Giorno: 24 Gennaio 2013

"Ambrosoli: porterò il tasso di occupazione al 70%", di Luigina Venturelli

Per entrare nei dettagli del programma di Umberto Ambrosoli per rilanciare l’occupazione in Regione Lombardia, o per anticipare i contenuti del Piano Lavoro che Susanna Camusso presenterà domani alla stampa e, soprattutto, al mondo politico in piena campagna elettorale, è sufficiente ascoltare le parole di Giuseppe, di Enrica, di Massimo e di Mimose. Le parole delle centinaia di lavoratrici e lavoratori che ieri si sono riuniti a Bergamo, in occasione dell’attivo della Cgil regionale. LA PRIORITÀ AL LAVORO Le loro storie personali, i racconti delle crisi aziendali che stanno affrontando, le denunce delle tante ingiustizie e discriminazioni che la crisi economica sta addossando soprattutto sulle loro spalle, sono quelle che meglio spiegano l’importanza della «centralità da dare al tema del lavoro» su cui continua ad insistere la segretaria generale di Corso Italia. Quelle che meglio dicono della necessità di «portare il tasso d’occupazione dal 65% al 70%» come promesso dal candidato presidente del centrosinistra alla guida del Pirellone. «Ho fatto il turnista per una vita intera» ha raccontato Giuseppe, 57enne di Como, «pensavo di essermi …

"Ilva, duello infinito tra governo e procura ora 9mila operai a rischio cassa integrazione", di Adriano Sofri

La conferenza stampa che uomini del governo, dell’Ilva e dell’attuando Decreto (donne niente: è pur sempre acciaio) hanno tenuto ieri è stata delle più sciolte e lunghe. Dunque è tanto più significativo che alla fine ne sia rimasto una specie di vasto ronzio esausto, come di mosche in un bicchiere, mosche di domande e mosche di risposte. Anche i beneducati che fingevano di credere che una soluzione ci sia, e anzi sia alle porte sanno di girare in tondo. L’unica cosa data per certa, e dilazionata per pudore — «Ancora un minutino, signor boia…» — è la decisione di mettere in cassa integrazione fino a novemila operai. L’ennesima istanza dell’Ilva sul dissequestro, corredata dal proposito di devolverne il ricavato a salari e bonifiche, non ha un gran futuro, né un futuro qualunque. Resta il tentativo disperato di un “dissequestrino”: come con la ragazza madre del vecchio proverbio, che aveva fatto un bambino ma lo aveva fatto piccolo piccolo. Ho posto un problema alle autorità di governo e di azienda. L’Ilva sostiene di non avere i …

"Il mestiere della verità", di Giovanni Tizian

«GLI spariamo in bocca ». E io ignaro corro ogni giorno a caccia di una notizia, piccola o grande che sia. tra precarietà e pericolo. È incredibile come un pezzo di novanta righe scritto su un quotidiano locale possa mettere in crisi un sistema dai contorni mafiosi ben radicato. In questo Paese raccontare la verità può costare molto caro. Possono fartela pagare con la violenza. Sguainando le pistole. Oppure attraverso metodi più raffinati. Esercitando pressioni sulle persone giuste, sugli insospettabili, per esempio. Pur se meno grave per l’incolumità personale, è drammatico dal punto di vista etico. È sintomatico di un’Emilia, e del Nord ingenerale, dove è diventato fin troppo facile per i mafiosi agganciare professionisti disposti a muovere le pedine giuste per agevolare gli scopi dell’organizzazione criminale. In cambio di un’entrata extra a fine mese e di una protezione armata ai loro affari. Nella mia situazione ci sono altri bravissimi colleghi. Penso a Lirio Abbate, Rosaria Capacchione, Roberto Saviano. E ai tanti cronisti di provinciain terre di frontiera costretti a subire minacce quotidiane. Esempi di …