un fallimento in 7 giorni Quella mia laurea online, di Viviana Mazza
È il fenomeno del momento, con milioni di studenti Prof stellari, con un difetto: mai contatti neanche via email Mi ero iscritta con entusiasmo. Volevo sperimentare in prima persona questa rivoluzione (dal buffo acronimo MOOC) dei «massive open online courses», corsi di alta qualità aperti alle masse diventati popolarissimi dall’anno scorso e in crescita più rapida di Facebook, come ama ripetere il fondatore di Coursera, una delle tre principali piattaforme che li offrono (le altre sono edX e Udacity). Frequentare un corso universitario online forse non «suona» molto rivoluzionario. Ma immaginate centinaia di migliaia di studenti di tutto il mondo che seguono la stessa lezione, gratis e — aspetto non trascurabile — tenuta da docenti di atenei prestigiosi, come Harvard, MIT, Stanford, Princeton, Columbia (soprattutto americani; tra gli inglesi non si sono finora convinti né Oxford né Cambridge). E dunque ho aperto il browser, digitato Coursera.org (che è stato creato nel 2011 da due professori di Stanford) e ho cominciato a scorrere la lista dei corsi disponibili, dalla medicina all’informatica, dalla musica alla finanza, immaginando …