Mese: Gennaio 2013

Bersani. "Serve un welfare senza povero né ricco"

“Se tocca a me nella Sala Verde di Palazzo Chigi si vedranno i Comuni, il privato sociale e il volontariato”, ha scritto su Twitter il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, incontrando le associazioni del terzo settore ad Albano Laziale in provincia di Roma, insieme ad Enrico Gasbarra e al candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “Miracoli non può prometterne nessuno. In questo momento abbiamo una grande questione sociale aperta, che ci deriva da antiche debolezze e dalla recessione in corso, ma la crisi sociale è un tema troppo trascurato – ha aggiunto – è stato abbandonato dalla destra e responsabilità ne ha anche il governo tecnico. Il PD invece si impegna ad assumerlo come priorità”. Bersani intende condurre la campagna elettorale del partito sulla realtà del Paese. “Non mi piace il tanto politicismo – ha chiarito – il cabaret di una discussione che non riesce a prendere in mano la realtà. I nostri fratelli e sorelle italiani sono in un momento molto difficile. Tocca al pubblico, non al mercato, …

"Consigli al Professore", di Michele Prospero

Monti adesso ha paura di Bersani e, davanti a ogni telecamera, grida forte il suo «attenti al lupo». Pare che dietro il suo struggente innamoramento per i toni caricaturali, prediletti da certi media sia vecchi che nuovi, ci sia lo zampino del guru di Barack Obama. Sembra anche che proprio da oltreoceano gli sia venuto il suggerimento di surriscaldare ad arte il volume della polemica per conquistare così un po’ di visibilità. Certo, lascia sgomenti un senatore a vita che sale in politica perché i vecchi professionisti erano alla guida di macchine urlanti e rissose, e poi assume anche lui un tono muscolare e aggressivo degno del peggior tempo antico. Il caldo febbraio del Professore, che preannuncia una inverosimile escalation della sua verve polemica, desta un immenso stupore. Poiché la comunicazione è sempre al servizio di una politica, altrimenti è solo una innocua esibizione in attesa di una porzione magica, non guasterebbe che Monti chiarisse a se stesso il senso della sua operazione politica. Che un tecnico, che ritiene giusto assegnare le pagelle sulla capacità …

"L'incubo dell'Italia: pensione a 70 anni", di Rosaria Tallarico

Dopo che ieri si sono riaccese le polemiche intono agli esodati, una mezza bacchettata al ministro del Lavoro Elsa Fornero arriva anche dall’Europa. La sua riforma non è in linea con le regole Ue in materia di protezione dei diritti sindacali dei lavoratori a termine. Così almeno risulta da un documento della Commissione europea, che oggi annuncerà l’invio di un parere motivato contro l’Italia per la non corretta applicazione della direttiva del 1999. La colpa in effetti sarebbe quella di non avere sanato una violazione preesistente. «Il nostro giudizio complessivo sulla riforma resta positivo, e in particolare sul suo obiettivo di contrastare la frammentazione del mercato del lavoro» si è affrettato comunque a precisare il portavoce del commissario Ue al lavoro, Lazslo Andor, che lancerà domani il secondo passaggio della procedura. Sempre ieri, sono stati diffusi i risultati di una ricerca Censis-Covip secondo cui gli italiani sarebbero sempre più preoccupati per le future pensioni e il lavoro precario. Il 24,7% teme che dovrà aspettare i 70 anni prima di potersi ritirare. I giovani lavoratori (18-34 …

"Ambrosoli: porterò il tasso di occupazione al 70%", di Luigina Venturelli

Per entrare nei dettagli del programma di Umberto Ambrosoli per rilanciare l’occupazione in Regione Lombardia, o per anticipare i contenuti del Piano Lavoro che Susanna Camusso presenterà domani alla stampa e, soprattutto, al mondo politico in piena campagna elettorale, è sufficiente ascoltare le parole di Giuseppe, di Enrica, di Massimo e di Mimose. Le parole delle centinaia di lavoratrici e lavoratori che ieri si sono riuniti a Bergamo, in occasione dell’attivo della Cgil regionale. LA PRIORITÀ AL LAVORO Le loro storie personali, i racconti delle crisi aziendali che stanno affrontando, le denunce delle tante ingiustizie e discriminazioni che la crisi economica sta addossando soprattutto sulle loro spalle, sono quelle che meglio spiegano l’importanza della «centralità da dare al tema del lavoro» su cui continua ad insistere la segretaria generale di Corso Italia. Quelle che meglio dicono della necessità di «portare il tasso d’occupazione dal 65% al 70%» come promesso dal candidato presidente del centrosinistra alla guida del Pirellone. «Ho fatto il turnista per una vita intera» ha raccontato Giuseppe, 57enne di Como, «pensavo di essermi …

"Ilva, duello infinito tra governo e procura ora 9mila operai a rischio cassa integrazione", di Adriano Sofri

La conferenza stampa che uomini del governo, dell’Ilva e dell’attuando Decreto (donne niente: è pur sempre acciaio) hanno tenuto ieri è stata delle più sciolte e lunghe. Dunque è tanto più significativo che alla fine ne sia rimasto una specie di vasto ronzio esausto, come di mosche in un bicchiere, mosche di domande e mosche di risposte. Anche i beneducati che fingevano di credere che una soluzione ci sia, e anzi sia alle porte sanno di girare in tondo. L’unica cosa data per certa, e dilazionata per pudore — «Ancora un minutino, signor boia…» — è la decisione di mettere in cassa integrazione fino a novemila operai. L’ennesima istanza dell’Ilva sul dissequestro, corredata dal proposito di devolverne il ricavato a salari e bonifiche, non ha un gran futuro, né un futuro qualunque. Resta il tentativo disperato di un “dissequestrino”: come con la ragazza madre del vecchio proverbio, che aveva fatto un bambino ma lo aveva fatto piccolo piccolo. Ho posto un problema alle autorità di governo e di azienda. L’Ilva sostiene di non avere i …

"Il mestiere della verità", di Giovanni Tizian

«GLI spariamo in bocca ». E io ignaro corro ogni giorno a caccia di una notizia, piccola o grande che sia. tra precarietà e pericolo. È incredibile come un pezzo di novanta righe scritto su un quotidiano locale possa mettere in crisi un sistema dai contorni mafiosi ben radicato. In questo Paese raccontare la verità può costare molto caro. Possono fartela pagare con la violenza. Sguainando le pistole. Oppure attraverso metodi più raffinati. Esercitando pressioni sulle persone giuste, sugli insospettabili, per esempio. Pur se meno grave per l’incolumità personale, è drammatico dal punto di vista etico. È sintomatico di un’Emilia, e del Nord ingenerale, dove è diventato fin troppo facile per i mafiosi agganciare professionisti disposti a muovere le pedine giuste per agevolare gli scopi dell’organizzazione criminale. In cambio di un’entrata extra a fine mese e di una protezione armata ai loro affari. Nella mia situazione ci sono altri bravissimi colleghi. Penso a Lirio Abbate, Rosaria Capacchione, Roberto Saviano. E ai tanti cronisti di provinciain terre di frontiera costretti a subire minacce quotidiane. Esempi di …

Shoah e solitudine, di Giulio Busi

La Shoah, spina che lacera il XX secolo, è stata anche un dramma della solitudine. Che sei milioni di vittime possano essere “sole” sembra a prima vista un paradosso. Eppure, nella Germania della persecuzione e in gran parte dell’Europa teatro dello sterminio, gli ebrei furono deportati ed eliminati in una indifferenza pressoché totale, abbandonati al loro terribile fato senza alcun clamore o indignazione, in uno spettrale silenzio. Lasciati morire mentre gli “altri”, con poche benché straordinarie eccezioni, facevano finta di non accorgersi di nulla. In tedesco esiste un verbo che descrive con efficacia questo processo di negazione: “wegschauen”, “distogliere lo sguardo”, rifiutare la propria attenzione e privare così chi soffre della più possente e misteriosa dote umana, la compassione. Certo, mentre i treni viaggiavano verso Auschwitz, la guerra divampava ovunque, e tutti – chi più chi meno – avevano i loro guai. Altrettanto indubbio è che i nazisti mettessero molto impegno nell’occultare le dimensioni e la vera natura della soluzione finale. Ma la tragedia comune e la campagna di disinformazione non smussano gli angoli acuminati …