Giorno: 29 Gennaio 2013

Che fine ha fatto il federalismo scolastico, di Osvaldo Roman

Con il voto del 24-25 febbraio si rinnovano oltre alle Camere anche tre Consigli regionali. Questa circostanza avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per una rinnovata considerazione delle modalità di realizzazione del Titolo V della Costituzione. Ciò a partire da quelle, in gran parte impantanate, che nella scorsa legislatura avevano tentato di definire il cosiddetto federalismo fiscale. Non sembra che finora il tema risulti in qualche modo presente nel dibattito elettorale che si è avviato anche perché esso latita o risulta troppo genericamente indicato nelle diverse piattaforme elettorali. Probabilmente ciò accade perché l’aggravarsi della crisi economica e finanziaria di carattere internazionale ha consentito di scaricare una buona parte delle misure di austerità proprio sul sistema delle autonomie locali a torto o a ragione considerato fonte e causa di sprechi assai rilevanti. Hanno finora sicuramente contribuito a tale oscuramento del tema in questione nella campagna elettorale anche i numerosi scandali che in questi ultimi tempi hanno investito certe amministrazioni regionali e locali. I tagli agli enti locali presenti nelle diverse manovre realizzate dal governo Monti (in particolare per …

Bersani: "La Germania deve riconoscere che ha tratto un enorme vantaggio dall'euro", di Pierre De Gasquet

La corsa elettorale con tre importanti candidati è una novità nella vita politica italiana. Vede il rischio di un ritorno al bipolarismo imperfetto? «Non credo si possa parlare di vera novità. Certo, oggi la proposta centrista è forse più significativa che in passato. Ma la mia convinzione è che nel paese profondo vi sia un’esigenza di bipolarismo. Le forze di centro ambiscono ad essere un punto d’equilibrio, ma nella situazione italiana non penso che giocheranno un ruolo determinante». Patronati e sindacati oggi reclamano un trattamento choc per l’economia italiana: a suo parere la cura di Mario Monti ha funzionato fin qui? «La cura Monti ha funzionato sotto due aspetti: evitare il precipizio e ridare al Paese un elemento di credibilità sul piano internazionale e sui mercati. Mi piace poi sottolineare che Mario Monti non ha fatto tutto da solo, ma con il sostegno leale del nostro partito, che ha rinunciato alle elezioni anticipate in nome dell’interesse del Paese. Detto questo, pur riconoscendo il valore di questa esperienza, dobbiamo ancora affrontare scelte decisive per l’economia reale, …