Mese: Gennaio 2013

"Scuola, riportiamo gli investimenti ai livelli OCSE", di Francesca Puglisi

Egregio Direttore, dalle colonne del Suo giornale il Sottosegretario Rossi Doria ci invita a parlare di scuola in questa campagna elettorale. L’impegno dei democratici e dei progressisti per il nuovo governo è scritto nella Carta di Intenti: occorre smettere di cambiare la scuola attraverso norme contraddittorie e tagli nelle leggi finanziarie. La scuola ha bisogno di stabilità, risorse e fiducia. Altri sono i settori della spesa statale da sacrificare. E’ la scuola che deve svolgere il «compito» espresso dall’art.3 della Costituzione. Quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che si frappongono fra i cittadini e la loro piena partecipazione alla vita economica e sociale. La scuola per noi è il luogo dove combattere le disuguaglianze, formare cittadini consapevoli, il vero motore della crescita economica e sociale del Paese. Il governo di centrodestra non ha affrontato i problemi cronici della scuola italiana, ma li ha aggravati, tagliando 8 miliardi e 132 mila posti di lavoro, e il governo Monti non ha interrotto la sottrazione di risorse, apostrofando gli insegnanti come «conservatori». Sono state …

"Ricerca, finora soltanto tagli. Serve un piano credibile", di Massimiliano Mazzanti e Salvatore Monni

Dobbiamo ancora scrivere prosaicamente di investimenti alla ricerca in talia, in modo negativo. E’ vero che la situazione è nota ai più, ma la realtà supera sempre le aspettative, anche se non positive. Soprattutto in questa fase politica e di ricostruzione di un’agenda delle priorità per una «nuova crescita», occorre porre chiaramente i problemi sul tavolo. Ci ha colpito che, nei giorni finali dell’anno, i giorni del giusto tributo a Rita Levi Montalcini, sia uscito il nuovo bando Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) e Firb «Futuro in ricerca». Vi sono meritoriamente spazi dedicati ai giovani ricercatori, e la struttura del bando coerentemente «imita» quella dei fondi europei (European Research Grant). Ciò che lascia basiti, ma forse siamo ingenui, è ancora una volta l’ammontare del finanziamento, che di «nazionale» non ha nulla. Occorre guardare i dati chiaramente. Il finanziamento Prin 2009 (fondi allocati dal governo Prodi) era di circa 105 milioni di euro, che scende a 87 milioni di euro – annualizzati – nel bando accorpato 2010-11. Il nuovo bando di fine dicembre è …

"Malati di Cie", di Flore Murard-Yovanovitch

Al di là di quelle sbarre, le cure sono minime. Nei Centri di Identificazione e Espulsione (CIE), come da Capitolato d’appalto del Ministero dell’Interno, l’assistenza sanitaria è di primo soccorso. Un approccio emergenziale che risale all’istituzione dei primi Cpt nel 1998, che non è però più adeguato all’allungamento del trattenimento a 18 mesi negli odierni Cie, perché interrompe de facto i percorsi terapeutici e i trattamenti di medio-lungo periodo. Nel 2011, secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono stati 7.735 (6.832 uomini e 903 donne) i migranti, privati dalla loro libertà personale, perché senza permessi di soggiorno – per la violazione, cioè, di una disposizione amministrativa e non per aver commesso un reato -, e trattenuti nei 13 CIE operativi in Italia. 7.735 persone, per cui un diritto fondamentale come quello della salute, come emerge dal monitoraggio sistematico effettuato dall’ong Medici per i Diritti Umani (Medu), non è stato sempre garantito. All’ingresso in quella istituzione chiusa, il check-up iniziale è relativamente superficiale. Il personale sanitario delle ASL non ci ha accesso. I medici che ci …

"Sono oltre 8 milioni gli italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà. Quanto peserà sulle elezioni il disagio sociale" di Carlo Buttaroni

La cattiva notizia è che la crisi è ancora in corso e farà sentire ancora a lungo i suoi effetti. Quella buona è che sembra affermarsi la consapevolezza che politiche economiche eccessivamente restrittive rischiano di aggravarla. È questo il parere di molti economisti, tra i quali il premio Nobel Paul Krugman. Ultimo, in ordine di tempo, il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard, il quale ha recentemente dichiarato che le politiche del rigore richieste agli Stati con i conti pubblici non a posto, hanno prodotto la più grave crisi recessiva che si ricordi. Per l’Italia l’anno si preannuncia dalle prospettive tutt’altro che rosee. Le stime, già negative, sono state corrette al ribasso e non è escluso che si presenti la necessità di una nuova manovra di aggiustamento dei conti pubblici già nel primo semestre, se il quadro economico dovesse mostrare i segni di un ulteriore deterioramento. Il prezzo della crisi è salato: disoccupazione, riduzione del valore dei redditi da lavoro e delle pensioni, diminuzione del potere d’acquisto, aumento della povertà. E più passa …

"Ecco le nostre proposte sul fisco", di Stefano Fassina

I meccanismi della comunicazione sono difficilmente prevedibili. Tuttavia, su alcuni temi, come «la patrimoniale», sono davvero sorprendenti. Venerdì scorso, Pier Luigi Bersani ha ribadito, per l’ennesima volta, la posizione del Partito democratico sulla tassazione dei patrimoni. A stretto giro, nella demagogia elettorale, tanti si sono impegnati a dare alle sue parole la rappresentazione di novità assoluta, in presunta incoerenza con le proposte precedentemente annunciate e addirittura in contraddizione con le posizioni di altri importanti interlocutori del centrosinistra e delle forze sindacali. Prima di entrare nel merito delle dichiarazioni di Bersani, è utile ribadire quanto scrivemmo in un commento per Europa del 9 settembre 2011, sempre in risposta alle accuse di incoerenza: «Primo: la patrimoniale non esiste… La patrimoniale si distingue, innanzitutto, in due fattispecie: un’imposta straordinaria, una tantum, ad aliquota molto elevata su una qualche definizione del patrimonio; un’imposta ordinaria, ad aliquota molto contenuta anche qui su una qualche definizione della base imponibile. Secondo: il Pd rimane convinto che la via della patrimoniale straordinaria sia una via suggestiva ad uno sguardo superficiale, ma impraticabile sul …

"L’ultima maschera del Cav", di Michele Prospero

La destra è alle prese con la questione morale. Vuole raccogliere anch’essa la sfida lanciata dal Pd che, per ragioni politiche e non giustizialiste, ha escluso (rischiando qualcosa in termini di consenso) alcuni candidati dalle liste. Per licenziare liste senza macchie e schivare i prevedibili costi di immagine, il Pdl incarica (chi altri se no?) Berlusconi e Verdini di controllare l’onorabilità dei candidati. Il profilo etico-politico di tali supremi censori non è proprio sublime. ̀ E’ dunque scontato che tutti gli esclusi eccellenti (Dell’Utri, Papa, Milanese, Scajola, Cosentino) scalpitino all’unisono e chiedano a gran voce cosa mai gli autoproclamatisi guardiani della virtù abbiano meglio di loro. Insomma, un bel pasticcio questo duello sanguigno condotto in nome della morale e che vede in scena alcuni deputati condannati in primo grado, altri appena usciti dalle patrie galere, altri ancora salvati dalle Camere solo sul rotto della cuffia dalla richiesta d’arresto (per reati infamanti) che pendeva sulla loro povera testa. Quando l’etica di un partito è affidata alla valutazione insindacabile di capi che non sembrano proprio degli stinchi …

"L'Italia del 2013, 3,5 milioni di senza lavoro", di Paolo Baroni

L’Italia, come un aereo in caduta libera, continua a perdere posti di lavoro. Tutte le previsioni per quest’anno, nonostante le attese di una ripresa dell’economia a partire da metà anno, segnano un ulteriore peggioramento: la disoccupazione «ufficiale» arriverà al 12%, e toccherà il 12,4 nel 2014 stima Confindustria. In realtà, calcolando i lavoratori che sono in cassa integrazione a zero ore da mesi e mesi e quelli che beneficiano della cassa in deroga, ultimo stadio degli ammortizzatori sociali, l’indice «reale» fa segnare almeno un punto in più. Si arriverà «al 13,6%», ha calcolato il Centro studi Confindustria. Mentre la Uil parla di mezzo milione di disoccupati in più quest’anno, dato che ci porterà a toccare la non certo invidiabile quota di 3,5 milioni di senza lavoro. La fotografia scattata a fine 2012 dall’Inps è impietosa: la crisi economica continua a bruciare migliaia di posti di lavoro ogni giorno. Duemila al giorno, ha denunciato venerdì Angeletti della Uil. E la montagna delle ore totale di cassa integrazione, quasi un miliardo e cento milioni di ore (+12,1% …