Giorno: 22 Gennaio 2013

"Il governo studia un decreto per gli studenti Erasmus", di Raffaello Masci

In attesa che si trovi una soluzione legislativa, gli studenti Erasmus che non vogliano far mancare il loro voto alle prossime elezioni, si procurino 99 euro per il biglietto aereo «a tariffa agevolata» che Alitalia ha messo a loro disposizione. Fino a questo momento l’iniziativa della compagnia aerea è l’unico provvedimento concreto a favore del voto dei circa 25 mila ragazzi che si trovano temporaneamente a studiare in altri atenei europei. Molto meno sollecita e capace di trovare soluzioni, specie in un tempo così breve, è apparsa la politica, nonostante le pressioni comunitarie in questo senso. Al Viminale ieri pomeriggio gli alti papaveri ministro Cancellieri in testa – erano in conclave per cercare di sbrogliare la matassa. Alla Farnesina stavano facendo altrettanto, perché i due titolari degli Interni e degli Esteri, oggi si devono presentare in consiglio dei ministri con una proposta condivisa e che stia in piedi. Il timore di dire mezza parola in più su una materia così delicata, ha consigliato di innalzare una barriera mediatica impermeabile ad ogni indiscrezione e, in questo …

"Il coraggio costituente", di Alfredo Reichlin

Penso che il Pd vincerà le elezioni, ma la condizione è che il messaggio che mandiamo al Paese sia alto e forte. Semplicissimo nella sua drammaticità. Dobbiamo dire meglio che cosa è in gioco. I programmi sono poca cosa se si dimentica che 15 mesi fa eravamo sull’orlo di una autentica catastrofe. Incombeva sull’Italia il seguente rischio: fallimento finanziario dello Stato, fino a mettere in forse il pagamento degli stipendi; inevitabile commissariamento politico del Paese da parte di una autorità straniera. E inoltre: drastica riduzione del tenore di vita e del tessuto produttivo; ulteriore spaccatura tra Nord e Sud; impotenza del sistema parlamentare a reggere il peso del governo, e, quindi, spinte crescenti verso scorciatoie autoritarie. Questa era la situazione: qualcosa di paragonabile a una grande slavina che rischiava di travolgere l’intero edificio dell’Italia repubblicana. L’abbiamo fermata, e non sto qui a parlare dei nostri meriti. Ma resta il fatto che le elezioni si svolgono in questo quadro. È vero che lo stiamo dicendo e che da qui partono tutte le nostre proposte sul fisco, …

Gay, donne, immigrati e clima il giuramento liberal di Obama “Non lasciamo indietro nessuno”, di Federico Rampini

I tempi cambiano dobbiamo cambiare noi, trovare nuove risposte alle sfide nuove. Insieme, come nazione, senza lasciare indietro nessuno». Barack Obama davanti a una folla di 600.000 persone a Washington inaugura il suo secondo mandato. E lo fa con un discorso più radicale di quattro anni fa, un’agenda di valori progressisti per il XXI secolo. Eguaglianza, inclusione di tutti nella crescita economica, apertura agli immigrati, diritti dei gay, lotta al cambiamento climatico. «La sfida della nostra generazione — dice il presidente — è realizzare nei fatti il principio della nostra costituzione, per cui tutti nasciamo eguali e con gli stessi diritti. Siamo fedeli a quei valori solo se una bambina nata nella povertà estrema può sapere di avere le stesse chance di altri, perché è americana, perché è libera ed eguale non solo davanti a Dio ma anche ai nostri occhi». A 51 anni, Obama presta giuramento come 44esimo presidente degli Stati Uniti usando due Bibbie: quella di Abraham Lincoln che abolì la schiavitù, e quella di Martin Luther King che guidò il movimento per …

"La Tammurriata degli Impresentabili", di Francesco Merlo

Dunque davvero Dell’Utri era la mafia e Cosentino la camorra? Alla Cassazione e ai tribunali di Napoli bisognerebbe portare la sceneggiatura della “Tammurriata degli Impresentabili” che è stata ballata a Palazzo Grazioli in queste misteriose notti delle liste elettorali. Ci sono infatti codici e linguaggi che valgono come prove di acciaio inconfutabilissime. Per esempio il «vorrei essere spiegato» pronunziato da Cosentino è come «le bugiarderie» che evocò Totò Riina, meglio di un fotogramma di Toni Servillo in “Gomorra” o del “Camorrista” di Tornatore. E il «mi candiderò fino alla morte» di Marcello Dell’Utri scandito un attimo prima di rinunziare è «la toccatina di polso» di cui parla Michele Pantaleone, il modo mafioso per sondare e capire sino a che punto ci si può spingere. Più in generale, tutto il film della messa fuori lista di Cosentino e di Dell’Utri — in gergo si direbbe che sono stati “posati” — è la riedizione o meglio ancora la riqualificazione della cerimonia mafiosa della punizione del perdente, come in passato fu la morte di Lima. La delinquenza infatti …