Mese: Gennaio 2013

Aggiusta l'Italia

“Questa è la coalizione che vuole lavorare per la vittoria. Noi governiamo già insieme e la nostra coalizione è stata verificata da milioni di persone e quindi siamo in condizione di offrire una prospettiva di governo”. Così il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha aperto la conferenza stampa di presentazione della coalizione del centrosinistra con Nichi Vendola, presidente di Sel e Bruno Tabacci, leader di Centro democratico. “L’esperienza dell’ultimo anno non poteva tracciare una grande prospettiva di cambiamento, un vasto programma di riforme e attenzione al sociale. Noi ci riteniamo in condizione di offrire una proposta di governo e allo stesso tempo di cambiamento” ha continuato Bersani. “Voi ci vedete qui, io Vendola, Tabacci. Noi la facciamo, la foto. Vorrei sommessamente invitare Monti a fare la foto con Casini e Fini, Berlusconi con Storace e Maroni e compagnia bella. Perché così la gente vede e si fa un’idea. Anche perché noi veniamo continuamente vivisezionati, mentre agli altri non si dice mai niente”. Meglio Monti o Ingroia, come alleato?. “E se noi vincessimo?”, chiede Pier …

"Concentrarsi sull'Europa", di Alessandro De Nicola

L’Italia è certamente distratta dalla campagna elettorale. Ma non fino al punto di non rendersi conto di quel che sta succedendo in Europa e che potrebbe avere conseguenze estremamente negative per il nostro paese. Il punto di partenza è il discorso del primo ministro britannico Cameron il quale mercoledì ha annunciato un referendum sull’Europa da tenersi entro il 2017 e ieri al World Economic Forum di Davos ha tentato di chiarire la sua posizione. Agli elettori britannici dovrebbe essere posta una domanda molto semplice: volete rimanere nell’Unione Europea o uscirne? La scommessa di Cameron è azzardata: pensa di poter rinegoziare condizioni più favorevoli con l’Unione, ottenerle, presentarsi davanti al popolo come lo statista duro ma moderato che, avendo migliorato la condizione del Regno Unito all’interno dell’Europa, ora fa appello ai sudditi di Sua Maestà affinché optino di rimanerci. Dovrebbe andare proprio tutto bene, però, ivi compreso il voto finale che, se fosse isolazionista nonostante il pacchetto di concessioni ottenute dal giovane premier, ne sancirebbe la fine politica. Inoltre Cameron non sembra nemmeno considerare l’ipotesi che …

"Ogni cosa è oscura", di Sudanna Nirenstein

Non è rimasto niente di Trochenbrod. Era una cittadina specialissima dell’Ucraina nata nell’inizio Ottocento. Polacchi, russi, sovietici se l’erano passata di mano varie volte, ma la sua natura era rimasta tale e unica, una comunità interamente ebraica, senza gentili. Piena di piccole industrie e di negozi attivissimi per tutto il circondario. Di scuole, cori e teatri. Di ogni organizzazione sionista possibile e immaginabile. Con nove sinagoghe, certo, lì tutti festeggiavano il sabato e tutti ballavano e cantavano ai matrimoni e ai bar-mitzvah. E la sua particolarità stava anche nel fatto che erano contadini, contadini ebrei! Era da secoli che non se ne vedevano, e invece loro avevano drenato e coltivato e allevato bestiame con ardore, orgogliosi dell’autonomia conquistata. Trochenbrod sembrava quasi una bolla di Stato ebraico prima che nascesse Israele. Erano cinquemila ebrei. Tra l’agosto e l’ottobre 1942 furono sterminati dai nazisti e dalla milizia ucraina nelle fosse comuni di Jaromel. Quando nel 1950 uno dei cinquanta sopravvissuti alla Shoah andò a ricercare Trochenbrod, raccontò di non averne trovato traccia. Avrom Bendavid-Val, un ebreo sessantatreenne …

"Le prime due cose da fare per la scuola italiana", di Mila Spicola

Su scala internazionale si è attivato negli ultimi anni, in campo educativo, un confronto tra le politiche scolastiche dei singoli paesi mirato al miglioramento globale in cui la scuola italiana si attesta su valori complessivi sotto la media. Questo significa che si conoscono e si possono applicare modelli e politiche sperimentate con successo altrove?Certo studiarli eviterebbe le superficialità che in più di un’«agenda» stiamo scorgendo, laddove prendono come esempio modelli o riforme scolastiche che si sono ampiamente dimostrati fallimentari (su tutti quella di Blair). Dimostrando superficialità e incompetenza. Il sistema d’istruzione di un Paese attiene al simbolico e all’identitario di una nazione, e non è detto che ciò che va bene in Finlandia o in Corea del Sud (in cima alle classifiche per qualità e risultati)possa essere trasferito toutcourt nelle nostre scuole a meno delle necessarie cautele sperimentali. In questi giorni siamo sommersi di proposte del tipo «le cinque cose da fare subito per salvare la scuola». Il «subito» non attiene ai tempi lunghi di sperimentazione delle decisioni assunte in ambito educativo.Le necessità comunicative elettorali …

"Scuola, iscrizione on line 'negata' agli stranieri irregolari", da unita.it

Tra i campi obbligatori da compilare nelle iscrizioni scolastiche on line cè anche il codice fiscale, il che escluderebbe tutti i figli degli immigrati privi di permesso di soggiorno. Lo scrive in una nota Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi, secondo cui tutto ciò «è inammissibile». «L’iscrizione – spiega – deve essere possibile anche per i figli di immigrati privi di permesso di soggiorno, come ci spiega l’articolo 38 del testo unico immigrazione, e il ministero deve provvedere a modificare i campi di iscrizione immediatamente». «È incredibile – conclude Lanni – che le famiglie e gli studenti quest’anno debbano affrontare mille difficoltà per iscrivere i propri figli a scuola». LA DENUNCIA DI MELTING POT Da quest’anno le iscrizioni alle scuole elementari si effettueranno solo on line. Sito intasato, dati non salvati, dati stravolti dopo il salvataggio, sono solo alcuni degli effetti di questa nuova procedura che hanno colpito i genitori di tutta Italia. Per chi non dispone di una connessione internet e di un computer le difficoltà sono ovviamente maggiori anche se …

"Il Veneto torna contendibile. Bersani e Renzi vanno là per tentare il colpaccio", di Rudy Francesco Calvo

A precipitare nelle stime di voto è soprattutto il Carroccio, che potrebbe diventare terzo partito. Di tutte le regioni in bilico era considerata la più difficile da espugnare. Oggi, invece, le speranze dei Democratici tornano a riaccendersi: in Veneto podemo farghela. A dirlo sono i sondaggi di questi giorni, che vedono il distacco tra centrodestra e centrosinistra passare dal 30 per cento delle regionali del 2010 ai pochi punti (3 o 4) di questi giorni, con il Pd primo partito intorno al 30 per cento. Ma soprattutto è il malumore diffuso tra gli ex elettori pidiellini e, soprattutto, leghisti a incoraggiare la corsa dei dem. I quali, non a caso, provano a giocare qui le loro carte migliori: lunedì Pier Luigi Bersani sarà al PalaGeox di Padova, seguito giovedì da Massimo D’Alema e il 15 febbraio da Matteo Renzi, che farà un tour nella regione (Verona, Vicenza, Belluno, Rovigo, Padova) su espressa richiesta del vertice nazionale del partito. Qui, infatti, il sindaco di Firenze può contare su un bacino radicato di sostenitori, che lo portarono …

"La finanza avvelenata", di Massimo Giannini

Come accadde già per il bubbone Bnl-Unipol di Consorte e per la Lodi-connection di Fiorani, il caso Montepaschi è uno scandalo finanziario ad altissima intensità politica. Il buco nero nei conti della banca «rossa» non è solo la fine indegna dell’ultimo residuo di «socialismo municipale» rimasto nel Paese. È anche una miccia innescata nel cuore fragile di un sistema creditizio opaco e autoreferenziale. Ed è anche una bomba incendiaria che deflagra in campagna elettorale, e che una destra ipocrita e disperata prova a scagliare contro una sinistra sbigottita e imbarazzata. Eppure non c’era nulla di più annunciato, nel clamoroso collasso della banca più antica d’Italia. Mps ha chiuso il 2011 con una perdita di 4,7 miliardi. Ora crolla di schianto. Sotto i colpi delle sue velleità: l’operazione Antonveneta, comprata al prezzo folle di 9,5 miliardi, sulla quale pende un’inchiesta giudiziaria che promette sfracelli. E sotto i colpi dei suoi trucchi di bilancio, che spuntano come funghi avvelenati. Prima i 150 milioni di costi del personale non contabilizzati. Poi i passivi devastanti sui contratti derivati, sottoscritti …