei sondaggi) il Nord in mani leghiste quali scenari potrebbe aprire per il centrosinistra al governo? Naturalmente nel guscio della stessa domanda se ne nasconde un’altra, che suona più o meno così: com’è possibile che, dopo vent’anni, il Nord si affidi ancora a quei due, Berlusconi e Maroni? Come si spiega che, nonostante un bilancio quasi fallimentare, la regione più ricca del paese possa credere ancora nel Carroccio, anche se nella versione ripulita e corretta dell’ex ministro degli interni? Il nuovo leader leghista ha cambiato la strategia del movimento: lo ha allontanato da Roma e ha rimesso al centro la questione fiscale, ancora più centrale nelle fasi di recessione. Ripescata l’idea della “macroregione del Nord” per ammorbidire i dissensi sull’alleanza col Pdl, …

«Grillo dica se riconosce l’antifascismo», di Toni Jop

«I casi sono due: o Grillo non coglie che antifascismo e democrazia sono la stessa cosa, oppure vuole solo guadagnare voti e quindi la sua scelta non è commendevole»: Carlo Smuraglia sue queste parole -, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, è uno dei più tenaci pontieri che stanno cercando di traghettare nel prossimo futuro un Paese dalle mille anime ma solidale attorno ad alcuni principi fondanti per tutti. E l’antifascismo è, per diritto costituzionale tra l’altro, uno di questi principi. Il fatto è che il leader dei 5 Stelle si è in questi giorni meritato l’attenzione allarmata dei democratici italiani, e non solo, per un paio di scivoloni sventurati. Di cui il secondo «allestito» per sdrammatizzare il primo. In un video registrato davanti al Viminale, si vede e si sente Grillo argomentare con i ragazzi di Casa Pound. Qualcuno gli chiede se sia antifascista e lui risponde, pensandoci, «Non mi compete». E poi, offre ospitalità a quei ragazzi nel suo movimento, ché tanto afferma si fa fatica a distinguerli dai Cinque Stelle. Il giorno …

"Bersani: con Monti patto per ricostruire il Paese", di Maria Zegarelli

Messaggi rassicuranti alla Casa Bianca e ai mercati mondiali: Pier Luigi Bersani e Stefano Fassina a poco più di un mese dalle elezioni scelgono il primo il Washington Post e il secondo il Financial Time per dire che il Pd al governo sarebbe affidabile tanto quanto il professore della Bocconi che resta «interlocutore privilegiato». Assicurazioni anche sulle riforme, partire dal quelle del mercato del lavoro e delle pensioni, non farne tabula rasa ma «ritoccarle» sì. Una scelta politica studiata a tavolino: parlare lo stesso giorno con due diverse interviste a osservatori molto attenti allo scenario politico italiano quali Barack Obama e i mercati finanziari, soprattutto ora che Silvio Berlusconi è tornato in scena e non intende avere un ruolo secondario. «I mercati non hanno nulla da temere, purché accettino la fine dei monopoli e delle posizioni dominati», spiega il leader del centrosinistra, aggiungendo che l’«austerità dei bilanci deve diventare una regola ma in combinazione a politiche di crescita. Noi confermiamo l’austerità ma va accompagnata da una intelligente politica di crescita. È una questione che le …

"Destra e sinistra esistono ancora", di Anthony Giddens

Destra e sinistra sarebbero concetti superati, obsoleti, privi di senso, come qualcuno ora sostiene nella campagna elettorale italiana? Non sono d’accordo. Norberto Bobbio diceva che il significato di destra e sinistra cambia continuamente, e non c’è dubbio che oggi entrambi i termini significano qualcosa di diverso rispetto al passato. Ciononostante restano due concetti politici profondamente differenti e continuano ad avere un valore specifico anche nell’odierno mondo globalizzato. La destra tradizionale di oggi in Europa e in generale in Occidente crede nel libero mercato, in uno stato poco invasivo e contenuto, in un conservatorismo sociale nella sfera privata. La sinistra crede in un governo attivo più che nello statalismo, in una maggiore regolamentazione del mercato, nel liberalismo sociale. Le differenze tra i due schieramenti sono ben visibili, sebbene non siano più così nette come un tempo. A sinistra non c’è più l’utopia socialista. A destra possono esserci aperture in campo sociale, come dimostra David Cameron in Gran Bretagna schierandosi a favore del matrimonio gay, peraltro con forte opposizione e disagio tra molti membri del suo stesso …

"I malati della Ferriera, l'Ilva del Nord-Est", di Adriano Sofri

Luigi Pastore, è nato a Barletta, ha 57 anni, è perito agrario, lavora da operaio alla Ferriera di Trieste da 14 anni, e fino a 4 mesi fa. Perché 4 mesi fa ha scoperto di avere un linfoma di MalT, e quando lo incontro sta per finire un ciclo di chemio “pesantissima”, poi dovrà ripeterla ogni due mesi. “Ho pensato: viene il cancro proprio a me, che sono quello che rompe… Poi ho ripensato che attorno a me i miei amici andavano in pensione e dopo pochi mesi morivano. E guarda che si andava in pensione giovani, per l’esposizione all’amianto. In questi giorni di festa mi hanno telefonato due che lavorano con me: uno ha un tumore al cervello, uno allo stomaco”. Sono venuto a Trieste spinto da una serie di motivi. È uscita, commissionata dalla Procura, una certificazione sulla diffusione dei tumori polmonari negli anni dal 1974 al 1994 fra i lavoratori della Ferriera: superiore del 50 per cento alla media fuori dalla fabbrica. 300 su 2.142. Una proporzione allarmante. Però è allarmante anche …